di Nicola Grato
Nel 1947 Antonino Uccello emigrava da Palazzolo Acreide in provincia di Siracusa verso la Brianza per fare il maestro elementare, ancora ventenne e carico di entusiasmo: proprio in terra lombarda si precisò in lui l’idea di creare una casa-museo per preservare, conservare e difendere le ultime tracce di una civiltà della terra, di un mondo contadino siciliano che si andava disperdendo nella migrazione del secondo dopoguerra. Antonino in Brianza organizza così molte mostre di oggetti legati al mondo contadino siciliano, oggetti della cosiddetta cultura materiale: cucchiai, presepi realizzati in legno d’arancio, “chiavi” di carretto. Continua a leggere