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Linee di costa. Genova e il mare

Pegli (ph. Giovanni Cerami)

Pegli (ph. Giovanni Cerami)

di Giovanni Cerami 

Genova, da Nervi a Voltri, è una stretta lingua di terra lunga poco più di trenta chilometri, incastrata tra il mare da una parte e le montagne dall’altra.

Una città che, durante gli anni del boom economico, per accogliere i flussi migratori provenienti dal sud, è cresciuta urbanisticamente in modo disordinato e disorganico.

Nel centro storico si conserva tuttavia inalterata la identità profonda della città e par di sentire tra le strade i versi delle poesie della grande scuola cantautoriale genovese. 

Nervi (ph. Giovanni Cerami)

Nervi (ph. Giovanni Cerami)

Nervi (ph. Giovanni Cerami)

Nervi (ph. Giovanni Cerami)

Nervi (ph. Giovanni Cerami)

Nervi (ph. Giovanni Cerami)

Certo, rispetto agli anni del boom economico anche il centro storico è cambiato tanto, ma tra i caruggi è sempre vivo l’odore delle mercanzie, di focaccia calda e acciughe fritte. La gente che proveniva dal meridione d’ Italia è stata sostituita da quella originaria dai Paesi extracomunitari, per lo più dal Sud America.

Nervi (ph. Giovanni Cerami)

Nervi (ph. Giovanni Cerami)

Voltri (ph. Giovanni Cerami)

Voltri (ph. Giovanni Cerami)

È proprio questa capacità di accogliere e cambiare che rende ancora vivo e tra i più belli del mondo il centro storico di Genova, con i colori delle case e i vicoli stretti tra l’ombra e la luce.

Pegli (ph. Giovanni Cerami)

Pegli (ph. Giovanni Cerami)

Voltri (ph. Giovanni Cerami)

Voltri (ph. Giovanni Cerami)

Nervi (ph. Giovanni Cerami)

Nervi (ph. Giovanni Cerami)

Quanto successo per il centro storico purtroppo non è avvenuto per il mare. Oggi Genova fa fatica a vivere il suo mare. La costa seppur molto ampia, è per la maggior parte della sua lunghezza interdetta al mare. Si è cementificato, costruendo strade non sempre necessarie.

(ph. Giovanni Cerami)

Nervi (ph. Giovanni Cerami)

Pegli (ph. Giovanni Cerami)

Pegli (ph. Giovanni Cerami)

Pegli (ph. Giovanni Cerami)

Pegli (ph. Giovanni Cerami)

E poi c’è il dio profitto al quale bisognava sacrificare tratti di costa per realizzare depositi di merci inutili oppure cantieri che non avevano nessuna logica, né industriale e né economica.

Pegli (ph. Giovanni Cerami)

Pegli (ph. Giovanni Cerami)

Nervi (ph. Giovanni Cerami)

Pegli (ph. Giovanni Cerami)

Nervi (ph. Giovanni Cerami)

Nervi (ph. Giovanni Cerami)

Oggi Genova si prepara ad accoglier altro cemento sulla propria costa, con un piano di opere faraoniche per diversi milioni di euro.

La più importante e dai promotori presentata come necessaria allo sviluppo della città è la diga, sulla quale diversi professionisti di settore hanno sollevato più di qualche perplessità sulla possibilità di realizzazione in relazione alle condizioni dei fondali.

Di fatto Genova è una città di mare ma che non può vivere il suo mare e gli attuali programmi di una classe politica miope, non lasciano presagire un futuro migliore.

Pegli (ph. Giovanni Cerami)

Pegli (ph. Giovanni Cerami)

Voltri (ph. Giovanni Cerami)

Voltri (ph. Giovanni Cerami)

Prà (ph. Giovanni Cerami)

Prà (ph. Giovanni Cerami)

Pegli (ph. Giovanni Cerami)

Pegli (ph. Giovanni Cerami)

Queste foto, che fanno parte di un progetto in corso, vogliono mettere in evidenza il rapporto che i genovesi hanno con il proprio mare. Un rapporto amoroso, come testimoniano gli amanti al porto container di Prà.

Come disse qualcuno forse la bellezza ci salverà tutti, in questo caso la bellezza dell’amore spicca su un brutto cumulo di container arrugginiti, emblemi di questa globalizzazione selvaggia che non sappiamo dove ci condurrà.   

Dialoghi Mediterranei, n. 70, novembre 2024   

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Giovanni Cerami, palermitano, sempre in bilico tra l’amore per le proprie radici e la voglia di liberarsene come se fossero catene. Intraprende gli studi tecnici ma nel corso degli anni e anche grazie alla fotografia scopre l’importanza delle materie umanistiche. Inizia a fotografare alla fine degli anni 80 e rimane rapito dal rigore delle geometrie e dai colori delle campagne del nostro meridione ritratte dal maestro F. Fontana. Sostiene che in ogni sua foto ci sia una frase di ogni libro che ha letto, una nota della sua musica preferita, il sorriso o le lacrime di ogni persona che ha incontrato nel corso della sua vita. Ha collaborato con la rivista NPhotography.

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