Alessio Angelo, laureatosi presso l’Alma Mater di Bologna in Antropologia Culturale ed Etnologia e specializzatosi in Libro, documento e patrimonio antropologico presso l’Università di Palermo, ha svolto parte del suo percorso accademico in Spagna, in Cile e in Marocco. Si dedica allo studio e alla ricerca di temi antropologici e storici nel Mediterraneo. Ha collaborato con l’Università di Messina, l’Officina di Studi Medievali e la Fondazione Ignazio Buttitta. Attualmente lavora per l’Università di Bergamo al progetto di ricerca Euborderscapes sulla frontiera italo-tunisina.
Jeremy Boissevain, è professore emerito di Antropologia Sociale presso la Scuola di Amsterdam per Social Science Research. Ha successivamente insegnato presso le Università di Montreal, Sussex, Malta, New York, Massachusetts, la Columbia University e l’Università Jagellonica di Cracovia. È autore di diversi studi sugli italiani di Montreal, su religione e politica a Malta, su dinamiche parentali e reti amicali. Nessuna sua opera è stata fino ad oggi tradotta in lingua italiana.
Alessandra Carnesi, ha conseguito nell’anno accademico 2007-08 la laurea in Beni Demoetnoantropologici presso l’Università degli studi di Palermo, discutendo una tesi dal titolo: “L’identità arbereshe tra invenzione e ricostruzione”. È interessata agli aspetti letterari dell’antropologia non meno che agli aspetti antropologici della letteratura, sui quali ha scritto recensioni e saggi.
Antonella Elisa Castronovo, giovane laureata in Antropologia culturale presso l’Università degli Studi di Palermo, è attualmente dottoranda di ricerca in Storia e Sociologia della Modernità presso l’Università di Pisa e collabora alle attività di indagine dell’area sociologica del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Palermo. Tra i suoi interessi di ricerca, lo studio delle migrazioni nel mercato del lavoro italiano e l’analisi dei processi di rappresentazione politico-mediatica della “vicenda Lampedusa”. Su questi temi ha già pubblicato numerosi saggi in volumi collettanei.
Annamaria Clemente, giovane laureata in Beni Demoetnoantropologici presso l’Università degli Studi di Palermo, è interessata ai legami e le reciproche influenze tra la disciplina antropologica e il campo letterario. Si occupa in particolare di seguire autori, tendenze e stili della letteratura delle migrazioni.
Antonino Contiliano, già docente di storia e filosofia nei Licei e capo d’istituto, negli anni settanta e ottanta ha fatto parte del movimento culturale e letterario dell’Antigruppo siciliano. È stato redattore della rivista “Impegno 80” e del trimestrale “Spiragli”. Poeta sperimentale, è autore di numerose sillogi. Ha scritto anche opere di critica letteraria, di saggistica e di arte.
Federico Costanza, dirige la sede di Tunisi della Fondazione Orestiadi di Gibellina, si interessa di management strategico culturale e progettazione artistica, con un’attenzione specifica all’area euro-mediterranea e alle società islamiche. Nella Tunisia post-dittatura, ha promosso e supportato diverse iniziative culturali, aggregando le avanguardie artistiche tunisine attorno al centro culturale Dar Bach Hamba, sede delle Orestiadi a Tunisi.
Alessandro Curatolo, giovane laureato in Beni Demoetnoantropologici e in Antropologia culturale ed Etnologia presso l’Università degli Studi di Palermo con una tesi sull’origine rituale del matrimonio indiano e iraniano. Nel 2010 ha collaborato con Vittorio Sgarbi e la sua Fondazione alla realizzazione del Museo della Mafia “Leonardo Sciascia” a Salemi. Nel 2012 ha curato i cataloghi di Demetz e Notari per la mostra organizzata nell’ambito del “Festival dei Due Mondi di Spoleto”. Trasferitosi a Londra nel 2013, attualmente collabora con i Musei di Greenwich.
Antonino Cusumano, ha insegnato nel corso di laurea in Beni Demoetnoantropologici presso l’Università degli Studi di Palermo. La sua pubblicazione, Il ritorno infelice, edita da Sellerio nel 1976, rappresenta la prima indagine condotta in Sicilia sull’immigrazione straniera. Sullo stesso argomento ha scritto un rapporto edito dal Cresm nel 2000: Cittadini senza cittadinanza, nonché numerosi altri saggi e articoli su riviste specializzate e volumi collettanei. Ha dedicato particolare attenzione anche ai temi dell’arte popolare, della cultura materiale e della museografia.
Giacomo Cuttone, ha compiuto gli studi presso il liceo artistico e l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Come pittore e grafico, ha esposto in numerose collettive, ha realizzato diverse mostre personali ed illustrato libri di poesia e riviste letterarie. È autore di numerosi scritti di arte, politica e satira. Canto dei bambini perduti (2013) è il titolo della sua ultima opera che presenta illustrazioni su china insieme a poesie di Gianmario Lucini.
Valeria Dell’Orzo, giovane laureata in Beni Demoetnoantropologici e in Antropologia culturale e Etnologia presso l’Università degli Studi di Palermo, ha indirizzato le sue ricerche all’osservazione e allo studio delle società contemporanee e, in particolare, del fenomeno delle migrazioni e delle diaspore, senza mai perdere di vista l’intersecarsi dei piani sincronici e diacronici nell’analisi dei fatti sociali e culturali e nella ricognizione delle dinamiche urbane.
Piero Di Giorgi, già docente presso la Facoltà di Psicologia di Roma “La Sapienza” e di Palermo, psicologo e avvocato, già redattore del Manifesto, fondatore dell’Agenzia di stampa Adista, ha diretto diverse riviste e scritto molti saggi. Tra i più recenti: Persona, globalizzazione e democrazia partecipativa (F. Angeli, Milano 2004); Dalle oligarchie alla democrazia partecipata (Sellerio, Palermo 2009); Il ’68 dei cristiani: Il Vaticano II e le due Chiese (Luiss University, Roma 2008).
Marta Gentilucci, giovane laureata in Italianistica presso l’Università degli Studi di Bologna, ha collaborato con la Cineteca di Bologna e si occupa di giornalismo ed editoria. Tra i suoi interessi di ricerca, lo studio della letteratura delle migrazioni. È attualmente docente esterna del laboratorio di video-giornalismo presso il Liceo classico F. Scaduto di Bagheria.
Nino Giaramidaro, giornalista prima a L’Ora poi al Giornale di Sicilia – nel quale, per oltre dieci anni, ha fatto il capocronista, ha scritto i corsivi e curato le terze pagine – è anche un attento fotografo documentarista. Ha pubblicato diversi libri fotografici ed è responsabile della Galleria visuale della Libreria del Mare di Palermo. Recentemente ha esposto una selezione delle sue fotografie degli anni sessanta in una mostra dal titolo “Alla rinfusa”.
Lorenzo Greco, ha insegnato presso la Facoltà di Lettere di Pisa dal 1975 al 2003, occupandosi di teoria e critica letteraria e di sociologia della comunicazione. Dal 2004 insegna all’Accademia navale di Livorno. Ha collaborato con quotidiani come “Il Giorno”, “Italia oggi”, “La Repubblica”. È autore di saggi critici su Montale, Caproni e altri scrittori del Novecento e ha pubblicato numerose opere di poesia e narrativa. Il suo recente romanzo Il confessore di Cavour è entrato nel 2011 nella rosa dei finalisti del Premio Strega.
Tommaso India, attualmente si occupa di antropologia del lavoro con un particolare riferimento ai processi di deindustrializzazione e precarizzazione in corso in Sicilia. Si è laureato nel 2010 in Antropologia Culturale ed Etnologia presso l’Università degli Studi di Palermo con una tesi intitolata Aids, rito e cultura fra i Wahehe della Tanzania, frutto di una ricerca etnografica condotta nelle regione di Iringa (Tanzania centro-meridionale). Dal 2012 è dottorando in Antropologia e Studi Storico-linguistici presso l’Università degli Studi di Messina.
Rita Iocolano, giovane laureata in Antropologia culturale presso l’Università di Palermo, ha proseguito gli studi a Padova dove ha conseguito un master di II livello in Didattica dell’Italiano come L2. È stata assistente Comenius come insegnante di italiano e membro del team di intercultura del Sint-Bernardus College di Oudenaarde. Attualmente presso l’Università di Udine è dottoranda in Storia: strutture e culture delle aree di frontiera, impegnata in una ricerca sulle relazioni jnteretniche e sui processi migratori e identitari nel contesto mediatico virtuale.
Luigi Lombardo, già direttore della Biblioteca comunale di Buccheri (SR), ha insegnato nella Facoltà di Scienze della Formazione presso l’Università di Catania. Nel 1971 ha collaborato alla nascita della Casa Museo, dove, dopo la morte di A. Uccello, ha organizzato diverse mostre etnografiche. Alterna la ricerca storico-archivistica a quella etno-antropologica con particolare riferimento alle tradizioni popolari dell’area iblea. Le sue ultime ricerche sono orientate verso lo studio delle culture alimentari mediterranee.
Stefano Montes, ha insegnato Letteratura francese, Antropologia Culturale e Semiotica nelle Università di Parigi, Catania, Tartu, Tallinn, Palermo e Agrigento. Al di là delle etichette disciplinari, s’interessa ai modi molteplici secondo cui dinamiche culturali organizzano forme testuali (letterarie ed etnografiche). Nelle sue ricerche, ha privilegiato le analisi delle narrazioni di vita, lo studio delle modalità di produzione della cultura in alcuni testi esemplari, l’enunciazione della soggettività nelle teorie e pratiche antropologiche. Da alcuni anni i suoi campi di interesse scientifico vertono sulle strategie di conversione religiosa e sull’esperienza turistica.
Walter Nania, giovane laureato in Beni Bemoetnoantropologici all’Università di Palermo, ha conseguito la laurea specialistica in Antropologia culturale e Etnologia a Bologna. Successivamente ha lavorato presso lo SMA (Sistema Museale dell’Ateneo di Bologna), prestando servizio al museo di Antropologia. Ha frequentato la scuola di specializzazione in Beni demoetnoantropologici dell’Università di Perugia e svolto attività di ricerca presso il Museo delle Culture di Lugano. Attualmente è responsabile delle attività di AlQuds – Casa della Cultura Araba – Palermo e si occupa di immigrazione e seconde generazioni.
Tamara Pastorelli, laureata in Lettere, con una tesi sulle “Voci narranti nel Decameron di Giovanni Boccaccio”, è autrice e regista di documentari e programmi televisivi. Collabora con la rivista Città Nuova, per la quale ha scritto due libri: Single (2013) e Alzheimer (2014). Con un gruppo di comunicatori e artisti romani ha dato vita a Puntolab, laboratorio sui temi della comunicazione aperto alla cittadinanza.
Franco Pittau e Antonio Ricci, redattori centrali del Dossier Statistico Immigrazione pubblicato dal Centro Studi e Ricerche IDOS, che ne è l’acronimo, oltre a curare l’annuario sociostatistico sull’immigrazione in Italia, sono autori, da soli o in collaborazione con gli altri redattori di IDOS, di numerose monografie, alcune delle quali riguardanti l’area del Nord Africa. L’ultima pubblicazione si intitola La comunità marocchina in Italia. Un ponte sul Mediterraneo, edizioni IDOS, Roma, dicembre 2013.
Orietta Sorgi, etnoantropologa, lavora presso il Centro Regionale per il catalogo e la documentazione dei beni culturali, dove è responsabile degli archivi sonori, audiovisivi, cartografici e fotogrammetrici. Dal 2003 al 2011 ha insegnato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Palermo nel corso di laurea in Beni Demoetnoantropologici. Tra le sue recenti pubblicazioni la cura dei volumi: Mercati storici siciliani (2006) e Sul filo del racconto. Gaspare Canino e Natale Meli nelle collezioni del Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino (2011).
Alessio Tarantino, giovane laureato in Beni demoetnoantropologici presso l’Università degli Studi di Palermo, si occupa di antropologia visuale e simbolica ed è interessato agli aspetti agiografici delle religioni popolari. È stato organizzatore di eventi culturali per associazioni ed enti locali. Pubblicista presso periodici e riviste, ha curato un attento studio sulla gestione del sacro nel culto del Beato Giovanni Liccio di Caccamo.
Marcello Vigli, partigiano nella guerra di Resistenza, già dirigente dell’Azione Cattolica, fondatore e animatore delle Comunità cristiane di base, è autore di diversi saggi sulla laicità delle istituzioni e i rapporti tra Stato e Chiesa nonché sulla scuola pubblica e l’insegnamento della religione. La sua ultima opera s’intitola: Coltivare speranza. Una Chiesa altra per un altro mondo possibile (2009).
Dialoghi Mediterranei, n.7, maggio 2014