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Caro Nino, salutami Cartier Bresson

Nino Giaramidaro (ph. Salvatore Clemente)

Nino Giaramidaro (ph. Salvatore Clemente)

di Tony Gentile 

Carissimo Nino,

Ogni volta che ci incontravamo, sempre più raramente purtroppo negli ultimi tempi, non potevamo entrambi non ricordare con piacere, facendoci due grasse risate, di quella volta in cui mi urlasti, facendo girare molti dei tuoi colleghi in redazione, “Arrivò Cartier Bresson! Due foto mi portasti, manco una di più!”

Ti ho conosciuto quando tu eri vice di Armando Vaccarella in cronaca e io un pivello assoluto. Mi facevate tutti paura e avevo un timore incredibile di quella redazione. Poi piano piano ho imparato a conoscervi meglio grazie al fatto che oltre a fare le fotografie per un periodo ho fatto anche il fattorino. Quell’esperienza mi ha fatto capire meglio di ogni altra cosa come funzionava una redazione ma soprattutto mi ha fatto comprendere che persona eri, o forse sarebbe meglio dire, come ti presentavi a me.

Quando fai il fotografo e sei molto giovane e inesperto cerchi di essere una spugna, vuoi imparare prima possibile da tutte le esperienze che ti si presentano davanti. Ti accorgi però anche presto che non tutti i giornalisti con i quali hai a che fare condividono la tua stessa passione per la fotografia e questo si traduce spesso in un uso maldestro delle tue fotografie e del tuo lavoro. Questa è la cosa che i fotografi temono di più, che le loro foto finiscano nelle mani sbagliate. Usate e maltrattate da redattori che non hanno idea di nulla e che pensano che le fotografie siano soltanto macchie di inchiostro che servono a coprire spazi vuoti.

Nino Giaramidaro (ph. Salvatore Clemente)

Nino Giaramidaro (ph. Salvatore Clemente)

Caro Nino, con te questo non era possibile. La tua passione per la fotografia ti portava ad avere una cura incredibile per le immagini che dovevi pubblicare. Cercavi sempre la foto migliore, le osservavi con quella meticolosità che solo pochi esperti possono avere. Dopo averla misurata con il tuo righello sceglievi sempre quella giusta, sia che si trattasse di una grande foto di cronaca o di una buca per le martoriate strade di Palermo. Avere le mie foto in pagina scelte da te era per me sempre una grande soddisfazione.

Poi col tempo ho imparato ad apprezzarti anche come persona quando insieme ad Egidio, che sono sicuro che adesso correrai ad abbracciare, ci soffermavamo a parlare di fotografia e di fotografi. Sempre con la tua fida macchina fotografica, troppo lussuosa per me a quei tempi, e con le tue matite e penne destinate ciascuna ad uno scopo preciso.

Conservo bellissimi ricordi di quei tempi, sei stato parte fondamentale della mia crescita professionale e sono sicuro, perché una volta me lo avevi detto, che eri anche un poco fiero della carriera che ho fatto partendo da giovanissimo anche dalla tua scrivania e dai tuoi suggerimenti.

Nino Giaramidaro (ph. Salvatore Clemente)

Nino Giaramidaro (ph. Salvatore Clemente)

L’ultima volta ci siamo incontrati durante una mia mostra a Palermo, tu eri già in pensione ma scrivevi ancora per il Giornale e scrivesti un bel pezzo sul mio lavoro.

Sono sicuro che continuerai a divertirti con la tua macchina fotografica anche dove sei andato adesso e mi raccomando, vai a cercarli tutti i fotografi che hai amato e appena incontri HCB raccontagli di quel giovane fotografo che ti portava poche foto. Ma chi si credeva di essere? Cartier Bresson?! 

Dialoghi Mediterranei, n. 68, luglio 2024

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Tony Gentile, dopo aver collaborato nel 1989 con il Giornale di Sicilia e con l’agenzia Fotogiornalistica Sintesi, grazie alla quale, già nei primi anni di lavoro, ha pubblicato le sue foto sui maggiori quotidiani e periodici nazionali ed internazionali, nel 1992 ha cominciato una collaborazione con l’agenzia di stampa Internazionale Reuters che lo porterà a diventare staff-photographer nel 2003 trasferendosi a Roma. Per la Reuters oggi segue i maggiori fatti di attualità di interesse internazionale, tra cui i viaggi internazionali dei Papi e grandi avvenimenti sportivi come mondiali di calcio ed Olimpiadi. Ha ricevuto notevoli riconoscimenti per la foto di Falcone e Borsellino sorridenti e recentemente ha pubblicato un libro per raccontare gli anni vissuti a Palermo durante la guerra di mafia degli anni ‘90 (La guerra, una storia siciliana, fotografie di Tony Gentile con un racconto di Davide Enia, ed Postcart, 2015).

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