di Nino Pillitteri
Sono tornato da poco tempo da un viaggio tra Tunisia, Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia. Non avevo mai percorso, tra l’altro, la litoranea ionica SS106. Una strada magnifica. Il mio tema conduttore è stata la pietra o meglio il rapporto uomo – pietra non inteso come scultura, monumento o arte ma edificio, casa, abitazione. Non sono un architetto ma mi lascio emozionare da ciò che mi circonda e spero di trasmettere se non altro curiosità e voglia di conoscere e viaggiare.
Per mio interesse volevo visitare le abitazioni troglodite di Tujane e Medenina. Tujane è un piccolo paese di montagna nel Sud della Tunisia dove una parte della cittadina è scavata nella pietra, una calcarenite fossilifera.
Le abitazioni sono spesso ricoperte da tappeti fatti a mano molto colorati. L’altra parte del paesino è realizzata con le pietre scavate e forgiate in mattoni grezzi. Il colore è quello della sabbia e si integra col paesaggio anche brullo.
Medenina, ad un centinaio di chilometri è invece nota per delle strane costruzioni l’una sull’altra, dai tetti arrotondati per raccogliere l’acqua e con porte vivamente colorate. Il luogo è stato scelto come set cinematografico per molti film. Per accedere alle abitazioni superiori insistono scale curve e aderenti alla struttura.
In Sicilia sono stato presso le Cave Santoro di Custonaci dove a forza di cavare pietra dalla montagna si sono formate cattedrali di cubi particolarmente suggestive alle luci del tramonto.
L’invenzione della pietra che chiude un arco, chiave di volta, come la lavorazione a forma di cuneo che assolve strutturalmente la serrata degli elementi costruttivi delle altre pietre sono forse da attribuire agli etruschi. Via via nel tempo, attraverso i romani, prende campo in tutto il bacino mediterraneo e diventa elemento costruttivo: ad esempio nel complesso di Maredolce dove i tetti sono realizzati con volte a vela.
L’arco viene ripreso a Stilo, in Calabria, nella chiesa di Santa Maria d’Ognissanti (1094). Stilo è la cittadina sulle montagne che si affacciano sulla costa ionica e che ha dato i natali a Tommaso Campanella. A pochi chilometri da qui si trova Pentadattilo, un paesino di pietra che guarda con i suoi tre soli abitanti l’Etna dall’altra parte dello stretto.
Notevole è un castello, quello di Sperlinga la cui costruzione è scavata nella roccia e definita come regale dimora rupestre. Etimologicamente Sperlinga deriva dal greco e significa “Spelonca”, grotta.
In questo mio viaggio sono passato da Santo Stefano di Quisquina per l’opera del Teatro Andromeda e per la realizzazione della porta di ingresso al Teatro, pietra su pietra costruito dal pastore artista Lorenzo Reina che mi mette sulle tracce di Morgantina. Una cittadina secondo me poco visitata in Sicilia, scoperta dagli archeologi americani di Princeton solo nel 1955, i quali hanno portato alla luce scavi che vanno dalla preistoria al periodo romano. La pietra qui era utilizzata per le basi e le fondamenta, per il tetto era usato il legno.
Esempi di mensole di balconi scolpite sono assai diffusi negli Iblei. A Palazzolo Acreide la pietra intagliata e cesellata a mano in stile barocco assume oltre che valore strutturale anche estetico. Il Barocco in Sicilia e la lavorazione dei conci di tufo nelle arti decorative ed architettoniche hanno una speciale esuberanza decorativa che univa architettura colta e tradizione artigianale.
La pietra è alla base delle cave di Gravina di Puglia, abitazioni rupestri che dalla preistoria al Medioevo hanno trasformato la valle del fiume Gravina.
A Matera, la città dei Sassi, sono il Barisano e il Caveoso, case in grotte scavate sull’affioramento roccioso, mentre a Castel del Monte sono i trulli di pietra e troneggia il castello di Federico II di Svevia a pianta ottagonale, una corona di pietra alta una ventina di metri su una collina a dominare la piana fino ad Andria.
Certo questo rapporto uomo – pietra evoca l’illusione di stabilità, di compiutezza, di eternità. Disegna le forme del tempo. Del resto le cittadine costruite a partire dalle grotte naturali e scavate nella roccia, come appunto Matera, sono state tra i luoghi più abitati di tutti i tempi. Matera è preceduta solo da Aleppo e Gerico.
Dialoghi Mediterranei, n.60, marzo 2023
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Nino Pillitteri, svolge la sua attività di fotografo a Palermo. laureato in Matematica, si dedica alla fotografia già prima di iniziare l’Università nel 1983. Dal 2001 se ne occupa professionalmente. Ha avuto come maestri Cecilia Alqvist, Giacomo D’Aguanno, Salvo Fundarotto e delle grandi fonti di ispirazione sia in Italia che all’estero, tra Svezia e Danimarca, dove ha vissuto per circa undici anni. É CEO Administrator e creatore di photo.webzoom.it, si occupa di Street Photos, Social, Reportages e Viaggi. Ha collaborato con fotoup.net, quattrocanti.it, photojournale.com, Azsalute.it. Agenzia Demotix-Corbis, PacificPressAgency, Citizenside France, Blasting News Italia. Oltre la matematica e la fotografia coltivo lentamente il mio uliveto.
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