il centro in periferia
di Massimiliano Rais
La resistenza dei bimbi di Nurri che con le armi della fantasia e della creatività hanno affrontato il periodo più doloroso della pandemia. Non è stato facile ma con energie straordinarie hanno superato molte paure generate da un nemico che ha sconvolto le vite di tutti. La storia è stata raccontata sulle pagine del quotidiano L’Unione Sarda.
“I bambini sono enigmi luminosi”, secondo Daniel Pennac. I bambini della quarta elementare dell’Istituto Comprensivo di Nurri, paese di poco più di duemila abitanti, situato nel Sarcidano, nel sud della Sardegna, sono stati più bravi e concreti degli adulti. Hanno generato ottimismo e speranza in un momento tormentato. Dal volume, pubblicato nei mesi scorsi, nel quale hanno raccolto i loro pensieri in rima sul covid, si è sviluppata un’onda di affetto e solidarietà che ha benevolmente travolto il reparto “Dh Talassemia” dell’ospedale Microcitemico di Cagliari. I proventi derivanti dalla vendita del libro, oltre tremila euro, sono stati infatti trasferiti all’associazione Thalassazione, impegnata nell’aiuto e nell’assistenza delle persone affette da anemia mediterranea, per l’acquisto di materiale sanitario per la cura di una malattia che in Sardegna ha una forte incidenza. Il progetto editoriale è nato nei mesi scorsi, nel momento peggiore della pandemia.
«La diffusione del virus nei più piccoli provoca traumi che non si vedono subito. Il libro è stato un modo per esorcizzare tutte le paure. Sono stati meravigliosi. Hanno capito che cosa sia la solidarietà», sottolinea l’insegnante Bruna Aresu che, insieme alla collega Silvia Anedda e con il sostegno del dirigente scolastico Romano Carta e la consulenza della Grafic Sport Leoni, ha accompagnato i bimbi in questa originale avventura didattica. Ha fatto la sua parte anche il comune con il sindaco Antonello Atzeni e l’assessora alla Cultura Marianna Serra.
Gli alunni della Quarta elementare della scuola del paese del Sarcidano hanno inviato all’Unione Sarda altri pensieri scaturiti dal confronto in classe. «Va bene con questi nuovi aghi? Va benissimo! Non ho sentito niente» così Elisa in un disegno ricostruisce il dialogo tra un medico e una piccola paziente al Microcitemico. Laura dà voce a una giovanissima degente: «Grazie per questi aghi fatti apposta per i bambini». Nel disegno di Luca una infermiera ringrazia per la donazione. Lorenzo recita la sua preghiera: «Questo Covid ha portato via tantissime nonne e nonni. Gesù, tu che ci vedi da lassù, porta i nostri abbracci che sono quaggiù». Isabella e Angelo scrivono: «Con le poesie del covid abbiamo imparato le rime baciate». Luca e Maria Paola chiariscono: «Dal brutto periodo del lockdown è nato il nostro libro». Aurora e Valentina annotano: «Le nostre mamme ci hanno detto che le nostre poesie ci hanno fatto diventare più grandi». Speranza e Viola non hanno dubbi: «Una parola che ci piace tanto è solidarietà. Che bella questa parola!». Il messaggio di Michele e Stefano: «Abbiamo fatto poco, ma abbiamo ottenuto molto. Che bel lavoro!». Alberto e Fiamma sono convinti che «questo progetto andrà avanti. Il covid sparirà, andrà avanti la solidarietà». La parola solidarietà riempie i cuori dei piccoli autori: «Solidarietà è felicità, amore, collaborazione e un gran sorriso per tutti», così Elisa, Laura e Luca.
Mattia e Michela descrivono il loro stato d’animo: «Abbiamo consegnato il ricavato della vendita dei libri all’ospedale. Siamo proprio contenti». I bimbi, alla fine, esprimono liberamente quello che sentono: «Vi vogliamo bene». Con tutte le firme: Francesco Stefan Arapu, Giorgia Argiolas, Aurora, Luca e Michele Atzeni, Mattia Carrus, Paola Deidda, Elisa Dessì, Michela e Valentina Marcialis, Isabella, Lorenzo, Luca, Michela e Speranza Mulas, Viola Orrù, Alberto Secci, Angelo Efisio Tronci, Fiamma e Laura Vacca.
Benedetta Era, in rappresentanza dell’associazione Thalassazione, manifesta gratitudine agli alunni e alle maestre. «La generosità dei bambini ha un valore speciale». Dalla scuola elementare di Nurri giunge questo prezioso promemoria: «Ricordatevi che la beneficenza non bisogna mai scordare e tutti insieme dobbiamo lavorare». Secondo Antoine de Saint Exupery, «i grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegargli tutto ogni volta».
Dialoghi Mediterranei, n. 53, gennaio 2022
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Massimiliano Rais, nato a Cagliari, giornalista professionista, redattore del tg di Videolina. Scrive su L’Unione Sarda. Ha lavorato all’ufficio Stampa della Regione Sardegna. Ha scritto articoli e curato ricerche su sardismo, antifascismo e sulle esperienze umane e intellettuali di Emilio Lussu e Antonio Gramsci. Impegnato nel campo del volontariato culturale, è uno dei fondatori dell’associazione “Ipogeo”.
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