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Il Genius loci per immagini

 

Palazzolo Acreide, Festa di San Paolo (ph. Carla Sinaga)

Palazzolo Acreide, Festa di San Paolo (ph. Carla Sigona)

immagini

di Luigi Lombardo e Carla Sigona [*]

Dove siamo? Questa domanda vale più delle altre due quasi connesse che recitano “Da dove veniamo?”, “dove andremo?”: domande oziose e senza senso. Altra cosa è chiedersi “Dove siamo?”, “dove ci troviamo?”, che può intendersi “Con chi siamo?”.

Ecco, il fotografo cerca di rispondere, come può e sa fare, al quesito, immortalando il tempo e lo spazio, le due coordinate su cui si fonda il nostro essere nel mondo. Immortala luoghi e persone, annullando il tempo, instaurando il “non tempo” della memoria.

Palazzolo Acreide, Festa di san Sebastiano (ph. Carla Sigona)

Palazzolo Acreide, Festa di san Sebastiano (ph. Carla Sigona)

Palazzolo Acreide, Festa di san Sebastiano (ph. Carla Sigona)

Palazzolo Acreide, Festa di san Sebastiano (ph. Carla Sigona)

Ogni luogo ha così un’anima, un genius loci, che lo caratterizza, un quid che lo rende unico perché vissuto, animato dagli uomini in società: le feste popolari scaturiscono proprio da tale contesto, vivono e si incarnano in quello spazio.

Palazzolo Acreide, Festa di san Paolo (ph. Carla Sigona)

Palazzolo Acreide, Festa di san Paolo (ph. Carla Sigona)

Palazzolo Acreide, Festa di san Michele Arcangelo (ph. Carla Sigona)

Palazzolo Acreide, Festa di san Michele Arcangelo (ph. Carla Sigona)

Palazzolo Acreide, Festa di san Paolo (ph. Carla Sigona)

Palazzolo Acreide, Festa di san Paolo (ph. Carla Sigona)

Palazzolo Acreide, Festa di San Sebastiano (ph. Carla Sinagra)

Palazzolo Acreide, Festa di San Sebastiano (ph. Carla Sigona)

Ed è quasi sorprendente scoprire che, anche se a livello “dilettantesco”, ci sono fotografi (e fotografe) che si cimentano con un tema chiave della antropologia moderna, il tema del tempo festivo, la sospensione del tempo, la ricerca di una dimensione temporale qualitativa.

In verità, non dovrebbe sorprendere che sia una donna a fotografare le feste, nulla di speciale; tuttavia, in fondo, non è così. Sono poche le donne che si cimentano nel campo particolare del tema delle feste, che le porta a contatto con un ambiente eminentemente maschile.

Palazzolo Acreide, Festa di San Michele Arcangelo (ph. Carla Sigona)

Palazzolo Acreide, Festa di San Michele Arcangelo (ph. Carla Sigona)

Palazzolo Acreide, festa di san Michele Arcangelo (ph. Carla Sigona)

Palazzolo Acreide, festa di san Michele Arcangelo (ph. Carla Sigona)

Ma Carla è una sindacalista, che lavora al patronato CISL fin da bambina, prima col padre, noto sindacalista ed esponente politico locale, poi autonomamente, in un ufficio che la pone in contatto con gente del popolo. Questa sua peculiarità la porta a essere sempre in mezzo alla gente, accanto alla gente.

Palazzolo Acreide, Festa di Maria Addolorata (ph. Carla Sigona)

Palazzolo Acreide, Festa di Maria Addolorata (ph. Carla Sigona)

Palazzolo Acreide, Festa di Maria Addolorata (ph. Carla Sigona)

Palazzolo Acreide, Festa di Maria Addolorata (ph. Carla Sigona)

Un altro elemento non è da trascurare per capire le ragioni di una propensione nel campo fotografico: il fatto di essere nata a Palazzolo Acreide, paese da sempre frequentato da grandi fotografi (Scianna, Minnella, Sellerio, Privitera, Leone per citarne solo alcuni), per essere la sede della Casa Museo Uccello, un luogo, Palazzolo, dove il tempo festivo ha ispirato e continua a plasmare la cultura del popolo.

Palazzolo Acreide, festa di Maria Addolorata (ph. Carla Sigona)

Palazzolo Acreide, festa di Maria Addolorata (ph. Carla Sigona)

Giarratana, festa di Sa Bartolomeo (ph. Carla Sigona)

Giarratana, festa di San Bartolomeo (ph. Carla Sigona)

Buscemi, Festa della Madonna del Bosco (ph. Carla Sigona)

Buscemi, Festa della Madonna del Bosco (ph. Carla Sigona)

Monterosso Almo, Festa di San Giovanni Battista

Monterosso Almo, Festa di San Giovanni Battista (ph. Carla Sigona)

Gli scatti sono paesaggi di uomini e santi osservati per lo più dal basso, in una prospettiva che esalta fisicità e coralità, sospensione ed emozione. In alcuni momenti la giovane fotografa sembra affondare nella mischia, si lascia trascinare nel vertiginoso vortice della folla. Fotografare per lei, probabilmente, significa rinsaldare il legame ordinario con la popolazione e connetterlo a quello rituale e devozionale della comunità. Attraverso la fotografia indaga i sentimenti e le passioni di quelle stesse persone di cui ascolta le angustie personali e i bisogni quotidiani, così da conoscerne i sogni e le speranze, i miti e i desideri che ispirano le fedi collettive e muovono la ricerca individuale del senso della vita. 

Buscemi, Festa della Madonna del Bosco (ph. Carla Sigona)

Buscemi, Festa della Madonna del Bosco (ph. Carla Sigona)

Dialoghi Mediterranei, n. 59, gennaio 2022
[*] Il testo è di Luigi Lombardo, le fotografie di Carla Sigona.

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Carla Sigona, lavora presso la Cisl di Palazzolo Acreide. Ha 27 anni e da quasi tredici coltiva la passione per la fotografia. Attratta dalle feste popolare del paese e dei centri iblei, interpreta la pratica fotografica come impegno civile, vicinanza agli ultimi, agli uomini e alle donne che nei riti si stringono e fanno comunità. Con la fotografia, nel suo piccolo, consegna alla memoria fatti e persone, e, in fondo, se stessa.

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