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Ecumene. Viaggio intorno alle origini

Ecumene (ph. Cristiano La Mantia)

Ecumene (ph. Cristiano La Mantia)

di Cristiano La Mantia

Servirebbe porre più attenzione, rendersi conto di ciò che ci circonda e del suo valore. Bisognerebbe rimettere in moto la curiosità, il desiderio di apprendimento, riscoprire il “mondo conosciuto” ma frettolosamente dimenticato.

L’esplorazione è condizione innata nell’uomo e comune a tutti gli animali. La ricerca e più in generale la comprensione del mondo vissuto spinge a scostare una porta socchiusa per scoprire storie sconosciute: vivere, anche solo per pochi istanti, all’interno di una capsula del tempo.

Ecumene (ph. Cristiano La Mantia)

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Stupore, adrenalina, malinconia, esaltazione sono solo alcune delle emozioni che pervadono l’animo di colui che, consapevole dei rischi, varca le soglie di luoghi vissuti e abbandonati, pregni di storie, amori, sogni e sofferenze.

Ecumene (ph. Cristiano La Mantia)

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È il concetto di presenza-assenza, una dicotomia affascinante che esplora la complessità della nostra esperienza e del nostro rapporto con il mondo. Una dualità intrinseca alla nostra natura, dove la presenza e l’assenza – come il vuoto e il pieno, la luce e l’ombra – si intrecciano e si influenzano a vicenda, creando una tensione ricca di sfumature.

Ecumene (ph. Cristiano La Mantia)

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L’una definisce e dà valore all’altra. La presenza diventa più significativa quando si contrappone all’assenza, e l’assenza ci permette di apprezzare maggiormente la preziosità della presenza.

Ecumene (ph. Cristiano La Mantia)

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L’assenza non è necessariamente una condanna all’oblio. I ricordi possono conservare la presenza di ciò che è assente, donandogli nuova vita nella nostra memoria. La sfida consiste nel trovare un equilibrio tra presenza e assenza, imparando ad apprezzare entrambi gli aspetti della vita. La capacità di cogliere la bellezza e la complessità di questa dualità ci permette di vivere in modo più consapevole e profondo.

Ecumene (ph. Cristiano La Mantia)

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Da anni, esploro la mia terra per conoscerne le origini più oscure, per cercare di cambiarne le sorti amare cui sembra destinata, per darle il valore che merita.

Ecumene (ph. Cristiano La Mantia)

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L’ecumene, il mondo conosciuto – “la casa dove tutti viviamo”, dicevano i greci – ma in verità da scoprire nelle storie piccole e grandi del passato, nelle testimonianze monumentali o marginali del presente, nei segni e nei frammenti di un avvenire possibile.

L’esplorazione è conoscenza, crescita, riscoperta. Un percorso introspettivo che l’animo umano compie al fine di andare oltre il visibile, di scoprire una visione personale e al tempo stesso condivisa.

Ecumene (ph. Cristiano La Mantia)

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Una ricerca consapevole attraverso itinerari apparentemente usuali ma che, invece, preparano epifanie, disvelano memorie, illuminano forme del tempo sospeso.

Ecumene (ph. Cristiano La Mantia)

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«Non smetteremo di esplorare. E alla fine di tutto il nostro andare ritorneremo al punto di partenza per conoscerlo per la prima volta». Così scriveva T.S. Eliot ma già Platone aveva insegnato che «siamo fatti per ritornare». Solo così è possibile concepire l’andare come un avvicinamento all’origine e non come un allontanamento o una separazione.

Ecumene (ph. Cristiano La Mantia)

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Esplorare il territorio, scoprirne le radici, capire il perché “siamo così” è forse questo che muove lo spirito umano e porta a esplorare gli aspetti più nascosti di una vita, gli angoli più remoti, i luoghi più intimi.

Ecumene è la casa che tutti abitiamo, dove tutti viviamo e che, troppo spesso, tutti dimentichiamo.

 
Dialoghi Mediterranei, n. 67, maggio 2024
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Cristiano La Mantia, appassionato di fotografia sin da giovane, fotografo catanese freelance dal 2008. Collabora con scrittori, fotografi, architetti, agenzie pubblicitarie. Ha esposto in diverse mostre personali e collettive e sue foto si trovano in numerose pubblicazioni editoriali. L’ultima esposizione personale “Conoscere e rivalutare il terzo paesaggio” è stata patrocinata dal comune di Trecastagni e allestita ad agosto 2023. Tra le pubblicazioni si segnalano l’apparato fotografico dei volumi di Giovanna Canciullo Da serraglio a Istituto di pubblica assistenza. Storia dell’Albergo generale dei poveri Ventimiglia di Catania (Bonanno ed., Acireale 2013) e Le ferrovie siciliane tra arretratezza e sviluppo. Secoli XIX-XX (Maimone ed., Catania 2016).

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