Alcuni scatti dell’intenso pomeriggio di ieri al Teatro Garibaldi di Mazara del Vallo, dove abbiamo assistito ad una interessante conversazione sulla viticultura, tra storiografia e storie di vita intorno alle vigne e al vino, un dialogo serrato tra storia e antropologia, tra uno storico dell’economia, Rosario Lentini, e un etnoantropologo, Luigi Lombardo, autore del volume “Taula Matri. Il vino del sudest Sicilia”. Si è parlato di economia e agroindustria, di crisi congiunturali e di rinascite produttive, di tecniche di lavorazione e di sperimentazioni enologiche, di repertori ampelografici e di patologie della pianta (oidio, fillossera, peronospora), dell’ampio patrimonio varietale, di uve note o più o meno dimenticate, della necessità di difendere la biodiversità in tutte le sue forme. Un complesso capitolo tra i più interessanti della storia della Sicilia, uno scenario lungo un percorso cronologico plurisecolare che nell’800, a partire dagli inglesi Woodhouse e Ingham in poi, ha assegnato alla nostra Isola un ruolo sempre più rilevante nelle sfide con il mercato. Coniugando le fonti di archivio con le testimonianze orali e le ricerche sulla vita materiale, sui costumi e sulle tradizioni popolari, il dialogo tra i due studiosi ha fatto luce sull’affascinante mondo culturale e simbolico connesso alla coltura della vite e al consumo del vino. Una preziosa occasione per ricordare e ripensare il nostro passato, ma anche per riflettere sul futuro della nostra agricoltura, sulle nuove prospettive aperte dall’impegno imprenditoriale e creativo delle giovani generazioni.