Stampa Articolo

“Territori Resistenti” a Fa’ la cosa giusta!

Fa' la cosa giusta 2019di Pietro Magri

Da 16 anni Fa’ la cosa giusta! (www.falacosagiusta.org), la principale fiera italiana sul consumo critico e gli stili di vita sostenibili, organizzata da Terre di mezzo (www.terre.it), riunisce a Milano, negli oltre 32 mila metri quadri dei padiglioni di fieramilanocity, più di 700 espositori, dall’agricoltura biologica alla moda critica, dal turismo responsabile all’abitare green, dai servizi per la sostenibilità alla cosmesi naturale, ecc. con una media di 70 mila visitatori, 450 incontri del programma culturale, tremila studenti del progetto scuole e 300 volontari, oltre 700 giornalisti.

Da diversi anni abbiamo voluto portare un’attenzione particolare al tema della gestione del territorio, delle “terre abbandonate” del nostro Paese. In collaborazione con varie associazioni come Thara Rothas “Rete del ritorno”, l‘Associazione Rete Appennino Parma Est, Dislivelli, l’Associazione Donne di Montagna,  Anna Kauber del Progetto Articoltura, Cibo prossimo, Fondazione Cariplo e in questo ultimo anno anche Fondazione Garrone, abbiamo voluto dare una “dimensione fisica” a questo interesse, dedicando un’area speciale della fiera a quelli che abbiamo chiamato i “territori resistenti”: uno spazio speciale, cresciuto negli anni, nel quale ospitare quelle aziende agricole, o di artigianato, o di promozione turistica o culturale, quasi sempre molto piccole, che hanno potuto non solo promuoversi e vendere i propri prodotti, ma anche raccontare le scelte fatte di ritorno alla terra o di resistenza, di non-abbandono della terra.

Sappiamo come l’abbandono delle terre ha, tra le altre conseguenze, sia la scomparsa di figure di “manutentori” e “sentinelle” del territorio, e quindi di protezione e di sviluppo del territorio stesso, sia la perdita di un tipo di relazioni sociali ed economiche basate su valori e modalità diverse rispetto a quelle che si ritrovano nei grandi agglomerati: la dimensione di un contatto più personale, la messa in rete delle risorse, un desiderio di condividere… come anche la perdita di una cultura nella quale affonda la nostra storia, la nostra identità.

L’abbandono non è solo lasciare fisicamente le terre, ma è anche nel senso figurato: le periferie di grandi città possono essere dei territori abbandonati, che hanno bisogno di ritrovare sviluppo economico e sociale, relazioni e valorizzazione delle proprie risorse. I “Territori resistenti” sono dei “territori di frontiera” e quindi potrebbero diventare dei “territori di incontro”.

Nel contempo c’è chi cerca, nel suo piccolo, di invertire questa tendenza e ritorna ad abitare paesaggi dimenticati. C’è chi lotta per non doversene andare e promuove il proprio territorio. Da soli o creando cooperative o consorzi, si investe sulla terra, sulla qualità dei suoi prodotti, sul rispetto dell’ambiente, sulla valorizzazione delle risorse locali, si crea economia e si promuove uno sviluppo economico e sociale del territorio.

fa la cosa giusta 2019

Milano, Fà la cosa giusta, 2019

Per questo che sia a Fa’ la cosa giusta!, sia anche in altre occasioni, per esempio in occasione del  3° Forum mondiale dello sviluppo economico locale, che si è svolto a Torino il 17-18 ottobre 2015, abbiamo voluto organizzare, nello spazio dedicato ai “Territori resistenti”, delle occasione di incontro e di scambio tra tutti quei soggetti che o per “mission” o per “passione” hanno a cuore questi territori, hanno a cuore lo sviluppo sociale ed economico locale, uno spazio dove conoscersi, scambiarsi le buone pratiche, come anche le difficoltà, dove non solo sognare insieme, ma anche vedere che è possibile creare dei percorsi culturali, coinvolgendo associazioni e reti locali, istituzioni pubbliche, come sindaci, assessori, funzionari, ecc., esperti di diritto per gli aspetti legislativi, fondazioni bancarie, esperti di presidi sanitari, di istruzione e scuola, l’ambito culturale, dagli Ecomusei alle Pinacoteche locali come luoghi di memoria della cultura locale. Tanti i  relatori che, con le loro competenze e capacità, hanno portato un contributo culturale significativo: solo per citarne alcuni: Marco Revelli, Pietro Clemente, Antonella Tarpino, Andrea Cavallero, Filippo Tantillo, Silvia Passerini, Alberto Saibene, Costanza Pratesi…. e vogliamo continuare per rendere sempre più la terra luogo d’accoglienza per tutti.

Dialoghi Mediterranei, n. 38, luglio 2019
___________________________________________________________________________
Pietro Magri, direttore generale della casa editrice Terre di mezzo, ha seguito per diversi anni prima il coordinamento dei vari settori della casa editrice, tra le pubblicazioni e la realizzazione e gestione della fiera Fa’ la cosa giusta!, sia a Milano che in altre città in Italia. Da alcuni anni segue in modo particolare i nuovi progetti culturali dell’azienda: dalla “Scuola delle buone pratiche” per lo scambio delle esperienze amministrative tra sindaci e amministratori pubblici, a “SFIDE-la scuola di tutti” un salone per costruire una scuola per tutti, innovativa e inclusiva.

______________________________________________________________

 

 

 

 

 

 

 

Print Friendly and PDF
Questa voce è stata pubblicata in Cultura, Società. Contrassegna il permalink.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>