immagini
di Giuliano Del Moretto
Vi è mai capitato di guardare la stessa immagine a colori e in bianco e nero? Il bianco e nero conferisce una bellezza delicata. Quando si adagia su oggetti, persone, edifici, animali, ecc., regala loro un soffio di eterno. Un’alternanza di luci e ombre che sapientemente calibrata può rendere l’immagine poetica e riportare la memoria ad antichi ricordi, come una sorta di “petite madelaine” proustiana.
Il bianco e nero evoca, rievoca, non appiattisce, anzi, approfondisce il racconto silente della città. Accompagna lo sguardo, fa sì che si posi proprio su ciò che si desidera far emergere. Il bianco e nero ammorbidisce, leviga, addolcisce, mette in risalto ciò che sfiora.
Ed ecco che il contesto urbano prende vita. La città regala storie di pacifica e semplice quotidianità: uomini, donne, bambini, animali, monumenti, panni stesi al sole, tutto è investito dall’incanto del chiaroscuro. Tutto è fermato in un istante.
Non c’è colore, lo si può immaginare, se si vuole, ma non ha importanza. Ciò che importa è la vita che a sorpresa si snoda tra vicoli, viuzze, strade, sottopassi: c’è chi cammina, chi corre, qualcuno è fermo a chiacchierare, una sposa nel suo abito bianco, lo scorcio di un duomo con il suo bellissimo rosone, la statua di un’epoca non troppo lontana.
La città vive o muore attraverso le nostre azioni. Essa ci appartiene. Siamo noi, con i nostri gesti e comportamenti, a metterla in luce o in ombra, proprio come una fotografia in bianco e nero.
L’anima della città si esprime con delicatezza, senza chiasso, né trambusto, solo con le sue luci e le sue ombre. Ogni città, piccola o grande che sia, offre spunti di riflessione, occasioni di memorie, frammenti di emozioni.
Della città e dei suoi incanti di sospesa bellezza in letteratura restano pagine memorabili. Nelle città invisibili di Italo Calvino è scritto: D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda. Le immagini in bianco e nero cercano e interrogano l’invisibile delle città.
Dialoghi Mediterranei, n. 57, settembre 2022
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Giuliano Del Moretto, nato in Svizzera, risiede a Carrara in Toscana, fotografo autodidatta e appassionato di fotografia dal 2003. I soggetti preferiti sono di natura architettonica, paesaggistica, urbana e tutto quello che può ispirarlo. Cerca di dare un taglio personale ed artistico alle sue opere. Predilige la simmetria, l’ordine, il parallelismo, il minimalismo e la composizione nitida. Oltre a scattare fotografie che registrano la realtà, le compone digitalmente per dare forma alle sue idee artistiche e creare anche immagini surreali. Per visionare suoi lavori visitate il sito www.photographyca.it
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