di Marica Di Bartolo
…E si sentì talmente vuoto…
La zucca pensò compulsivamente: “devo riempire quel vuoto, devo riempire quel vuoto, devo riempire quel vuoto…”
E, fragilmente, si sentì pieno di sé…
Così pieno, che si credette grandissimo…
Crebbe in lui un costante bisogno di ammirazione…
Ed esistette solo per sé, solo per sé…
Si preoccupò solo di sé, solo di sé…
Non ebbe il tempo di mettersi nei panni degli altri.
Trovò il tempo di nutrire il suo narcisismo.
Elargì, generosamente, freddezza, distanza, bugie.
Ebbe, però, un momento di caduta e si sentì perduto…
Come spezzato da una vita vissuta a metà, senza autenticità…
E da quel momento sentì, per sempre, un vuoto incolmabile…
Infine divenne cenere…nient’altro che cenere…
Dialoghi Mediterranei, n. 70, novembre 2024
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Marica Di Bartolo, siciliana, vive a Palermo, è ingegnere e dal 1989 lavora presso la Regione Siciliana come dirigente. Da circa due anni si è appassionata alla fotografia e ha realizzato un progetto fotografico intitolato “Il Velo” che è stato esposto alla Galleria FIAF, presso la sede dell’ARVIS di Palermo. La mostra, curata e presentata da Michele Di Donato, si è tenuta dal 24 novembre al 3 dicembre 2023.
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