di Liliana Melas
Cose per dire cose/ questo è un libro/ se lo sappiamo far parlare.
G. Angioni. Sulla faccia della terra, 2015
Negli ultimi vent’anni, ho visto la Sardegna trasformarsi in un’“Isola delle storie” [1], dove ogni città e paese ospita un Festival letterario. Questi eventi non solo offrono l’opportunità di incontrare gli scrittori e scambiare opinioni con loro, ma creano anche un’occasione unica per noi lettori di riunirci e condividere la nostra passione per la letteratura. Tra i vari Festival, mi vengono in mente Marina Cafè Noir Festival di letterature Applicate [2], il Festival Letterario L’isola delle Storie, il Festival Premio Emilio Lussu [3], il Festival del Monreale [4] e Sanluri Legge [5] .
Mi chiedo spesso cosa accomuni questi Festival e quale sia la loro capacità di animare i piccoli paesi. Il Festival Letterario L’isola delle storie di Gavoi, ad esempio, porta l’impronta di Giulio Angioni, uno dei suoi fondatori accanto a Giorgio Todde, Cristina Lavinio e tanti altri. Angioni, antropologo e scrittore, ha lasciato un segno profondo non solo a Gavoi, ma anche a Guasila, suo paese natale, che dal 2017 ospita il proprio Festival in suo onore. La sua morte, avvenuta improvvisamente il 12 gennaio 2017, ha lasciato un vuoto tra noi suoi seguaci, che eravamo soliti leggere i suoi componimenti poetici quotidiani su Facebook, poi raccolti e pubblicati postumi su Anninnora (Angioni, 2017).
Con la scomparsa di Giulio Angioni, abbiamo cercato di colmare il vuoto rileggendo e condividendo i suoi testi, recuperando i suoi romanzi dagli scaffali polverosi delle librerie. Guasila ha voluto omaggiare il suo illustre cittadino con un Consiglio Comunale commemorativo nell’Auditorium comunale (17 febbraio 2017), dove sono intervenuti familiari e amici. L’evento ha visto la partecipazione della moglie Marinella Lörinczi, del figlio Marco e di sua moglie Lena nonché delle nipotine Caterina, Melissa e Anna. In questa occasione, è stata proiettata un’intervista curata da Giacomo Mameli sui pani cerimoniali, argomento caro all’antropologo. Le nipotine, attonite, guardavano lo schermo mentre Anna, la più piccola, giocava e solo ogni tanto gettava uno sguardo al nonno verso il video.
Da quel momento, la volontà di far conoscere Angioni ai guasilesi è cresciuta. Un gruppo di volontari, coadiuvati dall’Amministrazione comunale, dalla Sindaca Paola Casula, dall’Assessore alla Cultura, Ignazio Marras, dall’Assessore ai Servizi Sociali, Tiberio Pitzalis, e dal consigliere nonché nipote Sergio Angioni, ha deciso di organizzare delle letture estive dei suoi romanzi nei vicinati storici del paese. L’idea di Sergio Angioni, amichevolmente chiamata “A su scurigadroxiu in Bixinau”, ha trovato terreno fertile nei ricordi di un tempo in cui il vicinato era il cuore della vita sociale. Complice la calura e la voglia di trovarsi al fresco della notte, i vicinati si animavano di bambini e adulti. È iniziata cosi la sfida più grande: riportare in vita quei momenti in cui gli anziani si riunivano in cerchio sulla soglia dei portali dopo la cena, mentre i bambini giocavano con urla e rincorse. I grandi parlavano, e solo quando si faceva tardi e i bambini erano stanchi, di giocare, si avvicinavano ai grandi che raccontavano loro storie e leggende antiche, aprendo lo scrigno dei racconti. Questi sono ricordi indelebili nella memoria di tutti.
L’iniziativa, denominata “Su scurogradoscriu in Bixinau – I guasilesi leggono Giulio Angioni”, ha visto protagonisti Gianluca Medas, attore teatrale, la scrivente, Liliana Melas, ex allieva di Angioni, Salvatore Atzori, cugino e amico fraterno, e Clara Atzori, animatrice culturale. Le letture hanno risvegliato la memoria collettiva di un tempo in cui i social non esistevano e i racconti erano l’unico modo per socializzare. Le notti estive di Guasila si animavano di persone desiderose di ritrovarsi e ascoltare le storie di uno dei loro concittadini più illustri. La sfida era quella di riunire la comunità attorno alle opere di Angioni, che aveva reso celebre Guasila nel panorama letterario sardo.
Fraus, il villaggio immaginario presente nei suoi romanzi, rappresenta una metafora della Sardegna e del mondo intero. Fraus era un antico insediamento romano situato nelle campagne attorno a Guasila, come documentato da Silvestro Ghiani nella sua tesi di laurea [6] ripresa in una pubblicazione a cura dell’Amministrazione comunale dal titolo La Trexenta Antica (Ghiani, 2000). Ghiani osserva che i resti ceramici ritrovati indicavano la presenza di un villaggio antico, successivamente distrutto. Sopra le rovine del villaggio romano, sorse una villa medievale, come evidenziato dai frammenti ceramici rinvenuti nella zona [7]. Salvatore, il padre di Angioni, possedeva un terreno in questa zona, un luogo che compare sin dal titolo del suo primo romanzo L’oro di Fraus. Nella prefazione alla ristampa del 1998 Sandro Mascia afferma che è lo stesso Angioni a svelarci il significato del toponimo che richiama la lavorazione dei metalli, “l’antica arte della forgia”; nulla vieta di scorgere nel toponimo un’allusione all’arte del forgiare parole, stabile possesso degli aedi popolari e dell’instancabile lavoro del narrare [8].
Angioni, sin dai suoi esordi narrativi, ha avuto la capacità di raccontare le storie degli uomini e dei luoghi guasilesi e non solo: «Fraus non è più Fraus, e Fraus non è solo Sardegna, Fraus è l’Italia, Fraus è il mondo», così scrive Goffredo Fofi nella prefazione di Cosa succede a Fraus? [9] a cura di Franco Mannai. Fraus ritorna come un filo conduttore in tutti i suoi romanzi. Tutta la narrazione angioniana parte da Fraus e ritorna a Fraus. Fraus, la Guasila di Angioni. Storie e luoghi trascritti dalla penna dello scrittore diventati eterni nei suoi libri.
Lev Tolstoj, scriveva: «Descrivi il tuo villaggio e diventerai universale», e così ha fatto Angioni. Andato via da adolescente per intraprendere i suoi studi superiori nel Collegio dei Giuseppini ad Asti, ritornava a casa per trovare il padre Salvatore e la madre Mercede e stare con i fratelli Fernando, Ottavio e Giampaolo rimasti nei suoi luoghi natali. Il legame con il paese è sempre stato motivo ispiratore, sin dai racconti comparsi su A fuoco dentro/A fogu aintru (Angioni, 1988) e ricompare in tutta la sua narrativa e poetica.
Parlare del paese, dei luoghi, è stato un modo per rendere eterno il suo paese. Lo dice lui stesso in un componimento poetico, datato 15 agosto 2016, comparso sulla sua pagina facebook, dedicato alla festa di Santa Maria di Guasila-
Nel testo poetico A festa grande presente in Anninnora evoca una profonda nostalgia per le radici e le tradizioni del suo paese natale, sottolineando il valore della custodia del passato e riflettendo su come chi lascia i luoghi d’origine porti con sé la loro memoria, rendendoli eterni. «Chi se ne va via è quello che più resta».
Dall’attaccamento di Angioni al suo paese nasce la volontà di preservare e diffondere la sua eredità culturale culminando nella creazione del “Festival letterario dell’Altrove”, a Guasila. Il titolo del Festival è stato proposto da Gianluca Medas, attore teatrale, che ha contribuito a dare vita a un evento che celebra l’importanza della memoria e della narrazione nella vita comunitaria. L’Amministrazione comunale ha deciso di coinvolgere nelle serate “A su scurigadroxus in Bixinau” i sindaci dei vicinati. I sindaci dei nove vicinati storici del paese sono figure elette tra i residenti e fungono da tramite con il comune. Essi offrono supporto su servizi comunali e organizzano eventi come la cena estiva all’aperto, “de su bixinau”, promuovendo socialità e condivisione. L’amministrazione affida loro la gestione della logistica e il rinfresco dopo le letture, per rafforzare il senso di coinvolgimento e il senso di comunità. Nove giorni, nove letture, nove vicinati: Funtana Idda, Pardu Siddu, Funtana Onnis, Sa Serra, Su Spainadroxiu, Is Sagrestanus, Paiou, Giraniedda, Santa Rita.
Questa iniziativa ha permesso portare per la prima volta nei vicinati l’attività di animazione alla lettura.
Il 7 giugno 2017, ho avuto l’onore di proporre la chiave di lettura nel labirinto di racconti incrociati del romanzo d’esordio L’oro di Fraus (Angioni, 1988) nel vicinato natale dell’antropologo, denominato Funtana Idda, nella via Brigata Sassari dove Giulio Angioni è nato il 28 ottobre del 1939. Con voce tremante in una fredda serata di giugno e con l’emozione di chi sa che deve aprire un momento storico, ho iniziato a presentare la nota introduttiva del romanzo. In mano avevo tanti fogli, il mio intento era quello di parlare del romanzo e non solo. Dopo di me sono intervenuti Tiberio Pitzalis (ideatore del parco letterario), il fratello Ottavio, la sorella Graziella e Fausto Angioni, Simonetta Sailis e Francesca Chiu. La serata si è chiusa con un rinfresco organizzato dal vicinato, un’occasione di incontro per commentare le nostre emozioni. Si sono improvvisati dei canti estemporanei a cura di Roberto Murru e di Riccardo Pittau.
La seconda serata si è svolta il 12 giugno: a presentare Le fiamme di Toledo (Angioni, 2006) è stato Salvatore Atzori, amico fraterno dello scrittore, oltre che cugino. Tutti erano attenti mentre Salvatore, con il piglio di chi possiede la trama, ci ha guidato nella vita di Sigismondo Arquer, nato a Cagliari, condannato al rogo a Toledo, che fa capolino anche a Fraus. Nella terza serata, il 14 giugno, è stato presentato Il sale sulla ferita (Angioni, 2010) da Gianluca Medas, che ha coinvolto il pubblico in una attenta lettura. C’è stato anche un momento di musica offerto da Daniele Marras e Roberto Etzi.
La quarta serata si è svolta il 19 giugno, quando ho presentato nuovamente A fuoco dentro/A fogu a intru, (Angioni, 1978) coadiuvata dai miei alunni di terza media della Scuola Secondaria di primo grado di Selegas. Era tempo d’esami di Licenza media, e tre alunne hanno prestato la loro voce dando risalto al lavoro proposto in classe nel corso dei mesi. Naturalmente, i guasilesi hanno letto con entusiasmo nella via Santa Lucia.
Il 20 giugno è stato presentato Tempus (Angioni, 2008) e ho avuto nuovamente l’onore di parlarne. Ho introdotto il componimento in sardo trexentese, ricco di musicalità e immagini vivide della Fraus di Angioni, tra le due guerre e negli anni della ricostruzione. Il poemetto, dedicato alle nipotine Caterina e Melissa, è stato registrato durante un soggiorno in Danimarca e pubblicato nel 2012 dalla CUEC. Dopo le note introduttive, la voce di Giulio Angioni ha incantato tutti, sbalorditi dalla sua tempra e dal suo stile melodico. La serata è stata un successo, con più di 150 persone presenti, affascinate dalla voce di Angioni.
La sesta serata si è svolta il 21 giugno. Abbiamo letto Sulla faccia della terra (Angioni, 2015), romanzo conosciuto in quanto lo stesso Angioni lo aveva presentato a suo tempo a Guasila. A proporre la lettura è stato Salvatore Atzori.
La settima serata si è svolta il 26 giugno ed è stata dedicata ad Assandira (Angioni, 2004), romanzo a cui stava lavorando il regista dorgalese Salvatore Mereu con una trasposizione cinematografica. La lettura attenta e fine di Salvatore ci ha introdotto nella vicenda del protagonista Costantino.
Nell’ottava serata, il 28 giugno, è toccato a Una ignota compagnia (Angioni, 1992). A parlarne è stato ancora Salvatore, che conosce bene sin dagli esordi la narrativa di Angioni. Un libro decisamente diverso rispetto agli altri, a volte difficile da seguire. Infine, nella nona serata, il 30 giugno, è stata la volta di La casa della Palma (Angioni, 2002). È stato l’unico evento che si è svolto al chiuso a causa di un’abbondante pioggia.
Memorie del Festival dell’Altrove
Scrivere le memorie del Festival dell’Altrove è un viaggio emozionante nel tempo, un’esperienza che ho vissuto con passione e coinvolgimento. Come appassionata di antropologia e letteratura sarda, mi rendo conto dell’importanza di ogni dettaglio e ricordo. Spesso i ricordi possono sfuggire come sabbia tra le dita, quindi mi scuso in anticipo se qualcosa dovesse mancare. Desidero condividere non solo i fatti, ma anche le emozioni e le esperienze personali che hanno caratterizzato questi momenti.
Prima Edizione (2017): “L’inizio del viaggio”
La prima edizione del Festival dell’Altrove si è svolta dal 27 al 29 ottobre 2017, date scelte per coincidere con la nascita di Giulio Angioni. Il direttore artistico Gianluca Medas ha intitolato questa prima edizione “Giulio Angioni e le lontananze incantate dell’immaginazione”.
Nella prima giornata, è stata intitolata la Biblioteca Comunale nella piazza De Gasperi, animata per l’occasione dagli studenti dell’Istituto Comprensivo Gaetano Cima. Sulla facciata della biblioteca è stato realizzato un murale con il volto di Angioni, ad opera di Lorenzo Muntoni di Segariu, accompagnato dalla citazione “Cose per dire cose questo è un libro se lo sappiamo far parlare” tratta dal romanzo Sulla faccia della terra.
Ricordo i convegni antropologici:
- “Uno sguardo nell’altrove. I luoghi fantastici della finzione”: coordinato da Duilio Caocci, con interventi di Salvatore Mereu, Pierpaolo Argiolas, Bepi Vigna e Riccardo Paisant.
- “Pane e formaggio – l’uso intelligente della parsimonia, il territorio e la sua storia”: coordinato da Giacomo Mameli, con interventi di Antonino Pirellas, Raimondo Mandis, Maria Ibba, Giovanni Fancello ed Emiliano Deiana.
- “E sul campo; note etnografiche tra i solchi dello scrivere, da La Visita ad Assandira”: coordinato da Flavia Corda, con interventi di Paolo Bravi, Francesco Bachis e Carlo Maxia.
La prima edizione del Premio Letterario Giulio Angioni, intitolata “Le parole dell’Altrove 2017”, ha visto la giuria composta da Piergiorgio Serra, Salvatore Melis e Simona Demontis selezionare dieci racconti finalisti. Questi sono stati valutati da una giuria popolare per decretare il vincitore. In una serata affollata del 29 ottobre 2017, Giovanni Gusai è stato proclamato vincitore con il racconto Metallo pesante. Al secondo posto si è classificato Pretta Maurizio con La bambina col violino e al terzo Giampaolo Manca Un calcio in parrocchia.
Contestualmente, è stato pubblicato il volume Racconti di Fraus contenente i racconti dei finalisti. Agli alunni dell’Istituto Superiore Einaudi di Senorbi è stato dedicato un concorso sulle migliori schedature dei libri di Angioni, intitolato “La Forma” e basato sulle letture estive. A vincere il premio è stato Simone Deidda, con Debora Desogus al secondo posto e Maria Sara Melis al terzo.
Il Parco Letterario “A Cielo Aperto” è stato presentato per celebrare e valorizzare l’eredità culturale e letteraria di Giulio Angioni. L’idea si è concretizzata grazie alle letture presentate nei vicinati quando l’Assessore ai Servizi Sociali Tiberio Pitzalis, spinto dall’entusiasmo, ha iniziato la lettura dei romanzi di Angioni andando a “caccia” dei personaggi letterari e reali riconosciuti nelle pagine dello scrittore. Da questa iniziativa è nata l’idea di far realizzare dei murali sulle facciate delle case degli ignari protagonisti finiti nella penna dello scrittore, che iniziano così una vita sia dentro che fuori i romanzi. La realizzazione del Parco Letterario “A Cielo Aperto” è stata resa possibile grazie al coinvolgimento attivo della comunità di Guasila e alla collaborazione con l’artista Lorenzo Muntoni. Le installazioni artistiche e letterarie del parco sono dislocate in vari punti del paese e rappresentano pagine tratte dai romanzi di Angioni accompagnate da un murale che permette ai visitatori di approfondire la conoscenza dell’opera di Angioni e del contesto storico e culturale in cui è ambientata. La presentazione, coordinata da Tiberio Pitzalis e Salvatore Atzori, ha visto un grande coinvolgimento della comunità.
Seconda Edizione (2018): “Oltre i confini della mente”
Nel 2018, la seconda edizione del Festival dell’Altrove, sempre con la direzione artistica di Gianluca Medas coadiuvato da Antonella Puddu e Riccardo Pittau, ha avuto come tema centrale “A su scurigadroxiu in Bixinau – I guasilesi leggono Giulio Angioni”. Le serate hanno seguito tematiche specifiche, includendo non solo i testi poetici di Angioni, ma anche opere di altri autori. I lettori sono stati i fratelli Angioni con Fausto, Fernando, Graziella, Ottavio, Rodolfo, Anna Scintu, io, Franca Gaviano, Paola Carta, Helena Sailis, Antonio Stroscio, Salvatore Atzori e Sara Sailis. È stato portato avanti il progetto di pittura su tela a cura dei ragazzi del paese: Marco Melis, Maddalena Torlini, Daniele Ghiani, Manuel e Cristian Annis e Paolo Masili.
Le giornate del Festival sono state articolate su tre tematiche principali:
- Il 26 ottobre, la giornata inaugurale si è aperta con “La storia diventa romanzo: Le fiamme di Toledo” e si è conclusa con un recital di poesia con Savina Dolores Massa e Riccardo Pittau.
- Il 27 ottobre, la seconda giornata è stata dedicata a “L’utopia in tutte le sue forme: Sulla faccia della terra”. Le attività sono iniziate all’alba nelle campagne di Fraus, accanto alla pietra dedicata al luogo letterario, con letture e un laboratorio pomeridiano per i ragazzi. La serata si è chiusa con un concerto di Piero Marras.
- Il 28 ottobre, la giornata finale è stata intitolata “Memoria e scrittura: Assandira” e ha incluso un convegno su “La memoria nella scrittura e la scrittura nella memoria”. È stata trasmessa un’intervista-documentario ad Aldo Di Russo, regista del film “Lampadas” [10], con la partecipazione di Giulio Angioni e Gianluca Medas.
La giuria del Premio Letterario Giulio Angioni 2018, sezione poesia inedita, è stata composta dal poeta Andrea Melis, dal giornalista Giacomo Mameli, da Stefania De Mameli e Paolo Zedda, e ha decretato vincitrice Mariangela Ruggiu con la poesia Ricominceremo dal grano. Tutti i testi pervenuti sono stati pubblicati nei Racconti di Fraus, la raccolta del Festival. Il Festival si è chiuso con la rappresentazione del dramma teatrale La Visita (Angioni, 1993), a cura della Filodrammatica guasilese, concludendo degnamente un evento che ha visto la comunità di Guasila riunita nella celebrazione della memoria e della cultura.
Terza Edizione (2019): “Parole che svelano”
La terza edizione, tenutasi nel 2019, ha portato il titolo “Fare, Dire, Sentire: l’identico e il diverso nelle culture”. Il direttore artistico Gianluca Medas ha continuato a guidare l’evento, accogliendo gli autori negli spazi della Casa Museo in via Diaz e nel Teatro Fratelli d’Arte Medas, dove hanno presentato le loro opere.
Il Festival ha incluso due giornate principali con convegni su temi come “Il rapporto fra le città e i suoi paesi” e la produzione dei grani antichi. Marinella Lörinczi Angioni ha partecipato con un intervento su “La discriminazione”. La manifestazione ha visto la partecipazione di Matteo Porru, vincitore del Premio Campiello 2019.
Il Premio Tesi di Laurea per i neolaureati guasilesi è stato inaugurato in questa edizione, con Raffaela Cocco che ha vinto il primo premio con la tesi “Giulio Angioni e Guasila. La patrimonializzazione di un antropologo scrittore”.
Inoltre, è stata inaugurata la corsa competitiva, con la camminata ludico motoria “MaraFràus” organizzata con A.S.D. Ampa Traning con il patrocinio del comune di Guasila e con l’approvazione della F.I.D.A.L Sardegna aperta a tutti i tesserati.
La giuria del Premio Letterario Giulio Angioni ha attribuito il primo premio a Diego Palma con Il viaggio di Adon, il secondo a Silvia Serafi con Nuda come la pioggia e il terzo a Patané Ferro con Uno soltanto.
Quarta Edizione (2020): “L’eredità di Angioni”
Nel 2020, la quarta edizione del Festival dell’Altrove ha segnato l’inizio di una nuova era con un cambio significativo nella direzione artistica. Dopo anni di dedizione e innovazione, Gianluca Medas ha passato il testimone a Giovanni Follesa, affiancato artisticamente da Paola Lai (Associazione Enti Locali per le attività Culturali e di Spettacolo). Questo cambio di leadership ha portato una ventata di freschezza e nuove prospettive, promettendo di arricchire ulteriormente il patrimonio culturale del Festival e di sorprendere il pubblico con idee inedite e innovative.
È stato l’anno del Covid e della prima del film ispirato al romanzo Assandira [11], realizzato da Salvatore Mereu, che aveva iniziato a lavorarci prima della morte di Giulio Angioni. La pellicola è stata presentata alla 77a Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, riscuotendo grande rilevanza per la Sardegna. La prima proiezione sarda si è tenuta alla Manifattura Tabacchi, a cura del Cinema Odissea, in una serata da tutto esaurito.
A settembre, il Festival si è aperto con “A su scurigadroxius in Bixinau – Incontro con gli autori” con tre scrittori in tre serate: Sandro Frizzero (finalista al Premio Campiello) con Sommersione, Emiliano Deiana con La morte si nasconde negli orologi, che si è svolta in località Bangiu sul sagrato della chiesa campestre della Madonna d’Itria che guarda a Fraus, e Sandro Dessì con Il mondo di Antonio Gramsci.
Il Premio Letterario ha avuto per tema “Le fiabe nei luoghi fantastici dell’Altrove. La Pandemia e i suoi risvolti immaginari”, su cui si sono cimentati i concorrenti del concorso.
Il 3 ottobre, si è svolta la visita “Il paese di Fraus” alle installazioni dedicate alle pagine dei romanzi di Giulio Angioni, guidata da Gianluca Medas e Tiberio Pitzalis. Il convegno “La Pandemia del 2020. Cosa è cambiato dentro e fuori di noi al tempo del Covid-19” ha visto gli interventi di Angela Quaquero, Claudia Zuncheddu, Gianni Zanata, Giuseppe Melis Giordano e Vito Biolchini.
Il Premio Tesi di Laurea per i neolaureati guasilesi è stato assegnato ad Alessandra Annis. Una novità importante dell’anno è stata l’istituzione della Borsa di Studio Giulio Angioni, in collaborazione con la Facoltà di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Cagliari, assegnata ad Arianna Garau, laureata in Storia e Società, con la tesi “Mitopoiesi identitarie e tradizioni inventate in Sa die de sa Sardigna. La festa del popolo tra continuità e nuovi orizzonti di senso”, relatore prof. Felice Tiragallo.
Il 4 ottobre, il film “Assandira”(Mereu, 2020), liberamente ispirato al romanzo di Giulio Angioni, è stato proiettato grazie alla gentile concessione del regista Salvatore Mereu e presentato da Antioco Floris, docente universitario.
Il 25 ottobre, durante una serata presentata da Rosella Faa, accompagnata da Giacomo Deiana, la giuria composta dal giornalista e scrittore Fabio Marcello, dallo scrittore e psicoterapeuta Fabrizio Demaria e dalla giornalista e scrittrice Francesca Mulas, ha decretato i vincitori del Premio Giulio Angioni per la Narrativa inedita sezione maggiorenni: primo posto a Carlo Atzeni con il racconto Monica Vitti ti voglio bene, secondo posto a Luca Dore con Data di Scadenza, e terzo posto a Giuditta Sireus con Dialoghi brevi di un pastore sull’esistenza.
I vincitori della sezione giovani del Premio Narrativa inedita: composta dalle scrittrici Livy Former e Rossana Copez, insieme al giornalista e scrittore Tonino Oppes, ha decretato primo posto a Matilde Biglia con Un intrigato antidoto che ha partecipato in collegamento online, secondo posto a Matilde Mannu con Una casa Perfetta e terzo posto a Rachele Erriu con Tutto come prima.
Quinta Edizione (2021): “Sogni e realtà”
Nel 2021, la quinta edizione del Festival dell’Altrove si è svolta con Giovanni Follesa come direttore artistico e Paola Lai come coordinatrice artistica. Il tema scelto per questa edizione è stato “Oro”, come recita la locandina, in riferimento al romanzo giallo di Giulio Angioni pubblicato nel 1998, considerato all’origine del romanzo giallo noir sardo. Il titolo “Oro” non solo richiama il romanzo poliziesco ambientato a Fraus, ma segna anche la rinascita del Festival dopo la pandemia.
L’anteprima del Festival è affidata alla manifestazione “A su scurigadroxiu in Bixinau- incontro con gli autori” dove il Direttore Giovanni Follesa introduce il libro dal titolo Luigi Ilardo Omicidio di Stato. A parlarne sarà Luana Ilardo con letture di Antonella Puddu con musiche di Riccardo Pittau.
Segue ad ottobre Giacomo Mameli con Hotel Nord America che dialoga con Paola Pintus le letture sono affidate a Cristina Maccioni con musiche di Roberto Etzi. Le attività sono proseguite il 14 ottobre con un convegno intitolato “Il Mercato editoriale e nuove tecnologie: il futuro del libro tra cartaceo e digitale”, moderato da Giovanni Follesa e con relatori Emiliano Ilardi, Mario Garzia e Pasquale Mascia. L’incontro si è tenuto alla MEM di Cagliari, segnando l’apertura del Festival nella città.
Il 31 ottobre, l’inaugurazione del murale di Via Segariu, a cura di Lorenzo Muntoni, ha dato il via alla giornata. Durante l’evento, Giovanni Gusai ha presentato il suo romanzo Come in cielo, così in mare, vincitore della sezione narrativa inedita della prima edizione 2017 del Premio Giulio Angioni.
La premiazione del Premio Letterario Giulio Angioni per i maggiorenni è stata presentata da Noemi Medas e Virginia Saba. Il primo premio è stato assegnato a Cristian Pitzalis per il racconto Nemini Parco. Il secondo premio è andato a Fabio Casta per Oltre la porta e il terzo premio a Paolo Cuccuru per Il Martire. La raccolta dei racconti finalisti, “Racconti di Fraus”, è stata pubblicata da Janus Editore con un importante lavoro di editing e una veste grafica migliorata. La serata è proseguita con lo spettacolo “Sardi della pianura” di e con Flavio Soriga e Renzo Cugis.
A novembre si è svolta la seconda parte della manifestazione al chiuso “A su scurigadroxiu – l’incontro con gli scrittori”. Gli eventi sono iniziati il 7 novembre con Francesco Abate che ha presentato I delitti della Salina e Storie barocche e sono proseguiti il 13 novembre con Rita Coruzzi che ha presentato La Giudicessa. Il 14 novembre si è tenuta la manifestazione “Marafràus”. Lo sport incontra la cultura” con una corsa competitiva di 12 km e una camminata ludico-motoria.
Il 27 novembre, nell’Auditorium di Guasila, si è svolta la “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne”, con la presentazione di due libri: La principessa afgana e il giardino delle giovani ribelli di Tiziana Ferrario, presentato da Francesca Spanu, e Dentro la borsa di Francesca Spanu, moderato da Gianni Usai.
L’8 dicembre è stata dedicata a Margherita Hack in bicicletta tra le stelle di Roberta Balestrucci Fancellu, Daniele Mocci e Luca Usai hanno presentato Coda di castoro mentre Lily Former ha presentato Bilo.
L’11 dicembre, Giovanni Follesa ha presentato We are Family. Storie di unioni civili e il 19 dicembre Massimiliano Medda ha presentato Speriamo che lo compri qualcuno. Il teatro dei Lapola.
Durante le vacanze natalizie si è svolto il Laboratorio di scrittura creativa “Buoni Maestri”, aperto ai bambini e ragazzi. Il 14 dicembre, Lorenzo Scano ha presentato presso l’Istituto Einaudi il romanzo Via Libera, scelto nella cinquina del “Premio Scerbanesco” per i migliori testi noir del 2012.
Sesta Edizione (2022): “Voci dall’infinito”
La sesta edizione del Festival dell’Altrove, sempre con Giovanni Follesa come direttore artistico e Paola Lai come coordinatrice artistica, ha per titolo “Tra il bene e il male”, e ha visto un ritorno alla formula “A su scurigadroxiu – incontri con gli scrittori”. Il 6 settembre, Rossana Copez ha presentato Cercandocieli, seguita dal live di Chiara Effe. Il 18 settembre, Piergiorgio Pulixi ha presentato La settima luna con Alessandra Ghiani e Claudia Aru. Il 2 ottobre, Margherita Pani ha presentato Sei il mio pericolo dialogando con Francesca Spanu, con chiusura musicale di Stefania Liori.
Le serate sono state aperte da Virginia Saba. Il 7 ottobre, Maria Tiziana Putzolu ha presentato Il Traditore dialogando con Lucia Sanna, seguita da Vanessa Roggeri con Il battito dei ricordi presentato da Michele Pipia, e Alessio Arena con Ninna nanna delle mosche e il suo reading musicale. La serata si è conclusa con lo spettacolo musicale di Sergio Piras e Rosella Rox Camellini.
L’8 ottobre, Vittorio Punzo ha presentato L’età delle madri dialogando con Maria Rosaria Pili, seguito da Sara Gazzini con Laura Antonelli, l’amore, l’incanto, l’oblio dialogando con Francesca Spanu, e Michela Marzano con Stirpe e vergogna dialogando con Sonia Borsato. La serata ha visto la proiezione del film “Bentu” di Salvatore Mereu, ispirato a un racconto di Antonio Cossu.
Il 9 ottobre, Alessia Simoncelli ha presentato Ignazio Marras con Le mani dello spirito che ha dialogato con Salvatore Atzori, Gaia Cenciarelli con Domani interrogo con Gianni Usai, e Francesco Spiedo con Non muoio mai con Giorgio Pia. La giornata si è conclusa con uno spettacolo musicale de “I Begli Elementi”.
Il 29 ottobre, la serata presentata da Matteo Porru ha visto la premiazione del Premio Letterario Giulio Angioni, categoria giovani 8/12 anni, con la giuria composta da Francesca Mulas (giornalista), Alessandra Ghiani (giornalista) e Rossana Copez (scrittrice). La dodicenne Arianna Pitzalis, alunna della scuola secondaria di primo grado di Guasila, ha vinto con Indagini su Tetro. Per la categoria giovani 13/17 anni, Marta Marcia ha vinto con Punti di vista.
La premiazione delle tesi di laurea per i neolaureati ha visto in giuria Elisabetta Gola, Giuseppe Melis, Luca Didaci conferire il premio a Eleonora Spada per la tesi “Interventi per il potenziamento delle funzioni cognitive e motorie nei bambini con Disturbo della coordinazione motoria” e il secondo a Jacopo Melas con “Un viaggio alla scoperta dell’arte del ricamo in Sardegna tra passato e futuro”.
La premiazione della Borsa di Studio in discipline demo-etnoantropologiche, con la giuria composta da Francesco Bachis, Filippo Massimo Zerilli e Tatiana Maria Antonia Cossu, ha visto vincere Floriana Mereu, laureata in Lingue e letterature moderne europee e americane, con la tesi “Voci per i senza voce. Un’etnografia di Anonymous for the voiceless a Cagliari”, relatore prof. Francesco Bachis.
La serata si è conclusa con una degustazione enogastronomica e una rappresentazione teatrale a cura dell’Associazione “Terra delle O”. La giuria, composta da Piergiorgio Pulixi, Emanuele Cioglia, Francesca Spanu e Fabio Marcello, ha premiato Matteo Pagliarella con Specch-Io al primo posto, Cristian Pitzalis con Con infamia e senza lode al secondo posto e Andrea Fulgheri con Il Bene di molti al terzo posto.
Settima Edizione (2023): “Oltre l’orizzonte”
Nel 2023, la settima edizione del Festival dell’Altrove ha segnato un nuovo capitolo con il cambio di direzione artistica. Matteo Porru, nato nel 2001, giovane scrittore di talento, già autore di diversi romanzi vincitori di premi letterari prestigiosi tra cui il Campiello, ha preso le redini del Festival. La sua nomina a Direttore artistico e presidente del Premio Letterario Giulio Angioni è stata accolta con grande fervore. «Sono molto contento e onorato di poter accompagnare il percorso di un premio letterario così prestigioso tenendo sempre viva la missione, l’identità, la presenza e l’eredità di Giulio Angioni» ha dichiarato.
L’amministrazione comunale di Guasila ha visto in Porru la persona ideale a cui affidare le redini del Festival, portando con sé una ventata di freschezza e innovazione. Le serate “A su scurigadroxiu – l’incontro con gli scrittori” hanno visto la partecipazione di autori di spicco, coinvolgendo il pubblico con letture e spettacoli indimenticabili.
Il 15 luglio, nel giardino comunale, Matteo Porru ha moderato l’incontro con Salvatore Niffoi che ha presentato il libro Nate sotto una cattiva luna. Successivamente, il 23 luglio, Ilaria Gaspari ha presentato il libro Vita segreta delle emozioni, moderata da Roberta Lai. Il 12 settembre, Nadia Terranova ha letto il monologo Trentasette secondi tratto dal libro Trema la notte nel vicinato natale del professore.
Il 27 ottobre, il Festival ha inaugurato la pietra celebrativa nella via Segariu, opera realizzata da Cherubino Mungianu, seguito dallo spettacolo teatrale Luoghi amati con Viola Lo Moro e Sonno, con musiche di Grosso Bernardo. Matteo Porru ha moderato la presentazione del libro di Giosue Calasciura Una Notte.
La mattina del 28 ottobre è stata dedicata ai ragazzi delle scuole con lo spettacolo Alzati Martin! di Roberto Piumini, con musiche dal vivo di Nadio Marenco, dedicato a Martin Luther King. La serata è continuata con La collana di Cristallo di Cristina Caboni, moderato da Paolo Lusci, e La tesina di S.V. di Alberto Capitta, moderato da Alessandro De Roma. La giornata si è conclusa con lo spettacolo Lo gran diluvio con Antonio Manzini e Tullio Sorrentino.
Il 29 ottobre si è svolta la finale del Premio Letterario Giulio Angioni, condotta da Stefania Pinna con la lettura delle opere di narrativa inedita di Daniela Vitellaro. La giuria ha segnalato le opere di narrativa edita: Qualcosa nella nebbia di Roberto Camurri e nella saggistica The dark side of the school. I finalisti della narrativa edita includevano Michela Monferrini con Dalla parte di Alba, Camilla Ghiotto con Tempesta e Savina Dolores Massa con Voltami, che ha vinto il primo premio.
Nella sezione poesia, i finalisti erano Anna Cascella Luciani con Tra spighe viola pallido, Simone Zafferani con L’ora della verità (vincitore del primo premio) e Ilaria Palomba con Microcosmi. Nella saggistica, i finalisti includevano Soffro dunque siamo. Il disagio psichico nella società degli individui, Sarah Gainsforth con Abitare stanca. La casa un racconto politico (vincitrice del primo premio) e Federico Sessolo con La mirabile storia di Edward Curtis, pioniere.
Il premio per la narrativa inedita è stato assegnato ex aequo a Silvia Conticelli con Cara Sara e Samantha Falciatori con Un respiro di neve e di cenere. In questa occasione, è stato inaugurato il Premio Speciale, assegnato a Claudio Ranieri, allenatore del Cagliari, e il Premio alla Carriera ad Alberto Capitta. Il 12 novembre è stata dedicata alla competizione di “MaraFràus” nello stadio della Pace e dell’Amicizia del paese.
Ottava Edizione (2024): “Il cielo dell’Altrove”
Nel 2024, l’ottava edizione del Festival dell’Altrove ha continuato sotto la guida di Matteo Porru. Questa edizione ha visto un’ulteriore crescita e consolidamento del Festival come evento culturale di riferimento. Con la formula “A su scurigadroxiu in Bixinau”, il Festival ha ospitato scrittori di fama nazionale e regionale, offrendo un programma ricco e variegato. La direzione di Matteo Porru ha continuato a sorprendere e deliziare il pubblico, mantenendo viva la tradizione e l’innovazione.
Tra i partecipanti: Dario Voltolini con Invernale, Giovanni Grasso con L’amore non lo vede nessuno, e Ilenia Zedda con Se mi guardo dentro.
Il 25 ottobre, nell’Auditorium Comunale, Simone Tempia ha presentato Vita con LLoyd: il giardino del tempo agli studenti dell’Istituto Comprensivo di Guasila che hanno riempito l’Auditorium. La serata ha ospitato Claudia Lanteri con L’isola e le donne, moderata da Francesco Spiedo, seguita da Domenico Iannacone con “Che ci faccio qui” che ha dialogato con Maria Fois Maglione, ideatrice del Giardino di Lu [12]. A fine serata, Rose Aste ha letto alcune pagine de L’oro di Fraus di Giulio Angioni, con accompagnamento musicale di Pierpaolo Vacca.
Il 26 ottobre, il Festival si è trasferito all’Istituto Superiore Einaudi di Senorbì, dove Patrizia Rinaldi ha presentato I disobbedienti del mondo nuovo. La sera, a Guasila, Sergio Rizzo ha presentato Lo so io, moderato da Simonetta Selloni. Successivamente, Remo Rampino ha presentato Fubbàll, moderato da Paolo Mustino e Francesca Melis Boi. Michela Atzeni ha letto Assandira con accompagnamento musicale di Andrea Andrillo.
Il 27 ottobre, Andrea Maggi ha aperto la giornata presentando Il mio Socrate, moderato da Sabrina Sanna. Il Teatro Fratelli d’Arte Medas è pieno di ragazzi e curiosi che, usciti dalla messa domenicale, si sono riservati ad ascoltare il professore della trasmissione “Il collegio”. Non sono mancati i selfie e le domande dei presenti.
La sera, Duilio Caocci dell’Università di Cagliari e Dino Manca dell’Università di Sassari hanno presentato la tavola rotonda dal titolo: L’eredità di Giulio Angioni nella letteratura italiana, coordinata da Matteo Porru. Successivamente, Tommaso Giartosio ha presentato Autobiogrammatica, moderato da Duilio Caocci.
La premiazione per la sezione Narrativa edita ha visto premiata Daniela Raimondi con Il primo sole dell’estate. Per la sezione Saggistica, Adriano Favole con La Vita selvatica, a Emilio Nigro con Edipo in fuga per la sezione poesia mentre a Daniela Giaquinto conquista il premio per la narrativa inedita con Fortunato. Contestualmente, sono stati conferiti gli Attestati di riconoscimento per le tesi di laurea dei neolaureati guasilesi a Paola Porcu, Maddalena Torlini, Veronica Angioni, Sabrina Enis e una borsa di studio in scienze Demo-etnoantropologiche, in collaborazione con l’Università degli Studi di Cagliari. Il Premio è stato assegnato ad Alessandra Vacca, laureata in Lingue e letterature moderne europee e americane, con la tesi “Sinti, gagi, mestieri: Etnografia di una famiglia di giostrai in Sardegna”, relatore prof. Francesco Bachis.
Il Premio alla Carriera è stato attribuito a Giacomo Mameli (giornalista) che spesso ha parlato di Giulio Angioni nei suoi articoli sull’Unione Sarda. Il Premio Speciale è stato assegnato a Geppi Cucciari.
Il Festival si è concluso con letture tratte dal romanzo Doppio cielo a cura di Isabella Ragonese. Nel teatro, le vibranti parole dello scrittore sono state accompagnate dalle note di Gavino Murgia, creando un momento di assoluto silenzio e riflessione tra il pubblico.
Il 3 novembre si è svolta la V edizione della manifestazione sportiva di “MaraFràus”.
Evoluzione del Festival dell’Altrove
Negli anni, ho visto il Festival dell’Altrove cambiare volto e anima, grazie ai diversi direttori e coordinatori artistici. Ogni edizione ha portato novità e arricchimenti, come nell’edizione del 2022, quando è stato deciso di regalare un romanzo di Giulio Angioni agli autori partecipanti, per far conoscere e apprezzare la sua narrativa. Mi chiedo spesso cosa gli ospiti portano via da Fraus, oltre al paesaggio autunnale della Trexenta, alla chiesa locale e alla rinomata ospitalità.
Il Premio letterario Giulio Angioni dedicato agli inediti, l’apertura del concorso alla sezione edita di narrativa, poesia e saggistica ha contribuito nel tempo ad arricchire la Biblioteca del paese con centinaia di volumi, ora a disposizione del Sistema inter-bibliotecario Joyce Lussu. Con la giuria popolare e l’aiuto del bibliotecario Guido Carcangiu, abbiamo assistito all’emergere di nuovi lettori.
Ritengo necessario curare lo storico del sito del Festival dell’Altrove per migliorarne la visibilità sui principali canali di ricerca. Negli ultimi anni, ci si è affidati a Facebook [13] per raccogliere testimonianze, attraverso il racconto fotografico di Marziano Porru, e di Dietrich Steinmetz. Ho visto come Guasila abbia offerto ai suoi abitanti un’occasione di crescita culturale. Durante le serate del Festival, vedo spesso gli stessi volti, i cosiddetti “sognatori di Fraus”, che credono nel valore culturale dell’evento.
Il Festival dell’Altrove è diventato per me un’importante vetrina per la promozione della cultura e della letteratura. Attraverso presentazioni di libri, convegni antropologici e incontri con autori, ha creato un ponte tra la tradizione letteraria sarda e quella nazionale, arricchendo il panorama culturale di Guasila. Un punto di forza del Festival è il coinvolgimento delle scuole e dei giovani. Il programma include presentazioni di libri, reading letterari, spettacoli teatrali, proiezioni di film, concerti e degustazioni enogastronomiche, offrendo un’esperienza completa e coinvolgente per tutti i partecipanti. I numerosi premi assegnati durante il Festival hanno dato un riconoscimento al merito e alla qualità delle opere presentate, valorizzando le personalità di spicco del panorama culturale.
Impatto sul turismo e lotta allo spopolamento
Prima del Festival dell’Altrove, Guasila era una meta principalmente estiva, nota per attirare turisti soprattutto ad agosto con la festa patronale di Santa Maria , la caccia alla giovenca [14] e con il Palio del 15 agosto. Eventi come il Festival dell’Altrove, che si svolge in coincidenza con il compleanno dello scrittore il 28 ottobre, “Saboris Antigus” [15], l’otto di dicembre hanno permesso a Guasila di aprire le sue porte ai visitatori durante tutto l’anno.
Questo aumento della visibilità ha contribuito alla crescita del settore turistico locale, favorendo l’apertura di Bed and breakfast. Tre luoghi significativi per gli ospiti del Festival sono la Villa Giuditta, situata in via Brigata Sassari 27, e Casa nonna Rita in via Gaetano Cima 75, oltre all’ospitalità offerta da Marta & Andrea La Madonna d’Itria, situata sulla strada provinciale Guasila-Pimentel. Queste strutture hanno contribuito a migliorare l’accoglienza e l’ospitalità, rendendo il soggiorno a Guasila ancora più piacevole per i visitatori.
Eventi culturali di qualità hanno reso Guasila una meta attraente non solo per gli amanti della letteratura e dell’arte, ma anche per chi cerca un’esperienza autentica nella cultura sarda. La combinazione di attività culturali, eventi enogastronomici e ospitalità locale ha creato un’offerta turistica completa, portando benefici economici e sociali al paese. Questi eventi culturali sono fondamentali nella lotta allo spopolamento che affligge molti piccoli paesi della Sardegna. In particolare, la stagione teatrale proposta da Gianluca Medas ha giocato un ruolo cruciale nel rivitalizzare la comunità, offrendo spettacoli che attraggono sia residenti che visitatori.
I luoghi significativi per gli ospiti del Festival sono tanti: il Santuario della Beata Vergine Assunta, il Museo Raimondo Scintu, il Museo Scrinia Sacra, la chiesa campestre della Madonna d’Itria, le “Domus de janas de is Concas” e di “riu Sa mela”. Queste tappe sono imprescindibili per chi visita Guasila, rappresentando la ricchezza storica e culturale del paese. Il Parco Letterario “A cielo aperto” offre un percorso tra letteratura e paesaggio, arricchito da una quarantina di murales.
Lavori inediti di Giulio Angioni
Infine, è doveroso ricordare che ci sono ancora lavori letterari inediti di Giulio Angioni. Negli ultimi mesi di vita, stava lavorando a un testo narrativo per il quale si sta cercando una collocazione editoriale. È affascinante pensare che ci siano ancora opere da scoprire. Forse, in futuro, sarà possibile divulgare anche un’altra opera inedita, che propone una lettura di Oremari, con arrangiamenti musicali del figlio Marco, come è stato fatto con Tempus. Il mio sogno è di pubblicare la tesi di laurea di Angioni, di cui ho avuto la possibilità di leggere l’indice. Anche da giovane antropologo, la sua scrittura saprà raccontarci tanto della nostra Guasila, rivelando un paese che non esiste più, ma che è prezioso per continuare a diffondere la personalità dello scrittore.
Rammarichi e opportunità mancate
Parlando con le persone al Festival, alcuni si rammaricano per non aver avanzato la proposta di conferimento del titolo di “professore emerito”, vista come un’occasione mancata. Altri avvertono l’assenza delle letture nei vicinati, che hanno creato momenti di condivisione e dialogo tra gli abitanti, costruendo un senso di comunità e trasmettendo la cultura locale attraverso la lettura. Inoltre, c’è chi avverte la mancanza di incontro nazionale e internazionale dedicato all’antropologia di Angioni, che potrebbe rappresentare un’importante opportunità per discutere e approfondire il suo contributo all’antropologia e al patrimonio culturale sardo.
Conclusione
Il Festival dell’Altrove ha rappresentato un viaggio straordinario attraverso la cultura, la letteratura e la memoria di Giulio Angioni. Attraverso le sue otto edizioni, ha mantenuto viva l’eredità culturale di Angioni, offrendo al pubblico un’opportunità unica di esplorare e celebrare la letteratura sarda. Gli elementi di continuità, gli incontri con gli autori, il Premio Letterario Giulio Angioni, il coinvolgimento della comunità e l’attenzione alla cultura locale, hanno reso il Festival un punto di riferimento nel panorama culturale sardo e nazionale.
Allo stesso tempo, i cambi di direzione artistica, le tematiche specifiche delle edizioni, le tipologie degli eventi, le reazioni alla pandemia e l’introduzione di nuovi premi e riconoscimenti, hanno permesso al Festival di evolversi e adattarsi ai cambiamenti, mantenendolo dinamico e rilevante. Le sfide incontrate lungo il percorso, come la pandemia di Covid-19, hanno messo alla prova la resilienza del Festival, ma hanno anche dimostrato la capacità di adattamento e creatività degli organizzatori. Il Festival ha superato questi ostacoli, continuando a offrire un programma di alta qualità e a coinvolgere il pubblico.
In conclusione, il Festival dell’Altrove ha saputo combinare tradizione e innovazione, creando un evento culturale di grande valore. La sua capacità di celebrare la memoria di Giulio Angioni, di coinvolgere la comunità e di promuovere la cultura sarda ha reso il Festival un’esperienza indimenticabile per tutti i partecipanti. Guardando al futuro, il Festival continuerà a crescere e a evolversi, mantenendo viva la passione per la cultura e la letteratura che ha ispirato la sua nascita.
Dialoghi Mediterranei, n. 72, marzo 2025
Note
[1] Il Festival letterario della Sardegna, L’isola delle Storie nasce a Gavoi nel 2004.
[2] Marina Cafè Noir Festival di letterature Applicate nasce a Cagliari nel 2002.
[3] Il Festival Premio Emilio Lussu nasce a Cagliari nel 2014.
[4] Il Festival del Monreale nasce a San Gavino Monreale nel 2019.
[5] Sanluri Legge nasce a Sanluri nel 2016.
[6] Silvestro Ghiani, Saggio di catalogo archeologico (Foglio N°. 226 -IV SO – SE) anno accademico 1944-1945.
[7] Silvestro Ghiani, La Trexenta antica, Multipress 2000: 51-52.
[8] G. Angioni, L’oro di Fraus, Edizioni Il Maestrale, Nuoro, 1998: 12-13
[9] Franco Mannai, Cosa succede a Fraus? Sardegna e mondo nel racconto di Giulio Angioni, CUEC, 2006: 10.
[10] https://youtu.be/nuFt4kMk6co
[11] Assandira di Salvatore Mereu 2020.
[12] Fondato da Maria Fois Maglione in memoria di sua figlia Luena, scomparsa a causa di un tumore ovarico all’età di 37 anni. Il giardino di Lu si trova a Pimentel, paese confinante con Guasila. Si coltivano i tulipani che vengono venduti per raccogliere fondi destinati alla ricerca e alla prevenzione del tumore ovarico. Ogni anno, il giardino accoglie centinai di visitatori che ammirano e acquistano i tulipani. Recentemente, il giardino di Lu ha deciso di piantare anche i girasoli per rendere il giardino fruibile durante tutto l’anno. Inoltre vengono presentati dei libri.
[13] https://www.facebook.com/FestivalAltroveGuasila
[14] La caccia alla giovenca è una tradizione antica e suggestiva. Il rituale viene descritto da Angioni, nel libro Guasila: Un paese in Sardegna: 322-323.
[15] Saboris Antigus è una manifestazione della Trexenta e del Sarcidano che celebra le tradizioni locali, la cultura e l’arte agroalimentare con stand enogastronomici, mostre, laboratori e degustazioni. I paesi aderenti sono Gergei, Selegas, Serri, Siurgus Donigala, Gesico, Suelli, Guasila, Nurri e Mandas. Per saperne di più si può seguire la pagina Facebook dell’evento.
Riferimenti bibliografici
Angioni G., (1978) A fuoco dentro/A fogu a intru, Edes, Cagliari ristampa (2008) Ilisso, Nuoro
(1984) Guasila: Un paese in Sardegna, Angelo Viali Editore, Cagliari.
(1988) L’oro di Fraus, Editori Riuniti, Roma.
(1990) Il sale sulla ferita Marsilio, Venezia.
(1993) La visita, Condaghes, Cagliari.
(1992) Una ignota compagnia, Feltrinelli, Milano.
(2002) La casa della palma, Avagliano, Cava de’ Tirreni, Avagliano.
(2004) Assandira, Sellerio, Palermo
(2006) Le fiamme di Toledo, Sellerio, Palermo
(2008) Tempus Il Maestrale, Nuoro
(2017) Anninnora, Il Maestrale, Nuoro
Manai F., (2006) Cosa succede a Fraus? Sardegna e mondo nel racconto di Giulio Angioni, CUEC.
Marras M., Piras G., Tiragallo F.,
(2020) Una vita due volte vissuta.Giulio Angioni scrittore e antropologo. Il Maestrale, Nuoro.
Pubblicazione Premio Giulio Angioni
2017, Racconti di Fraus, Premio Giulio Angioni per racconti brevi.
2018 Racconti di Fraus, Premio Giulio Angioni per poesia.
2019 Racconti di Fraus, Premio Giulio Angioni per racconti brevi.
2020 Racconti di Fraus, Premio Giulio Angioni Le fiabe nei luoghi dell’Altrove. La pandemia e i suoi risvolti immaginari.
2021 Racconti di Fraus Premio Giulio Angioni, Janus Editore.
2022 Racconti di Fraus, Premio Giulio Angioni.
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Liliana Melas, laureata in Pedagogia con tesi antropologica dal titolo La Madonna d’Itria a Guasila, una festa campestre di Primavera, relatore Giulio Angioni, ha partecipato al programma Erasmus presso l’Université Libre de Bruxelles (1996-1997). Ha svolto ricerche sul campo in Salina (1997), Bulgaria (1998) e Romania (1999). Ha conseguito un Master in Approcci interdisciplinari della didattica del sardo (2003). Insegna nella scuola secondaria di primo grado Lettere e ha condotto laboratori su figure come Grazia Deledda, Giuseppe Dessi, Maria Lai, Antonio Gramsci (vincendo premi con i suoi studenti) Emilio Lussu e Giulio Angioni. È membro dell’Istituto Gramsci per la Sardegna e ha pubblicato brevi racconti come La valle delle spighe (2020), Dietro il Paesaggio (2021) e La panchina dell’Altrove (2023), editi da Catartica Contos edizioni. Ha ricevuto una Menzione Speciale al Premio Lussu per la poesia Trexenta (2018) e il 2° posto per la narrativa inedita con La suonatrice (2020). Ha partecipato agli eventi “A su scurigadroxiu in Bixinau” nel 2017 e 2018.
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