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Venerdì Santo e confraternite ad Enna

Enna, Venerdì Santo (ph. Rossana Salerno)

Enna, Venerdì Santo (ph. Rossana Salerno)

di Rossana Salerno 

Ancora oggi, ad Enna, le celebrazioni rituali durante la Settimana Santa rappresentano un momento cruciale nel calendario delle festività, riassumendo la vita sia laica che religiosa delle comunità: esse costituiscono una sintesi della loro storia culturale, economica e politica.

Durante il lungo periodo di dominazione spagnola sull’Isola, le confraternite, originariamente formate come corporazioni di arti e mestieri, si trasformarono in istituzioni civili secondo il modello delle “confradias” spagnole.

Enna, Venerdì Santo (ph. Rossana Salerno)

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Enna, Venerdì Santo (ph. Rossana Salerno)

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Questo processo contribuì alla loro diffusione come punti focali della vita sociale ed economica della comunità, offrendo un terreno fertile per lo sviluppo di una identità collettiva e di pratiche sociali condivise.

Enna, Venerdì Santo (ph. Rossana Salerno)

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Enna, Venerdì Santo (ph. Rossana Salerno)

Enna, Venerdì Santo (ph. Rossana Salerno)

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Nel corso dei secoli le confraternite hanno svolto un ruolo fondamentale nella storia civile religiosa di Enna, assumendo compiti assistenziali presso ospedali, ricoveri e carceri impegnandosi anche ad accompagnare sul luogo del supplizio i condannati a morte ed assisterli durante il trapasso.

La trasformazione delle confraternite in associazioni religiose nel 1600 ha ulteriormente consolidato il loro ruolo nella promozione del culto e nell’offerta di sostegno spirituale alla comunità. Gli “incappucciati”, rappresentano tutti gli strati della società e si riuniscono in occasione della preparazione e conduzione dei riti che si susseguono dalla Domenica delle Palme fino alla Pasqua.

Enna, Venerdì Santo (ph. Rossana Salerno)

Enna, Venerdì Santo (ph. Rossana Salerno)

Enna, Venerdì Santo (ph. Rossana Salerno)

Enna, Venerdì Santo (ph. Rossana Salerno)

Il vestiario distintivo dei confrati durante le processioni nella settimana del Venerdì Santo, riflette non solo la tradizione religiosa, ma anche le dinamiche di appartenenza sociale.

Enna, Venerdì Santo (ph. Rossana Salerno)

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Enna, Venerdì Santo (ph. Rossana Salerno)

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L’incappucciamento dei confrati, oltre a servire come simbolo di umiltà e penitenza, è anche un modo per gli individui di esprimere e ribadire la propria identità all’interno della comunità, rafforzando la coesione della propria congregazione nella chiara distinzione rispetto alle altre.

Enna, Venerdì Santo (ph. Rossana Salerno)

Enna, Venerdì Santo (ph. Rossana Salerno)

Enna, Venerdì Santo (ph. Rossana Salerno)

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Durante la Settimana Santa, le confraternite sono protagoniste delle celebrazioni religiose, offrendo un’opportunità unica per l’espressione collettiva della fede e della devozione.

Enna, Venerdì Santo (ph. Rossana Salerno)

Enna, Venerdì Santo (ph. Rossana Salerno)

Enna, Venerdì Santo (ph. Rossana Salerno)

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Attraverso simboli identitari ed identificativi come lo “stendardo”, le croci e le candele, trasmettono un messaggio di solidarietà e comunione spirituale, rinsaldando così il legame tra i membri e la comunità nel suo complesso.

Enna, Venerdì Santo (ph. Rossana Salerno)

Enna, Venerdì Santo (ph. Rossana Salerno)

Enna, Venerdì Santo (ph. Rossana Salerno)

Enna, Venerdì Santo (ph. Rossana Salerno)

Enna, Venerdì Santo (ph. Rossana Salerno)

Enna, Venerdì Santo (ph. Rossana Salerno)

Nella processione del Venerdì Santo ad Enna, il rituale del dolore e della morte assume il significato sociale profondo di un’esperienza fortemente condivisa. Il silenzio e la compostezza dei confrati durante la processione riflettono non solo la devozione, ma anche la volontà della collettività di affrontare insieme le sfide e le difficoltà della vita.

A guardar bene, il rito che si snoda dalla Passione alla Resurrezione del Cristo, nelle strade del centro e delle periferie della città, rinnova in uno spazio e in un tempo sentimentalmente partecipato l’orizzonte di senso dello stare insieme di un’intera comunità. 

Dialoghi Mediterranei, n. 67, maggio 2024

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Rossana Salerno, ha studiato presso la Facoltà di Sociologia dell’Università degli studi di Trento, si laurea in Sociologia Territorio ed Ambiente nel settembre 2008. Prosegue i suoi studi con il Master I in Comunicazione, Educazione ed Interpretazione Ambientale presso il Dipartimento Ethos e Dismot dell’Università degli studi di Palermo. Nel 2010 vince il Dottorato di Ricerca in Sociologia, seguita dal prof. Salvatore Abbruzzese nello svolgimento delle attività di ricerca, presso la Libera Università “Kore” degli studi di Enna. Nel 2013 diviene membro di diverse associazioni accademiche nazionali ed internazionali e nel 2014 consegue il Dottorato di Ricerca in Sociologia dell’Innovazione e dello Sviluppo. Nel 2016 si specializza con il master universitario internazionale di II livello in Sociologia – teoria, metodologia e ricerca – interuniversitario Roma tre, La Sapienza di Roma e Tor Vergata sotto la tutela direttiva del prof. Roberto Cipriani. Nel 2017 è impegnata come “Researcher” in Francia in partenariato con A.R.S – Università di Lille2 (France) e Università Kore degli studi di Enna. Ad oggi è autrice di testi ed articoli sulla Sociologia della Religione, del Territorio e dell’Ambiente. Nel 2023 riceve da parte della Scuola di Medicina e Chirurgia di Palermo con sede presso il Policlinico Universitario “Paolo Giaccone” un incarico a contratto di docenza in Sociologia dei processi culturali e comunicativi in ambito lavorativo.

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