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La Guinea, appunti di un viaggio

Guinea (ph. Silvana Grippi)

Guinea 2008 (ph. Silvana Grippi)

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di Silvana Grippi

Nell’agosto del 2008 ho intrapreso un viaggio nella Repubblica di Guinea, Paese dell’Africa occidentale, geologicamente ricco di notevoli risorse minerarie e con un clima che rende la vegetazione molto fertile.
La popolazione è di quasi dieci milioni di persone, con un alto tasso di natalità ma anche di mortalità infantile, dovuto a una condizione sanitaria gravissima. L’età media è 50 anni per le donne e 48 per gli uomini.
Conoscevo solo parte della storia umana e dopo aver visitato i Paesi confinanti mi domandavo come queste genti avessero reagito alla tratta degli schiavi. Ho trovato risposta quando ho incontrato la popolazione, mite e accogliente, che non assomiglia in nulla a coloro che invece hanno fatto commercio di uomini, donne e bambini.

Guinea 2008 (ph. Silvana Grippi)

Guinea 2008 (ph. Silvana Grippi)

Guinea 2008 (ph. Silvana Grippi)

Guinea 2008 (ph. Silvana Grippi)

La Guinea è un luogo affascinante per i suoi fiumi e le sue cascate, dove la gente del luogo si ritrova sia per lavare i panni che per discutere e incontrarsi. Le donne della Guinea sono considerate capofamiglia, sia per tradizione che per necessità: gli uomini, infatti, molto spesso migrano per lavoro, sia all’interno del Paese che verso altri Paesi confinanti o verso l’Europa. In loro assenza, una stessa donna può anche gestire l’economia domestica di più famiglie, andando a creare un piccolo clan.

L’appartenenza ad un luogo è spesso mostrata dal copricapo indossato dalle donne, che cambia di colore e di fattura. Le madri portano sulla schiena il loro bambino avvolto tra le pieghe del kanga, secondo un uso comune in molte zone dell’Africa.

Guinea 2008 (ph. Silvana Grippi)

Guinea 2008 (ph. Silvana Grippi)

Guinea 2008 (ph. Silvana Grippi)

Guinea 2008 (ph. Silvana Grippi)

Guinea 2008 (ph. Silvana Grippi)

Guinea 2008 (ph. Silvana Grippi)

Il paese è in un certo senso diviso per le abitudini alimentari, dato che sulla costa si predilige una dieta a base di riso, mentre nell’interno si mangia più il miglio. In entrambe le zone, però, la dieta è in  prevalenza vegetariana, e carne e pesce vengono mangiati solo in occasione delle feste.

Guinea 2008 (ph. Silvana Grippi)

Guinea 2008 (ph. Silvana Grippi)

Guinea 2008 (ph. Silvana Grippi)

Guinea 2008 (ph. Silvana Grippi)

Guinea 2008 (ph. Silvana Grippi)

Guinea 2008 (ph. Silvana Grippi)

Il difficile percorso che ogni mattina deve essere affrontato per rifornirsi di acqua e di cibo passa anche da ponti di corda stretti e pericolanti, che devono essere attraversati più volte al giorno.

Diversamente rispetto a molte altre culture, la tessitura e il ricamo non sono considerati attività solo femminili ma coinvolgono tutte le persone del villaggio in un lavoro collettivo. Assieme alla colorazione dei capi (ottenuta sfruttando la terra o le bacche autoctone), viene in genere fatto a mano anche il disegno, seguendo la tecnica tradizionale.

Guinea 2008 (ph. Silvana Grippi)

Guinea 2008 (ph. Silvana Grippi)

Nelle scuole, per lo più gestite da organi religiosi, ma si dà anche una forte presenza delle organizzazioni internazionali, è ancora molto diffusa la pratica di scrivere i testi su tavolette di legno, da leggere in modo comunitario.
Nel nostro percorso abbiamo incontrato cambiavalute ambulanti, con una striscia di dollari attaccate alla cintura, solitamente situati sulle vie di passaggio e vicino alle fermate di taxi e autobus, assieme a molti altri ambulanti, tra i quali non è difficile trovare bambini che si impegnano a sostenere l’economia familiare vendendo piccoli oggetti e cibi prodotti dalla casa, contribuendo alla sopravvivenza giornaliera della casa.

Guinea 2008 (ph. Silvana Grippi)

Guinea 2008 (ph. Silvana Grippi)

Guinea 2008 (ph. Silvana Grippi)

Guinea 2008 (ph. Silvana Grippi)

Guinea 2008 (ph. Silvana Grippi)

Guinea 2008 (ph. Silvana Grippi)

È molto diffusa la farmacia naturalistica, con curatori che propongono bottiglie di preparati senza etichetta e con ricette segrete, ma indicate dal guaritore di turno.
L’ospitalità ricevuta è stata meravigliosa, c’erano sempre persone disposte ad aiutarci, spesso non aspettandosi nulla in cambio, ma per spirito d’amicizia. Nelle città, dove la popolazione è più abituata alla presenza di stranieri, l’atteggiamento ufficiale era un po’ più freddo, ma sempre cordiale, con scambi alla pari nei mercati e nelle strade.
Del Paese e dei suoi abitanti mi restano ricordi di comunità aperte e accoglienti, di un mondo che nella povertà e nell’arte dell’arrangiarsi conserva dignità e umanità, di donne e bambini ricchi di bellezza e vitalità.

Dialoghi Mediterranei, n. 59, gennaio 2022

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Silvana Grippi, vive e lavora a Firenze. Laureata in Lettere presso la Facoltà di Lettere a Firenze, indirizzo geografico, con una tesi sul Sahara Occidentale, è responsabile dell’Agenzia di Stampa DEApress, su cui pubblica attualmente, e autrice di numerosi libri, anche fotografici, e video. Ha documentato Paesi dell’Africa e del Medioriente, dal Maghreb al Mashrek, avvicinando popoli e piccole tribù. Organizza inoltre convegni e ricerche sulla “Geografia sommersa”. Attualmente sta lavorando per costituire un Archivio Storico di documentazione sulle attività sociali e culturali del centro studi D.E.A. (Didattica, Espressione, Ambiente). Ha scritto per alcuni anni recensioni di libri su Le Monde diplomatique.

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