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I Ceri e i bambini a Gubbio tra salite e discese

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

di Massimo Cutrupi 

La Festa dei Ceri, che si svolge a Gubbio ogni 15 maggio, alla vigilia della morte di sant’Ubaldo, antico vescovo e patrono della città umbra, è un complesso festivo atteso e preparato dalla cittadinanza per tutto l’anno.

La celebrazione, caratterizzata e conosciuta soprattutto per il trasporto di corsa dei tre Ceri, verso la basilica dedicata al patrono, posta in cima al monte Ingino, ha uno schema organizzativo e ritualistico che prevede altri importanti momenti; tra questi la discesa dei Ceri, dove si mettono in scena, al pari della corsa, le abilità gestuali e il forte sentimento d’appartenenza alla comunità. È il preludio della festa.

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

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Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

I Ceri, dispositivi d’ingegneria lignea e simboli del rito festivo eugubino, dedicati ai santi Ubaldo, Giorgio e Antonio abate, nel periodo che decorre tra una festa e quella dell’anno seguente, sono conservati nella basilica di S. Ubaldo. La prima domenica di maggio i ceraioli riportano i Ceri in città per poi risalire di corsa sul monte Ingino il 15 maggio.

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

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Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

La festa-corsa di Gubbio, che ha come protagonisti proprio i ceraioli, portatori riconoscibili dalle vivaci camicie colorate, in rapporto ai santi protettori prescelti, gialle per sant’Ubaldo, azzurre per san Giorgio e nere per sant’Antonio, si conclude sempre nel chiostro della basilica, nel rigoroso ordine di partenza e nelle distanze stabilite tra i dispositivi.

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

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Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

Il Cero di sant’Ubaldo entra per primo e dopo aver chiuso il portone agli altri due Ceri, gira da solo, per tre volte, in una corsa frenetica intorno al pozzo del chiostro, prima di concedere l’ingresso agli altri due santi per poi tutti insieme entrare nella chiesa.

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

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Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

La salita dei ceraioli al monte Ingino, il giorno della festa, avviene nell’ultimo tratto della corsa. Dopo una veloce partenza e lunghi giri in città, per mettere in mostra i Ceri, oltre le pause previste dal rituale, la corsa in salita si snoda su strade sterrate, stretti sentieri e otto ripidi tornanti, tra una folla sempre più fitta, eccitata e pressante.

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

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Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

La salita è una faticosa e incredibile prova fisica al confine della resistenza del corpo umano. Un cimento muscolare che impegna i giovani in una irresistibile gara devozionale.

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

La discesa ripercorre lo stesso itinerario al contrario, ma con un rituale e posture diverse dalla salita al monte e dove i principali protagonisti sono i bambini, vestiti con gli stessi colori dei ceraioli adulti.

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

Per lo spostamento verso il basso i Ceri, protagonisti eroici della festa, sono smontati dalle barelle, appoggi che sostengono la verticalità dei dispositivi durante la corsa, e riportati in città a spalla in modo disteso e coricato.

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

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Nella discesa dei Ceri dal monte Ingino, prevale quindi una dimensione orizzontale in opposizione alla verticalità che è una delle caratteristiche principali della festa. Due assi mobili che s’incrociano in una evidente simbologia sacra.

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

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Il giorno del ritorno dei Ceri in città inizia presto. Molti raggiungono la cima del monte e la basilica con la funivia Colle Eletto, dove si crea una fitta fila di persone che, in modo spontaneo, concedono priorità di salita ai Tamburini che devono aprire il corteo.

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

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I Ceri, dopo la santa messa, escono dalla chiesa, sempre nell’ordine prestabilito ed eseguono dei giri in senso antiorario nel chiostro, accerchiati dai ceraioli e dalle tante persone giunte sul monte, per poi uscire dal portone principale e iniziare la discesa.

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

I ragazzi più grandi aprono il corteo con i gonfaloni e alcuni, di seguito, sostengono le barelle libere, una per ogni santo, con sopra tanti bambini colorati e gioiosi.

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

S’intraprende quindi la strada del ritorno in città dopo aver fatto salire i piccoli a cavallo dei dispositivi. Durante la discesa i Ceri ondeggiano sia per il peso, aumentato dai giovani corpi, che per il percorso irregolare e sconnesso.

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

I bambini, con le gambe allargate, spesso perdono l’equilibrio, e sono riposizionati sopra i Ceri che mantengono sempre l’orizzontalità e una discreta velocità dovuta al dislivello della strada.

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

Nei casi in cui i bambini non riescono a rimanere in equilibrio, si compie una breve pausa, sia per un riposo fugace dei portatori che per risistemare i più piccoli e dare loro una nuova stabilità, evitando così eventuali cadute. Con un fiore sempre in mano i bambini, un po’ preoccupati e spesso divertiti, cercano continuamente lo sguardo dei propri genitori mescolati tra i tanti che accerchiano i Ceri.

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

Nella calata i genitori seguono sempre attentamente i propri figli tra orgoglio, incitamento, sorrisi e apprensione. I bambini si alternano di continuo durante il tragitto, e sono sostituiti soprattutto quando la stanchezza prevale sull’entusiasmo.

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

Gubbio, La festa dei Ceri (ph. Massimo Cutrupi)

Dopo un percorso che attraversa i vicoli della città, giungono tutti in un’affollata Piazza Grande dove i bambini sono fatti scendere dai Ceri, che sempre in posizione orizzontale, girano per tre volte di corsa prima di entrare nel Palazzo dei Consoli, dove resteranno fino al giorno in cui i ceraioli, tra fatica, suoni, colori, ritmi e visite ai luoghi tradizionali del culto cattolico eugubino, li riporteranno, il giorno della Festa, nella basilica di sant’Ubaldo.

Se la salita rappresenta una sorta di ascensionale pellegrinaggio al monte, la discesa è, allo stesso modo, partecipata, sentita e vissuta con la stessa intensità e forza emotiva… nell’attesa del 15 maggio. 

Dialoghi Mediterranei, n.62, luglio 2023
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Massimo Cutrupi, fotografo professionista dal 1986. Si occupa prevalentemente di fotografia umanista, antropologica e di documentazione in ambito sociale. Per cinque anni viaggia lungo le coste italiane per una catalogazione archeologica dei porti e gli approdi nell’antichità. Ha collaborato con molte testate nazionali e, per alcuni anni, con il settimanale “Avvenimenti”. Laureato al D.A.M.S. di Bologna con una tesi in Storia della Fotografia, dopo alcuni anni d’insegnamento nelle Scuole Superiori Statali e ancora oggi nelle Scuole d’Arte e dei Mestieri del Comune di Roma, la sua attività si è concentrata nell’ambito della ricerca storica e della metodologia della critica fotografica. In questo periodo lavora presso l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale dove si occupa di archiviazione, conservazione e valorizzazione di Fondi fotografici. Mérida el paseo de las ánimas è il suo ultimo libro edito da Effigi per l’ICPI.

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