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La voce delle terre alte

dislivellicoverdi Maurizio Dematteis 

Viviamo in un momento storico di grosso e rapido cambiamento, sotto molti punti di vista: climatico, economico, culturale. A tutto questo si è aggiunta pochi anni fa l’emergenza del Coronavirus, che ha definitivamente messo in discussione lo status quo di un rapporto sbilanciato tra centro e periferia, tra pianura e montagna, tra luoghi densamente abitati e altri meno, dove i primi fino a ieri erano posti in evidenza e i secondi messi in secondo piano.

Oggi sempre più studiosi, opinionisti, professionisti e politici si chiedono se questo momento storico di grosso e rapido cambiamento non possa essere un’occasione per ricollocare al centro delle dinamiche di sviluppo, dopo anni di oblio, un quarto dell’intero territorio nazionale costituito dalle aree interne del Paese, per la stragrande maggioranza fatto di montagne. E questa è un’ottima notizia, perché quello che da tempo la nostra Associazione Dislivelli studia e racconta attraverso la sua rivista Dislivelli.eu, oggi viene preso in considerazione da un numero sempre crescente di realtà della nostra società. Si tratta della rinascita di iniziative innovative legate alla terra e alla cura del territorio, all’offerta di servizi ecosistemici, allo sfruttamento sostenibile di materie prime di cui la montagna è ricca e di delocalizzazione dalle città di attività produttive compatibili con l’ambiente alpino. La narrazione di nuove attività artigianali, manifatturiere, terziarie e di tutela ambientale che nascono e prosperano in alcune valli dell’intero Arco alpino e appenninico. 

L’Associazione culturale Dislivelli è partita 14 anni fa dallo studio della demografia alpina, sentinella dei cambiamenti del territorio nazionale, fotografando un timido fenomeno di ripopolamento di alcune sue parti capace di far maturare esperienze, laboratori di innovazione e nuove strade di sviluppo percorribili. Nel raccontare progetti di vita in cui uomo e natura non sono più antitetici, ma cercano le giuste strade per convivere e prosperare, l’Associazione ha fin da subito puntato su uno strumento editoriale: una rivista web open source, volutamente aperta a tutti gli interessati.

La rivista Dislivelli.eu è una testata regolarmente registrata presso il Tribunale di Torino, nel 2019 [1] e che nel corso di questi 14 anni ha realizzato un periodico professionale da offrire al mondo dei ricercatori, degli studiosi e dei lettori interessati, un pubblico che oggi la considera un importante punto di riferimento per quanto riguarda l’informazione sugli aspetti economici, sociali, antropologici e culturali delle Terre Alte italiane.

La rivista nel corso di questi anni è cresciuta costantemente, e i lettori sono aumentati fino agli attuali 3600 iscritti alla nostra mailing list, più gli interessati che la seguono attraverso il visualizzatore ISSUU e gli affezionati dei social.

114_webmagazine_marzo-giugno22_coverDislivelli.eu è oggi un organo di informazione autorevole e riconosciuto, una delle poche testate periodiche rimaste nel panorama dell’informazione sui temi relativi alla montagna nel nostro Paese, frutto del lavoro, anche promozionale, di una redazione formata da specialisti, che raggiunge un numero sempre crescente di persone fortemente interessate, anche attraverso la partecipazione a numerosi eventi pubblici da parte dei membri dell’Associazione Dislivelli, che ne è l’editore.

L’autorevolezza della rivista, oltre che dai membri di redazione, è dettata anche dalla collaborazione periodica di enti prestigiosi (come Cipra Italia, Slow Food, Istituto di architettura montana del Politecnico di Torino, Fati di Montagna, Legambiente), e quella saltuaria di altri importanti specialisti punti di riferimento lungo l’Arco Alpino e Appenninico (W. Baetzing, A. Salsa, A. Bonomi, A. Machiavelli, A. Gobetti, L. Battaglini, M. Vincent. M. Revelli, A. De Rossi, solo per citarne alcuni). 

L’impegno dell’Associazione Dislivelli attraverso la sua rivista Dislivelli.eu in questi anni continua attraverso lo studio e l’analisi di fenomeni in rapido cambiamento, non ultimo il rapporto cangiante tra città e montagna, messo in luce anche attraverso una specifica ricerca [2] che ha documentato la varietà e la quantità di scambi tra la montagna e la pianura urbanizzata della Città metropolitana di Torino. Tra questi spicca la quasi totale dipendenza della città dal suo retroterra montano per quanto riguarda la risorsa acqua, seguita da una forte dipendenza dovuta alla frequentazione turistica, escursionistica e alla villeggiatura. Invece la montagna dipende dalla città soprattutto per i posti di lavoro, per i servizi e per l’acquisto delle produzioni agro-pastorali. Insomma la dipendenza della città si deve a diversità ambientali, mentre quella della montagna deriva da diseguaglianze di tipo socio-economico.

La ricerca auspica la valorizzazione delle diversità e la riduzione delle diseguaglianze con interventi sulle infrastrutture e sulla distribuzione geografica della popolazione, dei servizi e dell’occupazione. E poiché troviamo situazioni analoghe attorno a tutti i massicci montani, il caso torinese può suggerire qualche riflessione di carattere generale. 

L’attenzione verso questi fenomeni aumenta, come confermano i dati in crescita della lettura della nostra rivista, ed è sintomatico di una sensibilità crescente verso la prossima “primavera” montana confermata da numerose iniziative locali e nazionali. Nel mese di novembre 2019, ad esempio, l’Associazione e la rivista Dislivelli.eu si è spesa per la elaborazione del “Manifesto di Camaldoli per la montagna”, frutto di un incontro in cui la società civile italiana, capitanata dalla Società dei Territorialisti e delle Territorialiste, ha chiamato a raccolta sulle montagne di Arezzo tutte le realtà interessate a sostenere la rinascita delle terre alte italiane [3]. E il Ministero degli Affari Regionali e delle Autonomie, da parte sua, a partire dalla fine del 2018, ha convocato gli Stati generali della Montagna.

page_1_thumb_largeSegnali estremamente positivi, perché società civile e istituzioni si preparano a sostenere questi “indizi di rinascita” delle aree interne del Paese, timidi segnali di cambiamento che, non dimentichiamolo, corrono ancora forti rischi di marginalizzazione e vanno adeguatamente sostenuti. È per questo che una sfida come quella della rivista periodica Dislivelli.eu, sostenuta interamente dall’Associazione attraverso i proventi di ricerca e servizi, e in parte dai soci sostenitori, diventa ogni anno più importante, insieme allo sforzo di imprenditori, associazioni, chiese, movimenti e, ovviamente, amministrazione pubblica, tutti insieme tesi a tracciare nuove strade di sviluppo sostenibile a vantaggio dell’intero Paese.

Sì, l’intero paese, comprese Milano, Roma, Napoli e tutte le grandi città. Perché quando parliamo di aree interne e montagna italiana non stiamo parlando di una percentuale irrisoria della superficie del territorio nazionale, ma di quasi un quarto di esso, che se collegato adeguatamente al resto del Paese, può portare vantaggi per tutti. Ma questa grossa fetta di territorio oggi bisogna continuare a raccontarla, monitorandone i bisogni e incentivando attività politiche multilivello, a partire dai sistemi locali territoriali: comunità, comuni, province o chi per loro, regioni, politica nazionale ed europea.

Perché l’auspicata rinascita della montagna va prima di tutto raccontata, creando un movimento di opinione pubblica favorevole, poi organizzata, accompagnata, e alla fine favorita da parte di chi è preposto al governo del territorio. Altrimenti è destinata a esaurirsi in un fuoco di paglia. 

Dialoghi Mediterranei, n. 63, settembre 2023 
Note
[1] I numeri sono tutti a disposizione e scaricabili in pdf dal sito dell’Associazione al seguente indirizzo: http://www.dislivelli.eu/blog/newsletter
[2]  http://www.dislivelli.eu/blog/scambi-ineguali-tra-territori-diversi.html.
[3]http://www.societadeiterritorialisti.it/wp-content/uploads/2013/05/110221_manifesto.societ.territorialista.pdf). 
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Maurizio Dematteis, si è laureato in Scienze politiche Indirizzo sociologico presso l’Università di Torino. Giornalista, ricercatore e scrittore, si occupa di temi sociali e ambientali e di tematiche legate ai territori alpini. Attualmente dirigel’Associazione Dislivelli ed è direttore responsabile della rivista web mensile Dilsivelli.eu. Pubblicazioni: Avem fach en sumi. Dalla Valle di Susa alle Valli Monregalesi 14 coppie raccontano il loro sogno, realizzato, di abitare la montagna, Chambra d’Oc 2009; Mamma li turchi. Le comunità straniere delle alpi si raccontano, Chambra d’Oc 2010; Via dalla città. La rivincita della montagna, Derive&Approdi 2017; Montanari per forza. Rifugiati e richiedenti asilo nella montagna italiana (di M. Dematteis, A. Di Gioia, A. Membretti), Terre Alte-Dislivelli, Franco Angeli Editore 2018; Inverno liquido. La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa, Derive&Approdi 2023.

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