di Simona Scotti
Molti anni fa (2003), tornando da una conferenza nel Comune di Roccastrada, in Toscana, nella provincia di Grosseto, il Professore mi parlò di un suo diario, della volontà di pubblicarlo: conoscevo Nesti già da qualche anno, ma era la prima volta che mi parlava di sue vicende così personali e delicate. Il racconto riguardava il periodo dell’allontanamento dalla sua esperienza ecclesiastica, forse la frattura biografica più significativa nella storia personale e professionale del Professore. Sebbene dotato di una personalità “mobile”, come scrive Enzo Pace (ReS 75, 2013), e quindi disponibile al cambiamento, aveva vissuto con difficoltà quel passaggio che lo aveva costretto ad abbandonare le certezze pregresse e a rimettersi totalmente in gioco.
Il diario, se pubblicato in volume, avrebbe dovuto intitolarsi, appunto, I Prati della luna, un’immagine evocativa: quella luce che illuminava i campi della campagna pistoiese dove Arnaldo Nesti aveva trovato ricovero, nella cascina della famiglia, in un momento particolare, ‘di passaggio’ della sua esistenza. Lo immaginavo preoccupato per il suo futuro, a riflettere sul senso della vita in quelle notti di luna piena in una campagna che lo accoglieva e che, allo stesso tempo, lo imprigionava, dopo l’esperienza romana, dopo aver assaporato l’ampio respiro della città, dei contatti con il mondo.
Fortunatamente la chiamata del Prof. Antonio Carbonaro al Dipartimento di Studi sociali di Firenze riportò Nesti all’interno dell’Accademia. L’ambiente gli era congeniale; un luogo aperto al lavoro interdisciplinare e alla valorizzazione del ruolo sociale delle Scienze umane. Vicende varie (cfr. L. Berzano, ReS 75, 2013) lo hanno visto rimanere indipendente e sviluppare le sue varie occasioni di studio soprattutto al di fuori dell’Università. Per questo nascono ASFeR e poi il CISReCO (Associazione per lo studio del fenomeno religioso; Centro Internazionale di Studi sul Religioso Contemporaneo), contenitori di una moltitudine di filoni di interesse che Nesti ha saputo coltivare e divulgare allargando il dibattito in un continuo trapasso tra dimensione locale e internazionale, tra l’attrazione per il mondo e per i suoi luoghi del cuore come San Gimignano e Peccioli che lo hanno accolto come cittadino onorario. Il religioso implicito, che poi Berzano assocerà al Religious Lifestyles (ReS 75, 2013), sarà, a mio avviso, lo spunto per allargare la riflessione sul religioso ai contesti più disparati e indagarlo nei sentieri labirintici del sacro (Cfr. A. Nesti, I labirinti del sacro. Itinerari di sociologia della religione, 1993).
Qualche anno più tardi usciva Il mio Novecento. Passioni dentro e fuori il mondo cattolico (2010) di Arnaldo Nesti, libro autobiografico che ripercorre con grande puntualità la sua articolata vicenda ‘professionale’, ma qualcosa mancava. E lo sapeva anche Nesti. Una lettera dell’amico Vittorio Campanelli (pubblicata in « ReS » n. 69) aveva acuito la voglia di raccontare anche altro: far emergere l’uomo, oltre i ruoli ricoperti, con le sue emozioni, le sue aspirazioni, i suoi affetti, i suoi amori. Nasce il progetto di un’altra pubblicazione autobiografica. Ci incontriamo più volte per un’intervista sulle vicende personali che devono trovare sfogo e ordine per essere narrate. Poi Nesti riflette su come potrebbe essere strutturato questo nuovo libro, pensa alle tante persone che sono entrate in contatto con lui. Alla fine sceglie di farsi raccontare. Quale luogo migliore se non la sua Rivista?
«Religioni e Società» è nata con lui e lo accompagna da molti anni raccogliendo la sua verve personale ed intellettuale, le sue sollecitazioni, i suoi interessi, i suoi viaggi sempre forieri di contatti e di occasioni di approfondimento, i materiali dei convegni da lui organizzati. Nasce ReS 75 (2013), a cura di Luigi Berzano e Simona Scotti, un numero ricco di contributi a carattere internazionale che fanno emergere la personalità poliedrica di un uomo immerso in un’esperienza nomadica nel mondo contemporaneo. Un navigante, approdato in tanti porti dell’esistenza. Arnaldo Nesti è un curioso della vita: i suoi incontri sono sempre significativi; in ogni persona Arnaldo scopre un tratto dell’esistenza, lo coglie e lo assapora cognitivamente ed emozionalmente. E i legami che crea sono quasi sempre indissolubili: lo dimostrano le tante testimonianze contenute in questo numero. Si tratta di ricostruzioni biografiche, del resoconto di contributi alla Sociologia della religione, di trame internazionali, di occasioni di studio e di incontro.
Parlare del suo percorso permette, e dà lo spunto, per approfondire tematiche varie, per affrontare e ricostruire la trama di vicende complesse che vedono intrecciarsi la dimensione personale e quella collettiva, fra ‘la provincia toscana’ e ‘il mondo’. Si delinea una storia fatta di tante microstorie: è l’evolversi della Sociologia della religione accompagnata da riflessioni che dal sociale al politico danno il senso della complessità di un percorso sfaccettato, ma organico, in cui la dimensione relazionale ha un ruolo preminente.
Ci sono state molte altre pubblicazioni a contenuto autobiografico, talvolta ridondanti, forse mai esaustive, in cui Nesti ogni volta si sforzava di mettere in luce un ulteriore tratto di sé. Forse non ha fatto in tempo a raccontare tutto.
Sono passati molti anni da quando l’ho incontrato in quei primi anni ’90 del Novecento. Per sostenere un suo esame nel corso di laurea in Pedagogia a Firenze mi aveva assegnato una relazione sulla Transignificazione della corporeità prendendo spunto dai contributi di un catalogo di una mostra d’arte che si era tenuta a Firenze nel 1986 dal titolo La Maddalena tra sacro e profano.
Ricordo che Nesti si era offerto di prestarmi il catalogo, bastava che andassi in Via Sant’Agostino 16. Allora lui era solo un mio professore e il suo ruolo richiedeva, a mio avviso, una giusta distanza: preferii comprare il catalogo, anche se era costoso e non era facile da trovare. Seguirono altri esami.
Quell’indirizzo nel ‘di là d’Arno’ fiorentino sarebbe diventato da lì a poco un luogo a me familiare, un rifugio dove ricevere spunti per procedere nel mio personale percorso nel mondo della Sociologia della religione. Così è stato anche per molti altri che hanno trovato accoglienza e stimolo nella casa del Professore, luogo ospitale da tutti i punti di vista e vero laboratorio di idee. Ci fu poi la tesi, un lungo lavoro di ricerca poi pubblicato con Franco Angeli con il titolo, emerso come al solito dopo un appagante brain storming, A modo mio. Profili del cattolicesimo contemporaneo.
La mia collaborazione con lui, ricca di occasioni, passando da «Religioni e Società», dall’ASFeR, dal CISReCo, dalla Sezione di Sociologia della religione dell’AIS di cui è stato coordinatore, e dai tanti luoghi e dalle tante iniziative a queste correlate, non si è mai fermata.
Negli ultimi anni la consapevolezza della fine lo ha spinto ad organizzare “il dopo”; la sua preoccupazione era assicurare, dare un futuro a tutte le sue cose. Ossessionato da quell’orologio biologico che incalzava ha cercato di collocare tutto e di assicurare alle sue “creature” e quindi a sé stesso una sorta di immortalità. Non sapeva quando il suo tempo sarebbe finito, ma lo sentiva prossimo; e il momento è arrivato in una notte di fine agosto di questo anno 2024. Nelle mie mani ha lasciato la direzione della Rivista affiancata da Veronica Roldán nel mio stesso ruolo di direttrice e da Enzo Pace come condirettore.
Con questo ricordo, con commozione e una sensazione di vuoto incolmabile, sono a dirgli il mio grazie.
Dialoghi Mediterranei, n. 71, gennaio 2025
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Simona Scotti, Phd in Qualità della Formazione, è cultrice della materia in Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università degli Studi di Firenze. Dirige con Veronica Roldàn Religioni e Società. Rivista di Scienze sociali della religione, è membro di ASFeR e CISReCO per l’organizzazione della Summer School on Religions in Europe di San Gimignano. È stata Segretaria nazionale della Sezione AIS di Sociologia della Religione. È autrice di varie pubblicazioni tra le quali A modo mio. Profili del cattolicesimo nel Mugello contemporaneo (FrancoAngeli 2002), Viaggi alla ricerca di senso nel tempo della globalizzazione. Logiche trasformative e conversioni (FrancoAngeli 2018). Con Emanuela C. Del Re ha curato, per i tipi di Aracne (Roma), Spirito&Spirits. Religioni e Lifestyles (2019).
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