Questo testo intende offrire una rassegna di testimonianze rilevate nel corso di una indagine sui comportamenti musicali dei tunisini residenti a Palermo, svolta nel periodo 2010-2013. Più specificamente intendo qui restituire quegli aspetti legati all’esperienza musicale secondo una prospettiva biografica, e quindi squisitamente “individuale”, che meglio si presta a istituire un confronto tra contesti esistenziali diversi, perlopiù coincidenti con una infanzia-adolescenza trascorsa in Tunisia e i successivi anni di permanenza a Palermo. A questo scopo ho selezionato una serie di testimonianze offerte da giovani tunisini di età compresa tra i venti e i trentotto anni che si possono considerare in qualche misura emblematiche delle trasformazioni di abitudini e gusti musicali in relazione al mutamento dell’ambiente socioculturale.
Va anzitutto chiarito che molti artisti italiani, sia di ambito “classico” sia legati al variegato mondo della popular music, sono ben noti anche in Tunisia: da Luciano Pavarotti a Laura Pausini, da Gigi D’Alessio a tanti altri, quali Zucchero, Eros Ramazzotti, Tiziano Ferro ecc. Si deve pertanto in gran parte sfatare l’idea che una “infanzia tunisina” abbia necessariamente ed esclusivamente corrisposto all’acquisizione di modelli musicali “tradizionali” o di specifica pertinenza “locale”. È interessante tuttavia osservare come alcuni aspetti della musica tunisina di tradizione orale siano in qualche modo penetrati nell’esperienza anche di giovani pienamente esposti alla globalizzazione mediatica dei nostri tempi. Così come è necessario ricordare che esiste una musica araba “di consumo” che riscuote grande consenso, soprattutto tra i giovani, in quei Paesi che, come la Tunisia, non sono sottoposti a forme di “integralismo islamico”. Tra i musicisti più celebri in questo settore possiamo ricordare Humm Kalthum, Fairuz e Chab Khaled.
I Tunisini che vivono a Palermo hanno ampliato le proprie conoscenze musicali attraverso la radio, il più delle volte ascoltata anche in modo passivo mentre si svolgono mansioni soprattutto legate al proprio mestiere. Le stazioni più ricercate sono quelle che trasmettono musica commerciale, perché i tunisini tendono ad ascoltare brani che già conoscono, sia per piacere sia per migliorare il proprio italiano. Non a caso le radio più ascoltate sono Radio Italia, Radio Margherita, ma anche Radio D.J. e Radio Virgin, dove si trasmette anche musica anglosassone o spagnola di artisti famosi anche nel mondo arabo: come i Beattles o Iglesias.
Molti dei Tunisini che ho incontrato ascoltano principalmente la radio, seguendo le mode commerciali del momento. La maggioranza si limita ad ascoltare quella musica italiana che già conosceva in Tunisia. Un gruppo più ristretto tende invece ad averne una visione più ampia, ampliando i confini della propria cultura musicale. Resta naturalmente la questione della comprensione della lingua, che nel caso a esempio delle canzoni cosiddette d’autore risulta particolarmente problematica. In Tunisia si ascoltano, per ragioni legate alla colonizzazione, gli chansonier francesi, mentre i cantautori italiani restano sostanzialmente tagliati fuori. Questa limitazione persiste tra i giovani tunisini “palermitani”, che trovano troppo ostico accostarsi a canzoni dove la comprensione del testo è fondamentale a scapito, spesso, della “orecchiabilità” delle melodie.
Parecchi giovani vengono coinvolti nell’ascolto musicale da nuovi amici palermitani, che ne orientano quindi le preferenze. Quei tunisini che non hanno avuto una “guida” tendono invece a cercare generi musicali analoghi a quelli diffusi in Tunisia, specialmente gli interpreti che propongono canzoni d’amore con motivi orecchiabili e romantici tanto radicati nel mercato musicale globale. Va inoltre osservato che nel mondo arabo la musica di tradizione locale è attualissima e apprezzata in ogni strato sociale, dato che viene studiata nelle scuole fin dai primi anni. I bambini imparano difatti la teoria che ruota intorno al sistema dei maqam (le scale musicali della tradizione arabo-islamica) e apprendono i rudimenti dell’ud (il liuto arabo).
Passiamo ora ad esaminare alcune sintetiche “biografie musicali” che ho potuto documentare nel corso delle mie indagini, nella prospettiva di porre in evidenza aspetti utili a definire gusti e tendenze musicali di questi tunisini in diaspora.
Alì
Alì è nato a Tunisi nel 1981 e si è trasferito a Palermo nel 2005. Lavora come cameriere in un locale del centro città. Quando è arrivato non aveva né casa né lavoro: dormiva per strada. Poi grazie ad altri immigrati e riuscito a trovare una sistemazione. Ha scarse conoscenze di musica italiana ma fra i suoi artisti preferiti ricorda Eros Ramazzotti e Laura Pausini. Spiega coasì la sua passione: «Mi piacciono perché dicono parole vere!». Per “parole vere” Alì intende che raccontano esperienze di vita comuni a tutti, soprattutto in riferimento alla sfera dei rapporti sentimentali. Suo cugino, tutte le volte che si reca a Palermo per fargli visita, gli porta qualche cd di musica araba che qui sarebbe impossibile reperire. Alì ama particolarmente l’artista siriano George Wassuf. Oltre che attraverso il cugino, si procura i suoi cd anche recandosi appositamente a Napoli ad acquistarli
Latifa e Lina
Latifa e Lina provengono da Sfax, dove sono nate rispettivamente nel 1978 e nel 1980. Vivono a Palermo dal 2008, dove sono giunte come turiste per poi decidere di trasferirsi definitivamente. Nella loro città natale si sono diplomate in letteratura ed entrambe oggi insegnano privatamente arabo classico a studenti universitari. A Sfax ascoltavano tantissima musica araba del passato. Le televisioni e le radio arabe ripropongono costantemente canzoni dei grandi interpreti degli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso: Umm Kulthum e Fairuz sono le loro artiste preferite.
Latifa ha imparato l’italiano grazie alla musica, ascoltava dei brani tramite internet e poi ne cercava il testo per memorizzare più vocaboli possibili. La melodia l’aiutava a ricordare la fonetica delle parole. All’inizio cercava solo brani di Laura Pausini, che aveva conosciuto quando viveva in Tunisia. Non le piace come cantante ma conosceva molti testi e, quindi, questa conoscenza poteva aiutarla con la lingua. Da qui ampliò la sua ricerca, trovando anche brani che si confacevano ai suoi gusti. Precisa che non ha mai avuto un gruppo arabo preferito, ha sempre ascoltato cantanti solisti, ma qui si è ricreduta e adesso ascolta molti più gruppi: oltre ai Negrita le piacciono i Modà.
Lina ha dei gusti parzialmente diversi da Latifa. Ama ascoltare la musica italiana risalente agli anni Sessanta-Settanta e adora soprattutto Mina, che ha conosciuto tramite un’amica palermitana: le ricorda Humm Kulthum e adesso ha tutti i suoi cd che l’amica le ha masterizzato.
Sia Latifa che Lina continuano ad ascoltare musica araba online, perché nei negozi non hanno trovato album di Feiruz, mentre di Humm Kalthum erano abbastanza forniti. Ogni tanto ascoltano anche musica araba di genere diverso perché, quando tornano a Sfax, comprano cd da portare con loro a Palermo, poiché alcuni di questi brani non si trovano su internet come per esempio Miuliuz: un cantante di Sfax conosciuto solo in Tunisia e non in tutti i Paesi arabi.
Muhammad
Muhammad è nato a Tunisi nel 1981 ed è arrivato a Palermo nel 2008. L’ho conosciuto in Moschea. È un appassionato del genere rai e dell’artista Cheb Bilal. Ascolta musica solo durante il lavoro in pizzeria. Il proprietario del locale ha fatto installare una televisione che tiene accesa sempre sullo stesso canale: MTV, che trasmette solo video musicali di artisti di ogni nazionalità. Vive con un ragazzo del Bangladesh che ascolta musica indiana. Scherzando riferisce che da quando vive qui ha scoperto la musica indiana anziché quella italiana. Muhammad non è un grande amante generi musicali, non è interessato a conoscere i cantanti di moda in Italia: ascolta solo quello che viene trasmesso nel locale ma senza prestare particolare attenzione. Non ha nemmeno portato con sé i cd che aveva a Tunisi, perché pensava solo a cercare lavoro. Da quando vive a Palermo, l’unica volta che ha cercato della musica è stato per una festa alla quale era stato invitato da amici palermitani, che gli chiesero di preparare un cd con musica araba. Così preparò una compilation che lasciò in dono al padrone di casa.
Aarif
Aarif è nato a Tunisi nel 1975 ed è arrivato a Palermo nel 2002. Laureatosi in Informatica nella sua città natale, oggi lavora in un centro assistenza dove ripara computer. Era inizialmente venuto solo per visitare la città, perché la madre molti anni fa, quando lui era appena un ragazzino, venne a Palermo per una vacanza e gli regalò, oltre a delle magliettine e la classica coppola, un lp dei Nomadi acquistato in una bancarella. La madre non conosceva questo gruppo musicale ma il ragazzo che gestiva la bancarella le disse che fanno un genere tra il pop e il rock. Aarif grazie a questo lp imparò le prime parole in italiano e quando decise di trasferirsi a Palermo portò il disco con sé. Quando finalmente riuscì ad avere un computer tra le prime informazioni che cercò nel web furono proprio quelle relative ai Nomadi. La ricerca proseguì con gruppi dello stesso periodo come l’Equipe 84. Ascolta anche musica di gruppi più moderni come i Modena City Rambles, che ascoltò per la prima volta alla festa di laurea di una collega di lavoro. Oggi, dopo tanti anni passati in Italia, possiede una notevole raccolta di cd: una parte regolarmente acquistata e un’altra scaricata da internet. In questa collazione si possono trovare tutti i generi musicali, inclusi musica classica e jazz. La maggior parte sono dischi di artisti italiani e molti sono anche quelli di musica popolare siciliana.
Maryam
Maryam è nata nel 1982 a Tunisi, dove si è diplomata in Lingue. Oggi lavora a Palermo per un’impresa di pulizie. A Palermo viveva già suo fratello Aarif, che possedeva un’ampia raccolta di dischi di musica italiana. Maryam quando viveva a Tunisi ascoltava solo musica araba ma, soprattutto nei primi tempi che viveva in casa con il fratello, si abituò lentamente ad ascoltare anche la musica che tanto piaceva ad Aarif. Ancora oggi non ascolta molta musica italiana ma apprezza a esempio i Modena City Ramblers, perché le piacciono le melodie irlandesi. Proprio perché ancora molto legata alla sua musica, ogni tanto acquista cd di musica magrebina, anche se si trova solo molta musica strumentale, o ricorre a quanto disponibile online per assecondare le proprie preferenze musicali.
Muhammad
Muhammad è nato a Tunisi nel 1980 ed è arrivato a Palermo nel 2010. Oggi lavora come muratore. Ha vissuto tanti anni in Francia, a Bordeaux, dove per lui è stato più facile avere un approccio alla musica locale, dato che la lingua francese è correntemente parlata in Tunisia. Édith Piaf è l’artista che preferisce. A Palermo, non ha cercato nulla di nuovo, anche se grazie ad amici, colleghi e alla sua compagna italiana ha potuto formarsi un’ampia competenza riguardo alla musica del nostro Paese. Predilige artisti come Carmen Consoli e i Negrita, ma ancora oggi gli piace ascoltare musica in lingua araba e francese, che può più facilmente comprendere.
Muhammad
Muhammad è nato a Sfax nel 1976 ed è arrivato a Palermo nel 2006. Si è diplomato nella sua città in Informatica e da quando vive a Palermo lavora come edicolante. Proprio grazie al suo lavoro ha potuto ascoltare e conoscere tantissima musica italiana. Ai quotidiani e alle riviste che vende, spesso sono allegati cd e dvd a vario contenuto musicale: musica classica, jazz, rock e musica leggera italiana. Grazie proprio alle copie non vendute, Muhammad ha avuto la possibilità di collezionare musica senza spendere soldi. La sua cultura musicale è davvero varia, fra cd con vari brani definiti evergreen (Mina, Battisti, Baglioni) o le grandi raccolte di storia del rock e di musica classica. Dopo aver preso familiarità sia con la lingua sia con i generi, inizia ad approfondire le sue conoscenze tramite internet. Muhammad non apprezza il rap, indipendentemente dalla lingua, e continua ad ascoltare musica araba al computer.
Tariq
Tariq è nato a Tozeur nel 1982. Prende un diploma di scuola secondaria quando arriva a Palermo, iniziando parallelamente a lavorare come cameriere in un locale della città. Ha trascorso diversi anni in Germania, dove ascoltava Laura Pausini e Gigi D’Alessio. Nella pizzeria in cui lavora a Palermo, di proprietà di italiani, è sempre presente un sottofondo musicale, che impiegati e clienti ascoltano distrattamente. Tariq, invece, cerca di prestare attenzione, perché molti brani per lui sono nuovi e capisce che è un’opportunità per imparare meglio l’italiano. I proprietari lasciano accesa la radio o inseriscono cd di musica italiana, anglosassone o a volte anche ispanica, ma mai di musica araba. Capita che un brano attiri la sua attenzione e si informa con un collega per sapere titolo e interprete, per poi approfondire la conoscenza su internet a casa propria. Fra gli artisti italiani apprezza particolarmente Raf e Biagio Antonacci, dei quali ha imparato quasi tutte le canzoni a memoria.
Masoud
Masoud è nato a Gafsa nel 1974 ed è arrivato a Palermo nel 2002. Ha sempre vissuto a Tunisi dove si è diplomato con il massimo dei voti in Matematica e Informatica. Ha iniziato a viaggiare grazie a una borsa di studio che lo portò in Francia per seguire uno stage. Ha vissuto un paio di mesi a Firenze, dove ha avuto modo di entrare in contatto con la musica italiana. A Firenze a differenza che a Palermo esistono più negozi di musica, dove sono reparti di genere etnico, dedicati anche alla cultura musicale araba. Ha viaggiato molto tra Francia, Germania e Italia, ed essendo un programmatore non parte mai senza computer, per cui ha sempre tutta la sua musica a disposizione, soprattutto gli artisti locali di Gafsa. La musica italiana che ama ascoltare è quella dei grandi cantautori come De Gregori e Guccini. A Palermo ha potuto ascoltare, dal vivo, un gruppo di musica folk e d’allora si è appassionato anche alle tarantelle siciliane. Ha perfino acquistato un tamburello, che non sa suonare, ma gli piace il suono che produce, ed è più uno strumento da esposizione perché vi è raffigurato sopra un carretto siciliano.
Taamir
Taamir è nato a Tunisi nel 1992 ed è arrivato a Palermo nel 2010. Ascolta tantissima musica mentre lavora come guardiano notturno in un garage per mantenersi sveglio. Nel garage il proprietario ha lasciato un computer, una radio e una consolle per videogiochi. Taamir passa tutta la notte a giocare e ascoltare musica. Ha una pen drive con tutti i suoi artisti preferiti: Khalife, Chab Khaled e Umm Kulthum. Ogni tanto gli vengono anche spediti dei cd da Tunisi. Come musica italiana ascolta solo ciò che trasmette la radio, non ha un artista preferito, anche perché non conosce i nomi degli interpreti ma solo le canzoni. Tenta di cantarmi una canzone che ha ascoltato alla radio e che gli è piaciuta molto. Capisco dai pochi versi che Taamir ricorda che si tratta di Salirò di Daniele Silvestri. Ha scoperto che quasi tutte le canzoni di Silvestri gli piacciono, così ama approfondire su internet il suo repertorio. Non cerca musica nei negozi e quindi non sa se a Palermo si può trovare musica in lingua araba.
Dhuha e Khalida
Dhuha e Khalida provengono da Sfax, dove sono nate rispettivamente nel 1978 nel 1986. Sono arrivate in Sicilia perché volevano continuare gli studi iscrivendosi all’università. Oggi Dhuha lavora come commessa in un negozio di vestiti e Khalida come segretaria in un ufficio di avvocati. Quando sono arrivate hanno portato con sé i loro computer, con all’interno tutta la musica di loro interesse. A parte Umm Kulthum, Dhuha non ascolta molta musica araba, a lei piace la musica anglosassone e in particolare i Rolling Stones e i Dire Strait. I Rolling Stones piacevano molto al padre e li ascoltava fin da bambina, ma non sa dire come mai il padre avesse questa predilezione musicale. Non ascolta invece quasi nulla di musica italiana perché non le piace, a parte gli Avion Travel. Khalida, diversamente dall’amica, ama seguire in prevalenza la musica araba, da quella popolare a quella moderna: Umm Kulthum e Abd al-Halīm Hāfeẓ. Come musica italiana anche lei apprezza gli Avion Travel, che ha conosciuto tramite Dhuha, ed Eros Ramazzotti che ama particolarmente. Tra le cose che ascolta con piacere indica anche le canzoni dei cartoni animati.
Talal
Talal è nato a Sfax nel 1973 ed è arrivato a Palermo nel 2005. È laureato in Ingegneria e lavora per un’impresa di pulizie, ma integra le sue entrate dando lezioni private a studenti universitari che studiano Ingegneria. Talal entra a contatto con la musica italiana proprio grazie ai suoi allievi. Uno degli artisti che preferisce è Ivan Graziani e crede che qui sia sottovalutato. Non riesce a capire come mai certi artisti meno bravi abbiano più successo e afferma: «Ascoltando la radio, si ha un’idea strana della vostra musica, all’inizio sembra una musica che possa piacere a tutti, poi però se qualcuno ti fa conoscere ciò che le radio non passano, come nel mio caso specifico gli allievi, capisci che esiste un mondo sconosciuto, molto più interessante». Da allora ascolta solo cantautori come De Andrè, Guccini e Rino Gaetano. La passione per questi artisti lo ha portato anche ad acquistarne le biografie. Continua anche ad apprezzare musica araba ma, a differenza di altri, ascolta tanta musica classica eseguita dall’orchestra di Sfax, facendosi mandare i cd dal fratello rimasto in Tunisia.
Muhammad
Muhammad è nato a Sousse nel 1987 ed è arrivato a Palermo nel 2002. Lavora nella ditta dello zio, dove ripara e monta climatizzatori. Ama tantissimo leggere, sia libri di storia sia biografie di artisti. Oggi che è in regola con i documenti vorrebbe iscriversi all’università. Un suo amico iscritto a Lettere gli ha fra l’altro prestato una biografia del cantautore bolognese Pierangelo Bertoli. Dopo aver letto il libro ha comprato subito il primo cd e in seguito il resto dei dischi di Bertoli, che considera molto sottovalutato dal pubblico italiano.
Muhammad
Muhamamd è nato a Tunisi nel 1988 ed è arrivato a Palermo nel 2007. Studiava nella sua città Matematica applicata all’informatica. Arriva a Palermo perché qui vivevano già gli zii: due medici che, non potendo praticare la professione, avevano aperto un negozio di fiori, un bar e un’autorimessa. Lui scelse di lavorare nel negozio dei fiori. È un appassionato di rap. Sia a Tunisi sia a Palermo ascolta il rapper tunisino El General, famoso in tutto mondo, si cui si trova di tutto sia su internet sia nei negozi, ma qui nessuna radio locale trasmette i suoi brani. Anche a Muhammad piacciono i brani dei grandi artisti del passato, ma la sua passione è solo il rap e ora ascolta anche rapper italiani.
Muhammad
Muhammad è nato a Tunisi nel 1992 ed è arrivato a Palermo nel 2008 dopo essersi diplomato. Lavora come cameriere e ascolta tanta musica italiana contemporanea commerciale: non menziona specifici artisti ma capisco che fa riferimento a quelli più promossi dalle varie trasmissioni televisive. La musica araba che preferisce è sempre quella del periodo 1960-1980, ma ascolta anche molta musica rap in varie lingue. Il proprietario del locale in cui lavora, anch’egli tunisino, vuole ascoltare solo musica araba e non italiana: ma non si tratta del genere che piace a Muhammad ma quello moderno, che definisce con un certo disprezzo “da discoteca araba”.
Amr, Asif e Samir
Amr, Asif e Samir provengono da Tunisi e sono nati rispettivamente nel 1987, 1990 e 1992. Tutti e tre i ragazzi sono amanti della musica araba degli anni Sessanta e Settanta. Una cartella nel computer di Amr è dedicata a queste canzoni.
Amr è venuto a Palermo per studiare ed è iscritto a Farmacia. Dopo la laurea vorrebbe tornare a casa per aiutare i genitori. Spiega con queste parole la sua predilezione per Eros Ramazzotti: «Ascolto Ramazzotti perché la sua musica è lenta, non dà confusione e mi aiuta nello studio, mettendola in sottofondo, mentre leggo il libro dell’esame che devo preparare». Oltre Eros Ramazzotti, non ascolta altro, non c’è nulla che attiri la sua attenzione.
Asif è arrivato a Palermo nel 2010 ed è un appassionato di musica latino-americana perché ama molto ballare. L’unica musica italiana che ascolta è quella che viene trasmessa in televisione, che guarda alla notte tornando dal lavoro. Non indica artisti preferiti dato che sono cantanti mentre la sua attenzione è soprattutto rivolta ai ballabili. L’unica artista italiana di cui conosce tutti i brani è Laura Pausini, che già ascoltava in Tunisia.
Samir è arrivato a Palermo da pochi mesi. Non parla l’italiano ma Asif mi riferisce che ama molto Laura Pausini. Per il resto ascolta la musica contemporanea in lingua araba ballabile che usa diffondere il proprietario del locale in cui lavora.
Baasim, Iesa e Fadl
Baasim, Iesa e Fadl provengono da Tunisi e sono nati rispettivamente ne1 1987, i primi due, e nel 1988.
Baasim è arrivato a Palermo nel 2007 in cerca di lavoro. Ha sempre ascoltato musica reggae in lingua araba e, a differenza di tutti gli altri intervistati, non ama ascoltare i soliti artisti anni Sessanta e Settanta. Il suo artista preferito è Alpha Blondy, nato in Costa D’Avorio e conosciuto in tutta l’Africa occidentale e anche in altri continenti, che pratica un genere misto fra roots reggae e reggae fusion. A Palermo Baasim non ha avuto difficoltà a trovare i suoi cd, disponibili sia online sia nei negozi di musica. Nonostante sia ivoriano, le canzoni di Alpha Blondy sono quasi tutte in lingua inglese e francese (qualche testo è in dioula, la lingua parlata in Costa D’Avorio, oppure in arabo). In Sicilia ha scoperto un gruppo reggae che prima non conosceva: gli Africa Unite, di Pinerolo, in provincia di Torino. Si tratta del primo gruppo reggae italiano e il nome deriva dall’omonima canzone di Bob Marley, altro artista che piace tanto a Bassim. Gli Africa Unite cantano la maggior parte delle loro canzoni in italiano e pochissime in inglese. Bassim non ascolta altra musica in italiano perché tutto il reggae che ama è di artisti di nazionalità inglese o araba, che già conosceva prima di arrivare a Palermo.
Iesa è arrivato a Palermo dal 2011, dopo essersi diplomato nella sua città, per cercare lavoro. È un appassionato di Amr Diab, un cantante-attore egiziano tra quelli che hanno venduto più dischi in tutto il mondo arabo e noto anche a livello internazionale. Iesa ascolta inoltra molta musica italiana, a esempio i Modà e Laura Pausini, ma preferisce la musica in lingua francese che scarica tramite internet.
Fadl è arrivato a Palermo dal 2011 in cerca di fortuna. A differenza di Iesa, Fadl ama ascoltare musica araba del periodo 1960-1980. Ha un debole per la cantante siriana Assala Mostafa Hatem Nasri, detta semplicemente Asalah. La sua musica non ha ampia circolazione online (solo pochi brani) e nei negozi di musica i suoi album si possono avere solo su ordinazione. I suoi testi hanno argomenti patriottici e religiosi. Ha inciso anche tanti brani per bambini, compreso la sigla di un noto cartone animato arabo. Come musica italiana non ha dovuto cercare molto, perché ascolta artisti conosciuti anche nel Maghreb, come Laura Pausini e Eros Ramazzotti, ma ascolta anche Emma e Tiziano Ferro.
Yaaseen
Yaaseen è nato a Tunisi ed è arrivato a Palermo nel 2007. Lavora come cuoco in un locale del centro storico condotto da un marocchino, che usa tenere in sottofondo musica di tutti i generi, sia in lingua araba sia italiana. La prima è quella che troviamo in tutti gli altri locali arabi che abbiamo visto fin qui, ma anche artisti anni Sessanta e Settanta o bellydance (il genere ballato dalle danzatrici orientali o comunemente chiamata “danza del ventre”). Come musica italiana anche qui la scelta è davvero ampia: Giorgia, Modena City Ramblers, ma anche tanta musica jazz, per rispondere ai gusti di una clientela ampia e variegata.
Conclusioni
Molti dei miei intervistati ascoltano in modo passivo, distrattamente e questo non li aiuta ad aumentare la loro conoscenza sulla musica italiana. Ma quando questo ascolto è fatto in modo intenzionale e attento, diventa la base delle ricerche personali che poi si svolgeranno via internet o in qualche negozio di musica. Ricordiamo che molti tunisini hanno iniziato a conoscere la lingua italiana grazie a quei cantanti che sono famosi anche nel Maghreb. Che di solito hanno una melodia soft o romantica e usano un linguaggio semplice ricorrendo a ritornelli, come appunto Laura Pausini, che non adotta un linguaggio ricercato e fa uso delle stesse tematiche in quasi tutte le sue canzoni e questo ripetersi non fa altro che agevolare la capacità di apprendimento e la memorizzazione.
Per quanto riguarda la musica araba dei vari cantanti, possiamo trovare qualche album nei negozi di musica di Umm Kalthum e Fairuz, mentre si trovano tutti gli album di Chab Khaled, di sicuro il più venduto anche in Europa e in America. Per il resto degli interpreti non si trova nulla. Ho fatto personalmente queste ricerche, parlando con un impiegato della Feltrinelli di Palermo. Molto gentilmente ha risposto a tutte le mie domande. Il commercio della musica araba in Italia non ha un grande successo, dunque le case discografiche non esportano molto. A Palermo gli unici che cercano musica araba sono studenti di musica o appassionati di musiche etniche. La stessa cosa succede per quella giapponese o cilena.
Oltre ai grandi cantanti, si possono trovare cd di musica strumentale, ma la vendita è scarsa. Tutto ormai è fatto per essere venduto, e non per conoscere e apprezzare altre culture. Per vendere si tenta di attirare il cliente e lo si fa avvicinandosi alla sua cultura, contaminando la musica con elementi occidentali perdendo o stemperando così quella natura araba. Conclude dicendomi che forse l’unico modo per ascoltare la musica degli altri popoli è quella di acquistare le esecuzioni direttamente nelle loro terre. Finita questa chiacchierata, mi regala un cd di musica araba strumentale, le cui sonorità islamiche sono state contaminate con strumenti tipicamente occidentali come la chitarra o il basso elettrico.
Si può infine osservare che i tunisini che vivono a Palermo, anche per quello che riguarda la dimensione sonora, ma questa volta nel loro privato, non hanno perso le loro tradizioni musicali, ma le hanno ampliate con quelle incontrate a Palermo, inserendole nel loro quotidiano e facendole convivere. Naturalmente va detto che l’ambito più rilevante in cui affiora il legame con la cultura originaria è quello della ritualità. Ma, com’è noto, per gli islamici le preziose “melodie” impiegate per richiamare alla preghiera (adhan) o per la lettura del Corano non rientrano certo nella “musica” com’è intesa nel mondo euro-occidentale, e per questo costituiranno oggetto di un ulteriore specifico contributo.
Un’ ultima considerazione quando iniziai questo lavoro ancora i social non avevano avuto l’attuale popolarità. Di sicuro avrebbero aiutato tutti questi ragazzi non solo a cercare quella musica che difficilmente si trova in commercio ma anche a mantenere più vivi i rapporti con i familiari rimasti nel Maghreb. Di sicuro con i social di oggi la ricerca avrebbe dato altri risultati.