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Memorie del sottosuolo

Nisseno (ph. Salvo  uccia)

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

di Salvo Cuccia 

Siamo nel Nisseno. Per le vie di Sommatino, Riesi, Mazzarino, chiediamo ai giovani e agli anziani cosa sanno delle miniere, che memoria è rimasta del lavoro nelle miniere. 

Ci ritroviamo alla Miniera di Trabia Tallarita. Mi ritrovo nel silenzio, in un silenzio antico. Respiro e sento nell’aria ancora tracce di zolfo. Qui sorgevano le zolfare. Qui, sotto questa terra, a centinaia di metri, si aprivano varchi, tunnel e cunicoli. Qui venne Vittorio De Seta 70 anni fa a girare il suo “Surfarara”, a raccontare le miniere.

Nisseno (ph. salvo Cuccia)

Nisseno (ph. salvo Cuccia) 

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Non c’è bisogno di parole per parlare di questa terra. Qui vivevano e morivano o sopravvivevano i minatori, gli zolfatari, quelli che quando morivano non erano degni di un funerale in chiesa perché “potenziali suicidi”. 

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

miniera-04

La chiesa non li accoglieva in chiesa. I minatori erano per lo più comunisti. Poi qualcuno sfondò le porte della chiesa e fece entrare i feretri dei minatori morti in miniera, che suicidi non erano. Erano comunisti, non erano atei.

E vivevano alla giornata. Lavoravano nudi nelle profondità immersi nel forte calore e sapevano di zolfo. Forse anche per questo non erano benvenuti in chiesa. Sapevano di zolfo.

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Nisseno (ph. Salvo Cuccia) 

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Erano tempi oscuri, bui come le gallerie sottoterra. Tempi bui di mafia e di miseria e poi di emigrazione. Migranti noi, popolo di migranti, facevamo tanta fatica.

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Nisseno (ph. Salvo Cuccia) 

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Ripercorro questo territorio pieno di rughe, di passato e di presente muto. E sono qui nel silenzio, un silenzio più antico delle zolfare. C’è così tanta miseria mentale che manca sempre quel qualcosa per far funzionare le cose in questa terra che ha visto generazioni di banditi, mafiosi e politici mafiosi, di criminali esaltati dalla storia come criminali ma pur sempre schifosamente esaltati in un modo o nell’altro.

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Nisseno (ph. Salvo Cuccia) 

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

E respiro quest’aria di zolfo che ci avvolge e avvolgeva chi lavorava qui che non se la scrollava di dosso né di giorno né di notte. Di quest’aria e questo odore rimanevano impregnati gli stracci e gli abiti ma soprattutto rimanevano impregnati le menti e i polmoni, i cuori e le bocche.

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Nisseno (ph. Salvo Cuccia) 

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Noi che ci vantiamo di questa terra e di queste terre in cui hanno combattuto le loro battaglie i contadini per le terre, che hanno vinto e perso e poi vinto e ancora perso e poi tutto è andato a puttane e non ha avuto più importanza se avessero vinto o perso. 

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Tra queste terre sono morti in tanti chi per zolfo chi per piombo, chi per malattia, chi per crollo o per vecchiaia vera di vita vissuta e mortificata. La morte, lo zolfo, l’aria, il cielo pulito, tra caldo e freddo, tra paesi di case umide che rilasciavano odori di cibi, formaggi, pomodori e fumo. 

L’azzurro del cielo comprime il paesaggio rado e tutto finisce come sotto a un enorme cappello che fu dei baroni e dei campieri, dei proprietari di miniere e di latifondisti. Quel cappello e quei cappelli nel tempo di sono modificati in ruspe e in cemento in alcuni posti, in altri in decenni di silenzio coatto, in assenza di giustizia e di parola. 

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Qui Vittorini passò e vi scrisse, qui passarono e respirarono Bufalino e Consolo e prima Sciascia e poi infine Camilleri. Tutti vi scrissero e vi incisero sopra le loro parole. La Sicilia come un foglio di carta bianco, vuoto, su cui segnare le memorie. La Sicilia come un foglio su cui annotare i nomi e i cognomi dei morti per questo e per quel motivo e quell’altro ancora, per un sogno e per una ragione, morti e caduti di mafia, morti sul terreno come in guerra, morti sottoterra e rimasti sottoterra, non “parlati” per decenni e decenni. 

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Nisseno (ph. Salvo Cuccia)

Sto pensando ai morti e a me che sono vivo e penso tra queste terre, tra questi arbusti, su quest’erba intrisa di odio di classe ormai dimenticato e intrisa di nuovi odii. Parlo da questa terra invasa da nuovi furfanti e malfattori che non sanno parlare e non sanno dire due parole di fila, mimetizzati ovunque tra la gente. 

Dialoghi Mediterranei, n. 69, settembre 2024 

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Salvo Cuccia, regista e artista visivo, nella sua sperimentazione eclettica coniuga videoarte, fiction e nuove forme del documentario. Ha realizzato molti lavori tra video di creazione, cortometraggi di invenzione, performances, videoinstallazioni e documentari, alcuni dei quali per i programmi RAI “La storia siamo noi” e “Magazzini Einstein”. I suoi lavori sono stati selezionati in numerosi festival internazionali, da Locarno al Festival dei Popoli, da Torino a Bombay. Nel 2005 Martin Scorsese ha presentato il suo film documentario Détour De Seta al Tribeca Film festival e al Full Frame Documentary Film Festival. Nel 2013 il suo film documentario Summer 82 When Zappa Came to Sicily è stato presentato come evento speciale alla 70a Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2015 ha girato Il Soldato innamorato e Lo Scambio, il suo primo lungometraggio di finzione (in concorso al 33 Torino Film Festival). Nel 2018 ha realizzato il film documentario La Spartenza (Speciale TG! RAI 1). Sta attualmente girando un documentario sulle miniere del Nisseno, da cui sono tratte le immagini di questo articolo.

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