di Ettore Guatelli [*]
Eh Signorina, io sono figlio di contadini e sono ancora in casa coi miei fratelli contadini, e quindi non posso non amare questo mio mondo. Andando a scuola e portando in giro i ragazzi nei musei non li vedevo mai rappresentati, mai documentati.
Un pochettino era anche la mia cultura, quindi mi era agevole, dato che sono diventato maestro in otto mesi studiando privatamente io non sapevo come si faceva a fare il maestro, e mi riferivo anche naturalmente alla cultura, specialmente i primi anni, affine alla mia, di ragazzi di campagna, perché facevo scuola in campagna, e da lì partendo da quello che conoscevano si arrivava anche oltre, si arrivava a…naturalmente alle cose scolastiche, ma mi riferivo al sapere dei bambini.
Ma anche volevo che questi miei genitori e miei amici e compagni diciamo, e compaesani, o coloro che appartengono a queste categorie, fossero testimoniati, e poi mi è capitato di fare il direttore di colonia in montagna, dove c’erano dei mezzi di trasporto d’una bellezza, d’una aderenza all’uso proprio, d’una funzionalità che m’ha sorpreso, e mi sono chiesto ma perché non documentare queste cose, almeno con le fotografie!
Poi pian piano ho portato, avevo sempre avuto passione a raccogliere dai rottamai qualche cosetta anche che servisse in campagna, perché i contadini andando in città spesso si portavano i loro attrezzi, qualcuno dei loro attrezzi, che gli spiaceva inurbandosi di lasciare, li trovavi dai rottamai oppure anche dai rigattieri e io li portava a casa. -Mah possono servire, così me ne sono trovati tanti, li ho esposti e ho fatto scuola un po’ con gli oggetti portando anche i bambini qua, o portandone anche a scuola…
Dialoghi Mediterranei, n. 53, gennaio 2022
[*] Intervento di Ettore Guatelli alla puntata radiofonica del 4 maggio 1997 del ciclo” Musei. Un viaggio tra i capolavori dell’arte italiana” con Federico Zeri, testi di Caroline Brooke, conduce Guidarello Pontani (Trascrizione di Marianna Martinelli).