di Pierpaolo Mittica [*]
Questa storia inizia nel 2011, quando mi sono recato per la prima volta in Bangladesh come farmacista ospedaliero, per una missione sanitaria umanitaria, insieme a un gruppo di chirurghi, anestesisti e infermieri, presso l’Ospedale Saint Mary di Mymensingh.
In quell’occasione ho conosciuto Padre Riccardo Tobanelli che coordinava l’accettazione dei pazienti che venivano selezionati per gravità dallo staff medico per essere successivamente sottoposti a intervento chirurgico.
Padre Riccardo, oltre a dedicarsi alla organizzazione dei vari gruppi sanitari che si alternavano, aveva dedicato il suo impegno nella ricerca dei bambini di strada chiamati Tokai, che in Bangladesh sono numerosi e vivono ai margini della società, costretti a lavorare nella discarica di Dhaka per i rigattieri, accontentandosi di esistere in uno stato di precarietà difficilmente descrivibile.
Nel 2011 Padre Riccardo gestiva già una Tokai House che ospitava circa trenta bambini nella periferia di Dhaka, ma avendo percepito l’entità del problema, si era attivato per acquistare un terreno e costruire una casa più grande capace di ospitare più bambini. Stabilirne il numero è impossibile perché la popolazione aumenta di continuo, solo nell’ultimo mese se ne sono aggiunti otto.
Padre Riccardo è riuscito a fare queste cose grazie all’aiuto di organizzazioni no profit che finanziavano le missioni sanitarie e a quello dei diversi italiani residenti a Dhaka, imprenditori, dipendenti dell’Ambasciata Italiana, della FAO e altri.
Nel 2012 abbiamo pubblicato il libro Bangladesh Mymensingh con i cui proventi abbiamo coperto metà delle spese della missione del 2013 alla quale ho partecipato di nuovo, e contribuito alla causa di Padre Riccardo.
Nella missione del 2013, al rientro a Dhaka, da dove saremmo ripartiti per l’Italia, ho voluto visitare di persona la discarica della megalopoli. Sono riuscito a entrare solo per dieci minuti e ho conosciuto i potenziali ospiti della Tokai House di Padre Riccardo. Insieme a loro mi sono addentrato tra i rifiuti e ho percepito tutta la violenza della condizione di lavoro.
Padre Riccardo muore nel giugno 2021 e le due Tokai House, di Khulna e Dhaka, si ritrovano improvvisamente senza la guida di una persona capace di trovare i fondi per garantire a questi bambini una vita degna di un essere umano. Nella casa trovano da mangiare, da vestire e da dormire, ma a una condizione: devono andare a scuola.
I confratelli Saveriani, che è l’ordine al quale apparteneva Padre Riccardo, si ritrovano così a dovere mantenere la funzionalità delle due Tokai House, senza l’apporto di chi aveva anche buone capacità manageriali e quindi si ritrovano in una condizione di grande difficoltà.
Io non ho mai dimenticato quei bambini e al primo grido di allarme di Padre Pier Lupi che adesso vive in Bangladesh e coordina le attività dei Saveriani, mi sono attivato senza esitazioni, per garantire un futuro a questi bambini sfortunati, ma pensando anche di liberarne qualcuno.
Liberarli da questa strana forma di schiavitù alla quale sono condannati per debiti, se vogliamo minimi. I Tokai infatti, lavorano nella discarica cercando tra i rifiuti che si possono riciclare e che a fine giornata consegnano al rigattiere che li ospita e gli dà il cibo per sopravvivere.
Ma poiché vitto e alloggio ha un costo, se i bambini non portano prodotti il cui valore raggiunge le spese del rigattiere, aumenta il loro debito. Per questo motivo possono essere considerati schiavi.
Da qui nasce il “Progetto Tokai ODV”, con la finalità di sostenere ed aiutare le strutture e le organizzazioni che già operano sul posto a liberare quanti più bambini dal degrado e dalla schiavitù, offrendo loro un tetto, cibo e, cosa più importante, istruzione.
Contemporaneamente, ha l’obiettivo di tutelare e proteggere l’infanzia dei bambini che nel mondo vivono in uno stato di povertà ed emarginazione insopportabili, dove nulla è scontato e vivere è già un miracolo.
Dialoghi Mediterranei, n. 61, maggio 2023
[*] La pubblicazione del libro Tokai (edizioni Torri del Vento, 2022) da cui sono tratte le fotografie e la sua vendita, come primo passo, consentiranno di iniziare una raccolta fondi da inviare ai Padri Saveriani che vivono in Bangladesh: www.progettotokai.it
_____________________________________________________________________
Pierpaolo Mittica, Fotografo e filmmaker pluripremiato e conosciuto a livello internazionale, ha studiato fotografia con Charles – Henri Favrod, Naomi Rosenblum e Walter Rosenblum. Le sue foto sono state esposte in Europa, Stati Uniti e Cina e sono state pubblicate da quotidiani e riviste italiani e stranieri, tra cui l’Espresso, Alias del Manifesto, Vogue Italia, Repubblica, Corriere della Sera, Panorama, Il Sole 24 ore, Le Scienze, Photomagazine, Daylight Magazine, Days Japan International, Asahi Shinbum, The Telegraph, The Guardian, Sueddeutsche Zeitung, Spiegel, De Zeit, Wired USA, Asian Geo, China Newsweek, National Geographic USA. Ha ricevuto diversi premi internazionali tra cui “Pictures of the Year International”, “Days Japan international Photojournalism Awards” ed è stato finalista all’ “Eugene Smith Grant”, “Alexia Foundation Grant”, “Leica Oskar Barnack Awards”, World Report Awards, Sony World Photography Awards.
______________________________________________________________