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Porticello. Una comunità

 

Porticello (ph. Anna Fici)

Porticello (ph. Anna Fici)

immagini

di Anna Fici

La comunità è in sofferenza. Perché siamo stati separati da un eccesso di informazioni e di interpretazioni che hanno messo in crisi la capacità di accettazione che la comunità richiede.

La comunità si basa sulla fede e sulla solidarietà. Non sto parlando di fede religiosa. No. Ma di quella fede che ci fa confidare negli altri, che ce li fa sentire uguali a noi, riconosciuti e rispettati nelle differenze ma sostanzialmente uguali.

Oggi crediamo di sapere, crediamo di poter dunque contestare tutto, compresa l’umanità del nostro vicino. Il COVID si è rivelato un virus sociale, prima che un problema sanitario, di virulenza estrema. Ci ha rivelato la vera natura della comunicazione mediata, la natura strumentale e perversa delle mediazioni in atto. Ci ha separati, esasperati e incarogniti. Ha corroso la capacità di affidarsi al prossimo. Ha snaturato la prossimità stessa, facendone qualcosa di negativo.

Porticello (ph. Anna Fici)

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Porticello (ph. Anna Fici)

Porticello (ph. Anna Fici)

Così ho pensato che fosse arrivato il momento di riprendere queste fotografie: una reminiscenza di comunità mediterranea che si è depositata sul mio sensore tra il 2014 e il 2016 e oggi sulla carta.

Porticello (ph. Anna Fici)

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Porticello (ph. Anna Fici)

Porticello (ph. Anna Fici)

Porticello (ph. Anna Fici)

Per me che faccio la sociologa in un contesto accademico, la fotografia è una forma di compensazione. È anch’essa ricerca. Ma ricerca emotivamente satura. Dunque trasgressiva.

La fotografia è il luogo dell’empatia, che trascende la spiegazione scientifica. E allo stesso tempo la rende interessante e possibile. Così, a suo tempo, scattare queste fotografie è stato un modo per tornare nell’infanzia del mondo, che non è andare indietro ma avanti.

Porticello è ancora un paese paese. Uno di quei posti in cui tutti sono imparentati con tutti, girano pochi nomi e pochi cognomi e per individuare qualcuno quando se ne parla occorre aggiungere di chi è figlio e magari di chi è nipote. E magari se è quello “che i nonni andarono in Spagna o all’America”. 

Porticello (ph. Anna Fici)

Porticello (ph. Anna Fici)

Porticello (ph. Anna Fici)

Porticello (ph. Anna Fici)

In ottobre, abbandonata dai turisti estivi, si ritrova nella Festa della Madonna del Lume che loro chiamano semplicemente “a’ Festa”, proprio per dire che non ce ne sono altre, non di pari importanza. 

Porticello (ph. Anna Fici)

Porticello (ph. Anna Fici)

Porticello (ph. Anna Fici)

Porticello (ph. Anna Fici)

“A’ Festa”, di cui qui si mostrano pochi, selezionati momenti è il periodo – circa due settimane – in cui con scherzi, “arrustute i’ pisci”, giochi, bevute e preghiere la comunità di Porticello celebra se stessa.

Porticello (ph. Anna Fici)

Porticello (ph. Anna Fici)

Porticello (ph. Anna Fici)

Porticello (ph. Anna Fici)

Non priva di modernità, di smartphone, di social e di differenze, trova ancora la voglia e la forza di essere comunità ripristinando anche i legami con coloro che sono andati all’estero e che molto spesso tornano per l’occasione. 

Porticello (ph. Anna Fici)

Porticello (ph. Anna Fici)

Porticello (ph. Anna Fici)

Porticello (ph. Anna Fici)

Questo lavoro è quindi un omaggio ad un modo di vivere che mi è caro e che rischia l’estinzione. Ci si occupa tanto – solo a parole, purtroppo – di ambiente e di clima. Ma si dimentica la tutela degli ambienti e dei climi sociali che presentano delle qualità importanti, ancorché qualche difetto.

Porticello (ph. Anna Fici)

Porticello (ph. Anna Fici)

Porticello (ph. Anna Fici)

Porticello (ph. Anna Fici)

Porticello (ph. Anna Fici)

Porticello (ph. Anna Fici)

Il clima delle comunità reali, in cui l’intera esistenza di ciascuno è “gettata” nella relazione con l’altro e non preserva niente per sé, nel bene e nel male. Il clima di quei contesti in cui vivere è “immediatamente” comunicare perché tradizioni, valori, problemi, linguaggio sono naturalmente comuni.

Nelle comunità reali la comunanza è una precondizione e non l’esito di una ricerca, come nelle community on line; o l’esito di una attribuzione posticcia, come nelle pseudocomunità generate da un brand o intorno a un vip. La comunanza reale lega, ci rende meno individui e più membri, con risvolti anche coercitivi, intrappolanti. La comunità reale è il fatto in cui siamo nati e da cui non possiamo prescindere.

Porticello (ph. Anna Fici)

Porticello (ph. Anna Fici)

L’appartenenza può essere qualcosa di rassicurante, un antidoto alla solitudine. Ma ha le sue perversioni, le sue patologie. Ma perché ho l’impressione che la stiamo frettolosamente eliminando, come si trattasse di uno scarto del progresso e della globalizzazione, senza averne davvero analizzato e soppesato le peculiarità?

Porticello (ph. Anna Fici)

Porticello (ph. Anna Fici)

Porticello (ph. Anna Fici)

Porticello (ph. Anna Fici)

La domanda essenziale, la domanda troppo spesso elusa e per la quale non ho altra risposta che queste immagini, è: dove e come sei più felice? Dove e come hai la concreta percezione di lasciare una traccia che verrà ricordata, forse amata? Non ho risposte.

La bambina è sola. Anche se un attimo prima giocava con le altre che ora l’hanno lasciata lì, di fronte all’inizio di qualcosa, di fronte ad una soglia che sicuramente non è solo quella della chiesa. 

Dialoghi Mediterranei, n. 58, novembre 2022 

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Anna Fici, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi per i Corsi di Laurea di Scienze della Comunicazione presso l’Università di Palermo, ha coltivato parallelamente alla carriera accademica la pratica fotografica, che l’ha portata a vincere nel 2002 l’Internazionale di Fotografia di Solighetto (Tv), con il lavoro «Facce di Ballarò». A partire da quell’anno ha ricevuto numerosi riconoscimenti e ha svolto diverse mostre personali, prevalentemente nell’ambito dei Festival della Fotografia italiani. Oggi coordina dei laboratori di Fotogiornalismo per i corsi di Scienze della Comunicazione. È inoltre Direttore artistico di Collettivof – http://collettivof.com – un collettivo di fotografi di recente costituzione. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Nella giostra della Social Photography, Mondadori (2018); La linea spezzata. Una ricostruzione critica dell’attuale deficit di coerenza, Libreriauniversitaria.it Editrice (2021).

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