Stampa Articolo

Filadelfia: L’associazione Angra e l’esperienza del museo diffuso

1il centro in periferia

di Vito Rondinelli

Il museo diffuso di Filadelfia, in provincia di Vibo Valentia), è costituito da un   patrimonio culturale che condensa le espressioni artistiche, archeologiche, architettoniche, storiche, agricole, antropologiche, geografiche che innervano il territorio. È costituito da sei piccoli musei territoriali che  si integrano in un racconto unitario, sempre aperto a  nuove conoscenze. L’allestimento museale è adeguato all’intero spazio territoriale, in linea con l’idea progettuale sviluppata nell’ambito dell’associazione “Angra”. 

Dal superamento del tradizionale spazio con reperti mummificati, l’associazione “Angra” punta alla riscoperta di un patrimonio vivo che, a differenza del museo tradizionale, delinea i suoi percorsi di visita nel complesso di un’area geografica: luoghi, avvenimenti, antichi mestieri e personaggi storici vengono raccordati  attraverso itinerari tematici. In questo contesto narrativo, il museo ha lo scopo di attrarre visitatori in una zona del territorio poco conosciuta, ma con la prospettiva di vivere un’esperienza inusitata. 

Museo diffuso di Filadelfia

Museo diffuso di Filadelfia

L’esperienza del museo diffuso avviata nel marzo 2022, sta delineando una nuova visione  dell’idea di  museo, se raffrontato ad una significativa, ma poco fortunata esperienza, risalente ai primi ’70, che diede forma a  un piccolo nucleo di museo di archeologia medievale. In quel frangente, benché il progetto fosse di un livello scientifico straordinario, il complesso della cittadinanza percepiva il museo come spazio riservato a una sparuta minoranza e con poca presa sul territorio. Da quel momento un sottile scetticismo ha continuato a vanificare i tentativi che di tanto in tanto cercavano di far breccia sul pregiudizio che il museo fosse appannaggio esclusivo delle grandi realtà urbane.

Museo diffuso di Filadelfia

Museo diffuso di Filadelfia

Questo stato di cose è cambiato nel breve periodo perché l’associazione ha veicolato l’idea di un museo che ambisce a superare l’immagine di un museo come mera conservazione di reperti sconnessi dalla contemporaneità, organizzando un sistema di relazioni vitali all’interno della comunità. Questa nuova dimensione ha attivato un dinamismo orientato su due direttrici: la prima sul territorio nel quale si svolge il  lavoro di ricerca, dove la conservazione e l’esposizione del patrimonio materiale e immateriale diventano anche servizio per la comunità; la seconda si muove all’esterno del territorio comunale, alla ricerca di connessioni con le altre realtà dei musei territoriali che, costituiti in rete unica, si pongono come punto di riferimento per ogni singola esperienza.

Museo diffuso di Filadelfia

Museo diffuso di Filadelfia

Il bilancio positivo tuttavia si può ascrivere anche all’esperienza pluriennale che i volontari hanno acquisito impegnandosi in vari campi di ricerca; di conseguenza, le sezioni del museo diffuso sono l’esito di esperienze di ricerca nel campo storico, archeologico, religioso, demo-etno-antropologico e paesaggistico. In definitiva, il museo diffuso diventa un’istituzione dinamica e aperta, capace di valorizzare conoscenze e competenze che altrimenti sarebbero destinate a un lento ma inesorabile inaridimento.

Museo diffuso di Filadelfia

Museo diffuso di Filadelfia

Attualmente questo rischio non è scongiurato e, del resto, siamo ancora ai primi passi sulla via tracciata. Tuttavia, è da registrare il positivo accoglimento della proposta da parte dell’Istituzione scolastica che ha inteso aderire alle proposte laboratoriali dell’associazione. I laboratori del pane, della tessitura, dell’orto didattico, dei cammini e della ricerca storico-letteraria sono uno strumento che riscopre le peculiarità del territorio, e nello stesso tempo ne irrobustisce la consapevolezza. La ricerca diventa pertanto una strategia capace di dare più dignità ai luoghi, ai loro prodotti, alle biodiversità, ai paesaggi.

Museo diffuso di Filadelfia

Museo diffuso di Filadelfia

Va da sé che in questo lavoro sono coinvolte le persone espressione dell’artigianato locale non solo come depositari di procedure e competenze tecniche, ma anche come soggetti che innovano e creano bellezza: fabbri, falegnami, muratori, ma anche ristoratori, casalinghe, agricoltori. Il museo come servizio alla comunità si nutre pertanto della linfa di una vita collettiva passata, ma che è straordinariamente indispensabile per far crescere nuovi spazi del vivere civile.

Per valorizzare i luoghi della memoria e i laboratori la rete territoriale dovrebbe istituire un centro unico per il restauro al servizio dei piccoli musei, le cui figure professionali siano in gran parte attinte tra le maestranze artigianali locali. Tutto ciò sarebbe un valido avvio per una rigenerazione delle economie locali.

Dialoghi Mediterranei, n. 60, marzo 2023
___________________________________________________________________________
Vito Rondinelli, nato a Roma, risiede a Filadelfia. Laureato in Lettere e Filosofia presso l’Università “La Sapienza” di Roma, da tempo è impegnato nella ricerca di fonti di vario genere riguardanti l’identità storica, sociale e culturale del territorio di Filadelfia.  Ha scritto: Il trappeto ritrovato (2006); La Confraternita di Filadelfia e il cammino secolare sulle orme di San Francesco (2007); La Repubblica Universale di Filadelfia – Utopia, Rivoluzione e Riformismo nel processo risorgimentale 1799-1870 (2011); Artietica – Filadelfia: storie di vita quotidiana (2014); I prodromi della Costituzione nel quadro ideologico della “Repubblica Universale di Filadelfia” (2019); Ha realizzato la regia e la sceneggiatura dei film-documentario: “La campana del tempo” (2007); “Il miracolo del grano” (2012); “Quaranta e mezzo” (2013); “Il vecchio mulino”. È il fondatore e socio dell’Associazione Angra.

______________________________________________________________

 

 

 

 

Print Friendly and PDF
Questa voce è stata pubblicata in Cultura, Società. Contrassegna il permalink.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>