di Valeria Laudani
Gli ‘’artisti’’ sono tra la gente comune che incontro grazie alla mia passione per la fotografia. Mi capita spesso di incontrare tante persone e tra queste, c’è sempre, ‘’il creativo’’ di turno, l’estroso che, con la sua spontaneità, cattura la mia attenzione per i suoi modi di fare unici, singolari ed eccentrici.
‘’Artisti’’ stravaganti, curiosi e gentili. Cantano, raccontano barzellette, giocano con i bambini, parlano di sé, della società e del mondo, e non vanno mai in pensione.
Gli ‘’artisti’’ li trovi sempre lì, laddove li hai lasciati. Le persone fotografate sono tutte ritratte per strada, in un ambiente assolutamente naturale, sfruttando la luce solare e la loro gioviale cordialità.
Non sono scatti rubati ma con il loro permesso cerco sempre di sospendere e trattenere i momenti nella maniera più spontanea, evitando pose, finti sorrisi, false posture.
Trovo coinvolgente fotografare la gente nelle vie e nelle piazze. Qui va in scena la vita quotidiana, l’umana rappresentazione dell’arrangiarsi, dell’accordarsi, dell’abbracciarsi.
La Sicilia è un teatro di volti, di mimiche, di gestualità. Mi sono innamorata di ogni particolare e dei diversi modi di stare nel mondo.
Chi prende il sole, chi legge il giornale, chi offre da mangiare, chi è impegnato in un pediluvio, chi suona lo zufolo, chi fuma la pipa, chi fa gli scongiuri, chi tiene tra le mani una foto della sua lontana giovinezza.
La strada è la mia scuola di vita, il posto in cui riconosco le persone, quelle che ti guardano negli occhi e con il loro sguardo comunicano le emozioni, i sentimenti, le sensazioni vissute. L’arte della vita e la vita dell’arte. Ovvero di un’arte molto vicina alla vita.
Nel ritratto è la forza della comunicazione del corpo. Nel volto degli uomini e delle donne la loro storia. Tra le rughe, le smorfie e gli acciacchi si ripetono le abitudini e le attese nel tempo che scorre.
Nel loro sguardo il profilo e il carattere di una certa Sicilia, di un mondo che si offre alla istantaneità della luce, alla naturalezza della relazione, alla prossimità dell’incontro.
Il corpo parla, dialoga, discorre. Gli occhi interrogano, ammiccano, sorridono. Le mani indicano, giocano, accompagnano. In tutti l’ironia dei Siciliani, il loro scetticismo, l’aria disincantata.
La fotografia non strappa frammenti di vita ma li cuce, li cura e li rammenda nella faticosa ricerca delle diverse e infinite tessere che compongono il mosaico dell’umanità. O almeno di quanti ho chiamato artisti della vita.
Dialoghi Mediterranei, n. 60, marzo 2023
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Valeria Laudani, si diploma nel 1993 a Catania in Arti Grafiche, della Pubblicità e della Fotografia e inizia a lavorare privatamente come grafico-creativo e da freelance con alcune tipografie e agenzie pubblicitarie del territorio siciliano. Presso l’università intraprende gli studi in Scienze e Tecniche Psicologiche, per dedicarsi dal 1996 alla propria attività commerciale. Durante questo percorso, partecipa a diverse mostre personali e collettive a Catania e altrove.
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