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di Lorenzo Mercurio
Da alcuni anni a questa parte, seguendo il mio profondo interesse per la storia della Sicilia e i suoi beni culturali e ambientali, ho dato inizio a una vera e propria attività sul campo che mi sta permettendo non solo di conoscere più a fondo ampie parti del territorio siciliano, per mezzo di un confronto diretto con luoghi e persone, ma anche di raccontarlo attraverso la produzione di veri e propri cortometraggi documentari, con i contributi dell’antropologa Alessandra Gioè e del giornalista Rosario Ribbene.
Il nome, dato a quella che ho creduto fosse il caso di proporre come una vera e propria “serie”, è Il respiro del tempo. La scelta deriva dalla percezione del tempo come qualcosa che non riguardi soltanto il passato ma anche il presente del territorio, proprio come un organismo vivente che respira, che cresce e che è in costante divenire.
Nel mio progetto di ricerca ho attraversato un’area complessa come il territorio del Comune di Patti, nel Messinese, ho narrato la storia del Castello di Caccamo o le emergenze storiche, archeologiche, geologiche, paleontologiche, culturali ed ecologiche riguardanti il monte Cuccio, nel Palermitano.
Ho documentato in un corto una giornata lavorativa del commerciante del mercato di Ballarò Gaetano “Pippo” Gioè, la cui famiglia, da tre generazioni, si occupa di cibo di strada, e in particolare di quarumi, trippa, mussu e masciddaru, carcagnolu e ultimamente anche di pani c’a meusa, pani cunzatu e altro.
Ho raccolto la sua storia di vita, le vicende familiari, le abbanniati che propone oggi per attirare l’attenzione dei clienti, senza rinunciare a inquadrare momenti di dialogo tra lui e i clienti, tra battute e ammiccamenti, oltre che i cambiamenti sociali ed economici che hanno riguardato il suo mestiere e che tuttora lo riguardano.
Ritengo che l’unione tra un metodo narrativo che sappia parlare a quante più persone possibile, senza che si concentri su una specifica tipologia sociale di utenza, sia in grado di favorire un maggiore interesse, prima di tutto, nella valorizzazione del territorio “dal basso”.
La mia personale speranza, forse fin troppo ambiziosa ma ricca di sincera determinazione, è che il lavoro che io e il mio piccolo staff stiamo portando avanti fornisca degli spunti di riflessione e discussione anche in sedi ufficiali in merito alla salvaguardia e conservazione di un bene culturale o ambientale, e che sia anche in grado di evidenziare importanti tasselli di senso per la costruzione di più attente solidarietà territoriali.
Dialoghi Mediterranei, n. 53, gennaio 2022
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Lorenzo Mercurio è antropologo culturale. Ha pubblicato il romanzo Una strada tra le onde nel 2016. A partire dal 2010 ha acquisito importanti esperienze nell’ambito della comunicazione visiva, grazie all’avvio di relazioni professionali con agenzie grafiche e di marketing. È fondatore di EsperienzaSicilia.it, con cui si prefigge la realizzazione di documentari su tutto il territorio siciliano, concentrandosi nello specifico sui beni culturali e ambientali dell’Isola.
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