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La Palermo ottocentesca: una capitale della moda

Monumento funebre di Julius Heyl nascosto dalla vegetazione, (ph. Laura Leto 2019)

Monumento funebre di Julius Heyl nascosto dalla vegetazione, (ph. Laura Leto 2019)

di Laura Leto 

Ai lettori che seguono la mia ricerca sul Cimitero acattolico “degli Inglesi” a Palermo è ormai noto l’intento di dare voce agli individui ivi sepolti, i quali privati dei loro monumenti hanno perduto ogni legame con la terra dove hanno esalato l’ultimo respiro.

L’importanza del sito – senza trascurare le vicende costruttive e trasformative del Cimitero-Lazzaretto – risiede nella sua multiculturalità. Le diverse nazionalità dei suoi ospiti lo caratterizzano come unica realtà in Città e le storie di vita si intersecano come tessere di un mosaico policromo che attirerebbe – come auspico – fruitori da ogni parte del mondo.

La disposizione delle sepolture illustra una mappa culturale che divide il piccolo cimitero in aree distinte, circoscrivendo inglesi, anglo-americani, tedeschi, francesi, russi e svizzeri. La stessa realizzazione del monumento ne evoca l’appartenenza culturale.

Nell’ambito tedesco, nel caso specifico, è frequente che il monumento funebre presenti un cippo sormontato da colonna. Entrambi o soltanto un elemento possono essere incisi da epigrafe e/o decorati con ornamenti che ne esaltino la funzione commemorativa.

Il caso del monumento del commerciante tedesco Heyl consente di affrontare molteplici problematiche relative al Luogo. È accaduto più volte negli anni che in base all’“accuratezza” delle potature venisse fagocitato dalla vegetazione e dunque che non fosse più visibile. Si tratta di una colonna in marmo barbaramente piantata nel terreno e addossata ad altri monumenti. Ci troviamo pertanto di fronte a una dislocazione rispetto alla collocazione originaria che ha molteplici conseguenze nel reperimento delle informazioni storico-critiche di riferimento. Chiunque abbia commesso questo atto feroce ha avuto almeno il buon senso di rivolgere l’epigrafe verso lo spettatore. Fortunatamente si legge in tedesco 

HIER
RUTH IN GOTT
IULIUS HEYL
GEBOREN ZU WORMS / RHEIN
GESTORBEN ZU PALERMO
DEN 25 DECEMBER
1846 [1]

 

Registro di Nascite, matrimoni e decessi, 1798-1875, Worms, Germania -Ancestry.com

Registro di Nascite, matrimoni e decessi, 1798-1875 (Worms, Germania -Ancestry.com)

L’epigrafe fornisce informazioni relativamente alla provenienza e alla data del decesso, non molto, ma fortunatamente la memoria del Nostro è salva!

Dal registro delle nascite di Worms del 1821, Stato federale di Rheinland-Pfalz (Germania), risulta che Cornelius Julius Heyl vi sia nato il 5 gennaio del 1820. Dal documento la data di nascita corrisponde a quella di battesimo, si evince anche il nome dei genitori: Cornelius Heyl (29 febbraio 1792 – 2 ottobre 1858) e Wilhelmina Luise Martenstein (15 aprile 1799 – 26 maggio 1875) [2], sorella del socio in affari.

 Ritratto di Wilhelmina Luise Martenstein. Olio su tela

Ritratto di Wilhelmina Luise Martenstein. Olio su tela

Come risulta dai siti di genealogia, la coppia ebbe tre figli: Daniel Cornelius Friederich Heyl (5 gen 1818 – 1844), Barbara Maria Heyl (1819 – 1865) [3] e Cornelius Julius.

Nessuna famiglia ha lasciato tracce più significative nella storia e nel paesaggio urbano di Worms come la famiglia degli Heyl. Si tratta di una generazione di imprenditori e commercianti nel settore delle pelli.

Nel 1834, il padre Johann Cornelius Heyl, armatore e commerciante fondò insieme al cognato Johann K. Martenstein, una fabbrica per la produzione di pelle di vitello laccata, situata a sud della città di Worms, sul terreno dell’ex monastero Nonnen e Mariamünster. La posizione non era casuale, la vicinanza al fiume assicurava abbondante disponibilità d’acqua. Si racconta che venne scoperto per la prima volta l’utilizzo di un enzima speciale contenuto nelle feci dei cani, utilizzate nel processo di concia [4]. La Saffianledemanufaktur Heyl & Martenstein, nel periodo di massimo splendore, constava di oltre un centinaio di edifici, era una delle fabbriche più grandi d’Europa e nel corso delle generazioni che seguirono non perse il suo prestigio sotto il nome di Heyl’schen Lederwerke [5].

Figura 4 – Ritratto di Johann Cornelius III Heyl, olio su tela, Museo Heylshof di Worms.

Figura 4 – Ritratto di Johann Cornelius III Heyl, olio su tela (Museo Heylshof di Worms)

Johann Cornelius Heyl fu un vero e proprio pioniere nel settore dal momento che gli si attribuisce l’invenzione della pelle colorata. Sembra che all’origine dell’impresa ci sia stato un viaggio a Londra e a Parigi nel quale egli notò che le scarpe dei nobili non erano abbinate ai loro abiti e così decise di dare un contributo alla moda del suo tempo, fondando la prima grande impresa industriale della Città e conquistando il mercato mondiale con la produzione di pelle verniciata [6].

L’azienda di famiglia venne portata avanti dai due figli maschi che viaggiarono per tutta Europa – e forse oltre – per il commercio dei propri prodotti.

Emblema della famiglia Heyl con motto “Laboremus”

Emblema della famiglia Heyl con motto “Laboremus”

Come testimoniato da una lettera di condoglianze destinata alla famiglia [7], i due fratelli Heyl morirono a distanza di due anni. Il documento è di grande importanza dal momento che rivela la ragione per la quale Julius si trovava in Sicilia: un viaggio d’affari.

Al Cimitero di Worms, assieme ai monumenti funebri della famiglia Heyl, vi è una stele commemorativa nella quale è specificato che nonostante le sue spoglie risiedano a Palermo, rimarrà sempre vicino ai propri cari. 

HIER RUHT IN GOTT
JULIUS HEYL
GEB. 15. JAN. 1821, ST. 25. Dec. 1846.
BEGRABEN IN PALERMO,
IST ER NUR IM GREIFT UNS NAH. 
Atto di morte di Julius Heyl, Archivio di Stato di Palermo, Sezione Sant'Agata, n° d’ordine 502

Atto di morte di Julius Heyl, Archivio di Stato di Palermo, Sezione Sant’Agata, n° d’ordine 502

Un altro documento di grande importanza per il reperimento delle informazioni relative ai defunti del Cimitero “degli Inglesi” – seppur frequentemente correlato di errori di diverso tipo – è l’atto di morte. Su quello del Nostro si legge: «L’anno mille ottocento quarantasei il dì venticinque del mese di Dicembre […] alle ore nove è morto nella Locanda della Fortuna sita nella piazza di santa Teresa il Signor Giulio Keyl – di stato libero – di anni vintisei, nato in Warms sul Rhona, Germania, di professione negoziante, domiciliato nella locanda della Fortuna piazza Santa Teresa, figlio del Sig. Cornelio, di professione negoziante e della Sig. Maria Keyl» [8]. 

Dall’atto abbiamo conferma della data di nascita, della provenienza, della discendenza e della professione. Si aggiunge che Julius alloggiava presso la locanda della Fortuna della quale non ho reperito notizie certe. Non risulta che sia stato sposato e che abbia avuto figli e, considerata la sua fine, il motto dello stemma araldico della Famiglia “LABOREMUS”, è decisamente pertinente.

Cornelius Wilhelm von Heyl - Stadtarchiv, Worms.

Cornelius Wilhelm von Heyl – Stadtarchiv, Worms.

Scorrendo l’elenco dei documenti conservati presso l’archivio della città di Worms, mi sono imbattuta in una lettera inviata da Julius da Palermo alla madre, datata 8 dicembre 1846 che ne illustra lo stato critico di salute. Il Nostro è deceduto a causa del colera [9].

Della dinastia Heyl è nota la figura del nipote Cornelius Wilhelm von Heyl zu Herrnsheim (1843-1923), figlio del fratello maggiore del Nostro, il quale rilevò la fabbrica fondata dal nonno all’età di diciannove anni. Successivamente la sua fama venne associata al ruolo di collezionista e politico, militò infatti nel partito nazional-liberale e sedette nella Prima Camera del Landtag, Parlamento Assiano, sino al 1918 (Tacchi 2019: 217). Nel 1883 modificò l’originario “Schlößchen”, castelletto, di famiglia, acquisito un trentennio prima, convertendolo in una grande villa di rappresentanza all’altezza del prestigio della famiglia, crocevia di politici, artisti, scienziati.

Figura 9 - Facciata della residenza Heyl, Fondazione Kunsthaus Heylshof, Worms, heylshof.de

Facciata della residenza Heyl, Fondazione Kunsthaus Heylshof, Worms, heylshof.de

Alla morte del nipote, la residenza venne lasciata in eredità alla Città come Stiftung Freiherr Cornelius Wilhelm und Freifrau Sophie von Heyl zu Herrnsheim, Kunsthaus Heylshof. Presso la Fondazione-Museo confluirono quadri, sculture, cristalli e porcellane che il mecenate aveva collezionato assieme alla moglie Sophie Stain, unitamente ad altri pezzi ereditati da entrambe le famiglie, che oggi costituiscono il Museo Heylshof [10].

Tra i possedimenti della famiglia Heyl, degno di nota è il Castello di Herrnsheim, distretto di Worms, acquistato dal padre del Nostro da Lord Dalberg-Acton nel 1883.

Castello di Herrnsheim, Worms, Germania

Castello di Herrnsheim, Worms, Germania

Quest’ultimo era il figlio di Marie Louise, Lady Acton [11], la quale nel 1837 fece ricostruire il castello, distrutto nel corso della Guerra dei trent’anni, dall’architetto assiano Ignaz Opfermann, conferendogli per lo più l’aspetto attuale. Anche questo castello è divenuto di proprietà della città di Wormsdal 1958 [12].

Si riporta di seguito l’albero genealogico della famiglia, considerando gli individui pertinenti alla ricerca:

Figura 11 - Albero genealogico famiglia Heyl - Laura Leto nov. 2023

Albero genealogico famiglia Heyl  (Laura Leto nov. 2023)

Anche questa storia di vita contribuisce alla costituzione di un tessuto di storie che chiarisce quanto il Cimitero dell’Acquasanta sia di grande importanza, non soltanto come ‘luogo di memorie’, ma come vero e proprio polo culturale per Palermo.

Dialoghi Mediterranei, n. 67, maggio 2024 
Note
[1] Qui riposa in Dio Iulius Heyl, nato a Worms /Reno, morto a Palermo il 25 dicembre 1846.
[2] Ho trovato un ritratto della madre del Nostro sui siti di genealogia, la qualità dell’immagine è pessima e purtroppo non viene indicata neanche la collocazione dell’opera, né tantomeno l’autore. Probabilmente sarà conservato al Museo Heylshof di Worms.
[3] Dai siti di genealogia risulta che la sorella del Nostro abbia avuto tre figli dal primo marito Johan August Schoen (1821-1856), sposato nel 1847, l’anno successivo alla morte del fratello. Al primo figlio diede lo stesso nome del Nostro, probabilmente sintomo di un legame profondo. Le seconde nozze avvennero nel 1859, con Friedrich Whilelm Shoen, dopo tre anni dal decesso del primo marito. Cfr. https://www.ancestry.it/family-tree/person/tree/171814137/person/432237131202/facts
[4] C. Bissinger, Worms ist eine (Zeit-) Reise wert, Cfr. http://www.marina-worms.de/gaeste/worms-ist-eine-reise-wert.pdf
[5] Cfr. https://www.worms.de/de/kultur/stadtgeschichte/persoenlichkeiten/listen/von-Heyl.php
[6] Cfr. https://www.heylshof.de/sammlung/3/
[7] Il documento è in possesso dell’Archivio comunale di Worms. Sono venuta a conoscenza del contenuto grazie a un abstract della lettera. L’archivista ha risposto alla mia mail nella quale chiedevo se fossero in possesso di un ritratto, ma purtroppo non potremo conoscerne il volto. Relativamente alla documentazione, eccetto qualche eccezione, così mi scrive: «tutto è manoscritto e in parte in pessime condizioni».
[8] Archivio di Stato di Palermo, Stato civile della restaurazione, Palermo (Sezione Sant’Agata), Immagine 126, Cfr. http://dl.antenati.san.beniculturali.it/v/Archivio+di+Stato+di+Palermo/Stato+civile+della+restaurazione/
Palermo+Sezione+SantAgataoggi+Palermo/Morti/1846/3926/007799157_00524.jpg.html?g2_imageViewsIndex=0
[9] Brief Julius aus Palermo kurz vor s. Tod 8.12.1846 an seine Mutter; Bericht über kritischen Gesundheitszustand (Cholera, Palermo 20.12.1846) und nach Ableben an Heyl (Abs. M v. Hartlieb), Abt 170/26 n. 75, Stadtarchivs Worms. L’archivista mi scrive: «Nella lettera alla madre scrive soltanto che sta sempre peggio senza dare alcuna informazione precisa su ciò che ha».
[10] Cfr. http://www.museum-heylshof.de/index_zursammlung.html
[11] Probabilmente la stessa Lady Acton (1784/6 – 1873), moglie del generale John Francis Edward Acton. Parte integrante dell’entourage della regina Maria Carolina D’Asburgo, moglie di Ferdinando IV. Cfr. Almanacco della Real Casa e Corte, cap. XI Casa della Regina, sez. I Dame di Corte, Napoli 1830: 104.
[12] Cfr. H. Caspary et ali, Rheinland-Pfalz. Saarland. Georg Dehio. Handbuch der deutschen Kunstdenkmäler, Deutscher Kunstverlag, 2. Auflage, München, 1984; R. Dölling, Worms-Herrnsheim, Schloß, in Denkmalpflege in Rheinland-Pfalz. Jahresberichte 1959/60 Jg. XIV-XV. 
Riferimenti bibliografici
Almanacco della Real Casa e Corte, cap. XI Casa della Regina, sez. I Dame di Corte, Napoli 1830: 104.
Ancestry.com, Worms, Germania, Nascite, matrimoni e decessi, 1798-1875,[database on-line]. Provo, UT, USA: Ancestry.com Operations, Inc., 2015, n° di riferimento: 01-01/23
H. Caspary (et ali), Rheinland-Pfalz. Saarland. Georg Dehio. Handbuch der deutschen Kunstdenkmäler, Deutscher Kunstverlag, 2. Auflage, München. 1984 
La famiglia Stein: famiglia di origine della bisnonna paterna di Roberto Michels e i suoi discendenti, in M. C. Gallino, Entroterra familiare e culturale di Roberto Michels: una borghesia scomparsa. Note genealogiche per una ricostruzione storica della biografia culturale e familiare di Roberto Michels, cap. 5.2.4.2. 
R. Dölling, Worms-Herrnsheim, Schloß, in Denkmalpflege in Rheinland-Pfalz. Jahresberichte 1959/60 Jg: XIV-XV. 
F. Tacchi, Antisocialismo cattolico. Un confronto tra Italia e Germania all’epoca del pontificato di Pio X (1903-1914), Edizioni Ca’Foscari, Venezia 2019: 217, nota n° 115. 
Sitografia
http://dl.antenati.san.beniculturali.it
https://www.heylshof.de/sammlung/3/
http://www.marina-worms.de/gaeste/worms-ist-eine-reise-wert.pdf
http://www.museum-heylshof.de/index_zursammlung.html
https://www.stadtarchiv-worms.findbuch.net/php/main.php#3137302f3236x91
https://www.worms.de/de/kultur/stadtgeschichte/persoenlichkeiten/listen/von-Heyl.php

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Laura Leto, antropologo e storico, è attualmente impegnata nel Dottorato di Ricerca con l’Universidad del Paìs Vasco UPV/EHU che ha come oggetto di studio il Cimitero “degli Inglesi” dell’Acquasanta di Palermo. Partecipa al Catalogo collettivo delle biblioteche ecclesiastiche italiane in qualità di bibliotecaria e catalogatrice. Ha cooperato, in qualità di operatore didattico, con diverse Associazioni culturali palermitane, in seguito all’acquisizione del titolo di Esperto in Didattica museale.

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