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Sotto il segno dei baci

ilaria-guidantoni-baci-da-sfogliare-cinquesensi-editoredi Rossana Salerno 

Il bacio è un atto apparentemente semplice, un gesto che attraversa culture, epoche e sentimenti con una potenza disarmante. Unisce le persone, celebra l’amore, sigilla patti, racconta tradizioni e si presta a infinite interpretazioni. Eppure, dietro la sua apparente immediatezza, si cela un universo di significati profondi, che spaziano dalla dimensione intima e personale a quella collettiva e simbolica.

Nel libro Il Bacio da Sfogliare di Ilaria Guidantoni, giornalista e scrittrice, il lettore è invitato a intraprendere un viaggio affascinante attraverso questo gesto universale, esplorandolo non solo come manifestazione di affetto, ma come elemento culturale, artistico, filosofico e persino politico. Ogni bacio diventa una finestra su un mondo diverso: dalle radici storiche e antropologiche alle sue incarnazioni nelle arti visive e nel cinema, dai miti dell’antichità alle rappresentazioni più contemporanee.

L’autrice offre una riflessione che abbraccia prospettive molteplici, intrecciando linguistica, filosofia, letteratura, antropologia e neuroscienze in una narrazione ricca di suggestioni. L’obiettivo non è solo quello di analizzare il bacio, ma di restituirgli la profondità simbolica che spesso viene dimenticata nella società moderna, dove è talvolta ridotto a un gesto superficiale.

Il libro non si limita a descrivere il bacio, ma invita il lettore a viverlo, a riscoprirne la magia e il mistero. Ogni pagina diventa un’occasione per riflettere sull’importanza di questo gesto, che rappresenta un crocevia di emozioni, desideri e valori universali. Perché il bacio, più di ogni altra cosa, è il linguaggio dell’umano nella sua essenza più autentica: un linguaggio che trascende le parole e si esprime con la forza del contatto. 

Il bacio di Hayez, 1859

Il bacio di Hayez, 1859

Con questo spirito, Il bacio da sfogliare si propone non solo come un’analisi, ma come un tributo al bacio, alla sua capacità di unire corpo e anima, di celebrare l’amore e di raccontare la complessità dell’esperienza umana in un unico, indimenticabile istante. L’autrice intraprende un affascinante viaggio attraverso il simbolismo del bacio, un atto fisico e intimo, ma anche una chiave di lettura della condizione umana. Il bacio, in questa narrazione, si eleva da semplice gesto d’affetto a complesso fenomeno culturale e filosofico, unendo corpo e spirito, tradizione e innovazione, mito e realtà. 

Nel primo capitolo, “Dal basium al Kamasutra”, si apre con una riflessione filosofica che eleva il bacio a un atto simbolico e universale. L’autrice introduce il concetto del bacio come “scrigno dell’essere”, contrapposto alla visione heideggeriana della morte come “scrigno del nulla”. Attraverso citazioni di pensatori come Nietzsche e Freud, il bacio viene analizzato come un gesto che racchiude la vita, la libertà e la gioia dell’esistenza. La narrazione è ricca di suggestioni: il bacio è un atto d’amore, un momento di connessione profonda, un linguaggio universale che supera le barriere linguistiche e culturali e concorre nella costruzione di relazioni autentiche e significative. 

Il bacio di Klimt, 1907

Il bacio di Klimt, 1907

Nel secondo capitolo, “Dal Sigillo all’Emoticon”, l’autrice esplora l’evoluzione storica del bacio, tracciandone le trasformazioni dalla preistoria ai giorni nostri. Attraverso riferimenti a culture antiche, come quella greco-romana, dove il bacio era utilizzato come sigillo di autenticità nei documenti, si arriva all’uso moderno del simbolo “X” per rappresentare un bacio nei messaggi scritti.

La rassegna si sofferma su pratiche cerimoniali e rituali, come il bacio sotto il vischio nelle tradizioni occidentali o il “bacio alimentare” delle culture preistoriche, evidenziando come questo gesto abbia assunto significati diversi a seconda del contesto storico e geografico. La capacità dell’autrice di collegare il passato al presente offre al lettore una prospettiva ricca e stimolante. 

Il terzo capitolo, “A ogni civiltà il suo bacio” si concentra sulle radici linguistiche del termine “bacio”, rivelandone la complessità e la ricchezza simbolica. L’analisi parte dal latino “basium” e dal sanscrito “ka”, mostrando come le lingue antiche abbiano attribuito al gesto significati legati al desiderio e all’affettività. Ilaria Guidantoni approfondisce il legame tra il bacio e concetti come amore e fertilità, dimostrando come questo gesto sia stato, nel corso dei secoli, espressione romantica e simbolo di vita e rigenerazione. Le connessioni con la mitologia, la letteratura e la religione ampliano il quadro interpretativo, facendo emergere la dimensione poliedrica del bacio. 

Nel capitolo quarto, “Mitico paradigma dell’amore”, l’autrice esplora il simbolismo del bacio attraverso la lente della mitologia. La rilettura del mito di Amore e Psiche diventa un’occasione per riflettere sul potere trasformativo del bacio, descritto come il gesto che risveglia l’anima e la guida verso l’unione con il divino. Descrive con eleganza l’iconografia delle ali di Psiche, che simboleggiano il volo dell’anima reso possibile dalla forza dell’amore. Il bacio, in questa narrazione, diventa un momento di trascendenza e unione spirituale. La scrittura, evocativa e ricca di dettagli, trasporta il lettore in un universo di significati mitici e archetipici. 

Gli amanti di Magritte, 1928

Gli amanti di Magritte, 1928

Ne “il Bacio topos della Letteratura”, quinto capitolo, il bacio diventa protagonista della letteratura, attraversando epoche e generi. Sono analizzate opere come la Divina Commedia di Dante, dove il bacio rappresenta l’amore sublimato, e il Decameron di Boccaccio, dove invece emerge la passione terrena. Particolare attenzione è dedicata ai testi rinascimentali e barocchi, come le poesie di Giambattista Marino,  in cui il bacio è esaltato attraverso un linguaggio sensuale e ricco di metafore. Il capitolo offre anche uno sguardo ai baci tragici, come quello tra Ettore e Andromaca nell’Iliade, mostrando come questo gesto possa racchiudere sia la gioia che il dolore dell’esistenza. 

Nel sesto capitolo, “Tenerezza e passione nell’arte”, si passa in rassegna la rappresentazione del bacio in alcune delle opere d’arte più iconiche della storia. Dal tradimento nel “Bacio di Giuda” di Giotto alla passione dorata di Klimt in “Der Kuss”, ogni opera viene descritta con una sensibilità che ne mette in luce i dettagli e il significato simbolico. La narrazione si spinge fino all’arte contemporanea, con opere come “The Kissing Coppers” di Banksy, dove il bacio diventa un gesto di provocazione sociale. L’autrice riesce a trasmettere l’universalità del bacio, evidenziandone il potere espressivo attraverso la pittura e la scultura. 

Ettore e Andromaca, di De Chirico, 1966

Ettore e Andromaca, di De Chirico, 1966

L’ultimo capitolo, a mio avviso il più avvincente e rievocativo, illustra il bacio nel cinema, analizzando scene memorabili che hanno segnato la storia della settima arte. Dai primi baci del cinema muto alle rappresentazioni più audaci e contemporanee, si presenta un’ampia panoramica delle molteplici sfumature del bacio sul grande schermo. Le descrizioni di momenti iconici, come il bacio tra Scarlett O’Hara e Rhett Butler in Via col vento, o quello sul ponte di Titanic nell’omonimo film, evocano immagini vivide e ricche di emozione. Facendo riferimento al contesto dei cambiamenti sociali e culturali, si dimostra come il bacio rifletta l’evoluzione del pensiero e delle emozioni umane. Un grande schermo illuminato da sequenze indimenticabili: così si apre questo capitolo, un tributo appassionato al bacio nel cinema. Nel condurci attraverso una carrellata di momenti iconici, Guidantoni apre l’album dei fotogrammi dagli anni Venti con il pionieristico Wings, in cui il bacio tra due uomini sfida le convenzioni dell’epoca. Seguono scene che hanno segnato la storia del cinema, come il bacio sotto la pioggia di Colazione da Tiffany, o quello struggente e appassionato di Via col vento.

da Colazione da Tiffany, di Edwards

da Colazione da Tiffany, di Edwards

Con un linguaggio cinematografico vivace, il capitolo ricostruisce ogni scena, evocando immagini di volti vicini, labbra esitanti, e la magia della musica di sottofondo che amplifica l’emozione. L’autrice richiama le rappresentazioni più audaci e innovative, come i baci liberatori di Brokeback Mountain e l’energia sognante dei film Disney. Particolarmente toccante è la descrizione del bacio della vittoria in Times Square, catturato dall’obiettivo di Alfred Eisenstaedt, un gesto spontaneo che incarna la gioia collettiva del dopoguerra. Il capitolo si chiude con un’analisi dei cambiamenti culturali, evidenziando come il bacio nel cinema rifletta l’evoluzione del pensiero e delle emozioni umane, trasformandosi da tabù a simbolo di libertà.

da Via col vento, di Fleming

da Via col vento, di Fleming

L’ultima sezione esplora il significato e la varietà dei baci, dalla loro dimensione affettiva e rituale alle diverse forme in cui possono esprimersi. Si muove dal bacio accademico, un gesto solenne di riconoscimento universitario, fino a dettagliate descrizioni di baci come il “bacio a farfalla”, il “bacio a stampo”, il “bacio alla francese”, e il simbolico “bacio del pane”. Ogni tipo di bacio ha una valenza emotiva, culturale o erotica unica, evidenziando il suo ruolo nella comunicazione umana e nei rituali sociali. Si citano esempi dal Kamasutra, dalla letteratura e dalla tradizione religiosa, conferendo al bacio una dimensione universale e storica. La sezione termina con una panoramica di significati simbolici, come il “bacio della pace” o il “bacio del traditore”.

da La Dolce vita, di Fellini

da La Dolce vita, di Fellini

Chiuso il libro, abbiamo la consapevolezza di essere stati guidati in un viaggio affascinante e ricco di significati, con protagonista il bacio che attraversando i confini fisici, geografici, culturali e temporali si conferma come atto simbolico di amore, tradimento, passione, liberazione, spiritualità, ma anche di connessione umana e culturale. Muovendo dalle riflessioni filosofiche sull’amore e sulla morte, passando per l’evoluzione del bacio nelle tradizioni antropologiche e linguistiche, fino ad arrivare alla sua espressione nelle arti visive e nel cinema, il bacio emerge come un atto che racconta la complessità dell’essere umano. Nelle opere d’arte, svela la sua potenza espressiva, come simbolo di desiderio, ma anche come mezzo di comunicazione tra l’arte e il pubblico, tra il corpo e l’anima. Opere iconiche come “Il Bacio” di Hayez o “Der Kuss” di Klimt mostrano come, attraverso il bacio, gli artisti siano riusciti a trasmettere emozioni universali che vanno oltre il tempo e lo spazio, immortalando un momento che continua a emozionare chi osserva. 

da Titanic, di

da Titanic, di Cameron

Il cinema, poi, ha dato al bacio una dimensione visiva ed emotiva che ha catturato l’immaginario collettivo di generazioni. Dalle scene romantiche dei classici a quelle più contemporanee, come quelle dei film Disney o dei drammi più moderni come “Brokeback Mountain”, il bacio è stato il cuore pulsante di molte storie, divenendo un simbolo di liberazione, di unione e talvolta di rottura. L’autrice ha sottolineato come ogni epoca abbia avuto il suo modo di rappresentare il bacio, rendendolo sempre attuale e rilevante, capace di evolversi pur mantenendo intatti i suoi significati originari. 

Ciò che emerge con chiarezza da questo libro è l’incredibile ricchezza del bacio come gesto simbolico, essendo una metafora del desiderio, della speranza, dell’amore, della morte, della rinascita e della lotta sociale. Un linguaggio che va oltre le parole, che comunica ciò che spesso non può essere detto, e che ci unisce tutti, indipendentemente dalla nostra cultura o dalla nostra epoca. 

Ilaria Guidantoni, in conclusione, ci invita a guardare oltre il gesto superficiale, a riscoprire la bellezza e la profondità di un atto che, pur essendo radicato nelle esperienze quotidiane, è capace di trascendere la banalità per diventare un atto di comunicazione universale. Un atto che, nelle sue infinite forme e interpretazioni, parla direttamente al cuore umano, dando voce a ciò che più profondamente ci connette, oltre le parole e oltre il tempo, al bisogno universale di esprimere e ricevere amore. 

Dialoghi Mediterranei, n. 71, gennaio 2025 

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Rossana Salerno, ha studiato presso la Facoltà di Sociologia dell’Università degli studi di Trento, si laurea in Sociologia Territorio ed Ambiente nel settembre 2008. Prosegue i suoi studi con il Master I in Comunicazione, Educazione ed Interpretazione Ambientale presso il Dipartimento Ethos e Dismot dell’Università degli studi di Palermo. Nel 2010 vince il Dottorato di Ricerca in Sociologia, seguita dal prof. Salvatore Abbruzzese nello svolgimento delle attività di ricerca, presso la Libera Università “Kore” degli studi di Enna. Nel 2013 diviene membro di diverse associazioni accademiche nazionali ed internazionali e nel 2014 consegue il Dottorato di Ricerca in Sociologia dell’Innovazione e dello Sviluppo. Nel 2016 si specializza con il master universitario internazionale di II livello in Sociologia – teoria, metodologia e ricerca – interuniversitario Roma tre, La Sapienza di Roma e Tor Vergata sotto la tutela direttiva del prof. Roberto Cipriani. Nel 2017 è impegnata come “Researcher” in Francia in partenariato con A.R.S – Università di Lille2 (France) e Università Kore degli studi di Enna. Ad oggi è autrice di testi ed articoli sulla Sociologia della Religione, del Territorio e dell’Ambiente. Nel 2023 riceve da parte della Scuola di Medicina e Chirurgia di Palermo con sede presso il Policlinico Universitario “Paolo Giaccone” un incarico a contratto di docenza in Sociologia dei processi culturali e comunicativi in ambito lavorativo.

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