Stampa Articolo

Lucio Zinna e Mazara

Lucio Zinna (a destra) a Mazara in occasione della consegna di un premio

Lucio Zinna (a destra) a Mazara in occasione della consegna di un premio. A sinistra il poeta Nino De Vita

di Piero Di Giorgi

Parlare di Francesco Zinna, ovvero Lucio, come voleva essere chiamato, è come revocare buona parte della mia vita adolescenziale e giovanile mazarese. Abitavamo entrambi nella via Capitolo, Lucio nella parte finale, quella che incrocia la via Madonna del Paradiso, io nella parte iniziale, a pochi passi da piazza Matteotti. Perciò, la mattina passava davanti casa mia e insieme ci recavamo al liceo Gian Giacomo Adria di Mazara del Vallo. Ma Lucio Zinna non finì gli studi nella sua città natale perché tormentato da vicende familiari. Il padre era emigrato in Francia e si era rifatto una nuova famiglia, abbandonando la prima. Lucio Zinna risentì molto di queste vicende, che influenzarono anche il suo percorso scolastico.  Conseguì il diploma magistrale e si trasferì a Palermo con sua madre Pietrina, che faceva la sarta. Nonostante la precarietà economica e i sacrifici della madre, conseguì il diploma magistrale e si laureò in filosofia e in pedagogia con una tesi sul pensiero di Jaques Maritain.

Tuttavia, Lucio Zinna sentiva una vena poetica ed è stato soprattutto un apprezzato cultore della poesia, più volte presidente di giuria nei premi internazionali di poesia, Ha partecipato anche all’esperimento del testo collettivo nell’aprile 2010 e conclusosi a dicembre “Noi Rebeldìa 2010”.

Lucio è stato anche uno scrittore di saggi, come Il ponte dell’ammiraglio e altre narrazioni, dove analizza e coniuga il termine “ponte” nei diversi significati: congiungere due sponde di un fiume, oppure nel senso di tagliare i ponti con il passato o ancora riferendosi al ponte di ferro, che ho avuto la fortuna di visitare, delle cascate del Niagara.

L’ultima volta che Lucio è venuto a Mazara è stato nel dicembre del 2005, in occasione di un convegno, tenutosi a Mazara, al quale era stato invitato come relatore. In quell’occasione era stato ospite a casa nostra e, al suo rientro, il 15 dicembre ci inviò una lettera con la quale ci ringraziava «per le cortesie per il mio breve soggiorno a Mazara, che avevano limitato quello strano, sottile senso di estraneità e di disagio che avverto da tempo ogni volta che mi accade di tornare in questa città, che mi è cara, per vari motivi e alla quale mi legano luoghi e ricordi, grazie». Con l’occasione ci spediva due libretti: il racconto Rosamunda, dedicato alla Mazara dei miei anni d’infanzia e di adolescenza, edito nel 2001 ma scritto nel 1997. «Il quaderno è una raccolta di quattro relazioni sulla poesia. L’argomento di cui abbiamo parlato è nel quarto testo dal titolo “Dalla trasparenza al concreto”, ma le premesse sono contenute nel primo. Aggiungo il mio più recente libretto di versi, così, per ricordo. Saluti affettuosi e auguri per le festività, anche da parte di Elide, Lucio».

downloadLucio Zinna ha partecipato anche alla prima edizione degli incontri del Mediterraneo, promossi dall’amministrazione comunale di Mazara del Vallo ma soprattutto da Rolando Certa e dedicata ai poeti greci, svoltasi l’otto e nove ottobre del 1977, nei locali dell’Hopps hotel, in un clima di amicizia e di fraternità, dall’Assessorato alla pubblica istruzione e ai beni culturali della Regione siciliana. Hanno aderito illustri personalità della cultura e della politica e si è conclusa il 10 ottobre nel parco archeologico di Selinunte. Il convegno ha richiamato a Mazara non solo poeti come Febo Delfi, Dimitris Kavelachis, Costas Valetas, Titos Patrikios, il narratore Dimitris Kramis, l’archeologo Panos Misserlis e l’attrice Atena Kassaveti ma anche tanti intellettuali da ogni parte d’Italia, come Vincenzo Mascaro, Michele Catandella Battaglia, Cristino Sangiglio, Mario Rosario Conti, Vincenzo Mannone, Giuliano Manacorda, Natale Tedesco, Giorgio Santangelo, Sebastiano Addamo, Gaetano Salveti, Marta Benner, Nat Scammacca, Carmelo Pirrera, Mario Attanasio, Costantino Petralia, Ignazio e Giovanni Navarra, Nino Giaramidaro, Mario Attanasio, Ester Bertomelli, Enzo Bongiardino. Luciano Messina, Filippo Cilluffo, Lucio Zinna e numerosi altri. Si è, in sostanza, ripreso un dialogo tra la Sicilia e la Grecia, che sembrava apparentemente interrotto. Purtroppo, con la morte precoce e improvvisa di Rolando sono morti anche gli incontri del Mediterraneo.

Lucio Zinna, insieme a Giovanni Cappuzzo, aveva anche fondato una rivista dal titolo Arenaria, rivista mediterranea di letteratura, che m’inviava online regolarmente e alcune volte anche dei numeri cartacei. Ha pubblicato anche saggi e romanzi come Un sogno incredibile, Il caso Nievo. 

Dialoghi Mediterranei, n. 69, settembre 2024

______________________________________________________________

Piero Di Giorgi, già docente presso la Facoltà di Psicologia di Roma “La Sapienza” e di Palermo, psicologo e avvocato, già redattore del Manifesto, fondatore dell’Agenzia di stampa Adista, ha diretto diverse riviste e scritto molti saggi. Tra i più recenti: Persona, globalizzazione e democrazia partecipativa (F. Angeli, Milano 2004); Dalle oligarchie alla democrazia partecipata (Sellerio, Palermo 2009); Il ’68 dei cristiani: Il Vaticano II e le due Chiese (Luiss University, Roma 2008), Il codice del cosmo e la sfinge della mente (2014); Siamo tutti politici (2018); Scuola ed educazione alla democrazia (2021).

______________________________________________________________

 

 

 

Print Friendly and PDF
Questa voce è stata pubblicata in Cultura, Letture. Contrassegna il permalink.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>